[Discussioni]"Musica e software sotto chiave"
Francesco Potorti`
pot a softwarelibero.it
Dom 1 Giu 2003 00:42:14 CEST
Ciao Arturo,
ti scrivo in qualità di presidente dell'associazione software libero.
Ci siamo sentiti venerdì al telefono circa la retata della GdF, e ti
ringraziamo di aver citato la nostra associazione nell'articolo e
nell'occhiello dell'articolo di sabato:
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/31-Maggio-2003/art84.html
Purtroppo però nell'occhiello c'è un errore talmente grave che avremmo
addirittura preferito non essere nominati :-(
Leggo infatti in conclusione all'occhiello: «..., mentre per
l'Associazione software libero l'unica strada da perseguire è la
diffusione di programmi non sottoposti al copyright».
Ora, mentre per il lettore distratto "avere il diritto di copia e
modifica" e "non essere soggetto al copyright" possono sembrare la
stessa cosa, noi sappiamo che così non è, e uno degli scopi fondanti
della nostra associazione è proprio combattere questi equivoci.
La gran maggioranza del software libero infatti *è soggetto a copyright*
(fa eccezione il solo software di pubblico dominio), e le licenze libere
fondano il loro valore giuridico proprio sulle convenzioni
internazionali e sulle leggi nazionali relative al copyright (e al
diritto d'autore, in Italia).
In particolare, la licenza più diffusa nel mondo del software libero
(quella ad esempio con cui è rilasciato il kernel Linux e tutto il
software del progetto GNU) è la "GNU GPL", la quale utilizza la
legislazione sul copyright per ottenere effetti opposti a quelli per cui
il copyright è spesso usato. Da qui il gioco di parole "copyleft"
(permesso d'autore) per indicare le licenze persistenti, quelle licenze
cioè che impongono a chi distribuisca un programma libero modificato ad
usare a sua volta una licenza libera.
Da quanto sopra consegue che la comune confusione "software libero =
software senza copyright" è profondamente sbagliata, ed è una confusione
che noi combattiamo da sempre. Non è, come si potrebbe pensare, una
sottigliezza per addetti ai lavori. Infatti il software libero di tipo
"non copyleft" (pubblico dominio e licenze tipo BSD) ha effetti simili
all'assenza di copyright. Ma invece il software libero di tipo copyleft
(licenze persistenti come la GPL) ha effetti ben diversi: impedisce
l'appropriazione da parte di soggetti che lo sfruttino senza dare niente
in cambio.
In sunto, il software libero di tipo copyleft ha effetti politici ben
diversi da quelli del "software senza copyright", e confondere le due
cose rende un cattivo servizio ai lettori.
Come se non bastasse, una tale confusione associata al nostro nome
proprio nell'occhiello del tuo peraltro interessante articolo ci crea un
danno, visto che è una confusione che da sempre combattiamo.
Cosa possiamo fare per raddrizzare questa situazione? Potremmo mandarti
noi stessi un articolo da pubblicare?
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