[Discussioni] Convegno OS e PA Posizioni Potortì e Fuggetta.

enSabry sabrinarag a tiscali.it
Ven 27 Giu 2003 11:58:04 CEST


On Monday, June 23, 2003 7:52 PM, Francesco Potorti` wrote:

> Il software  libero è  il software distribuito  con una  licenza libera,
> secondo le  definizioni di FSF e  OSI.  Un modello di  *licenza*, non un
> modello di sviluppo.

Fino alla frase che precede questa ero d'accordo al 100% poi sono rimasta
stupefatta.

Non si può ridurre un *movimento sociale* ad un modello di licenza...

...così come è sbagliato ridurlo ad un semplice metodo di sviluppo.

Entrambe le cose sono tasselli di qualcosa di più complesso, che forse può
sfuggire se si guarda al fenomeno *software libero* da un unico punto di
vista.
[non sono un'"informatica"; consentitemi di aggiungere, nel mio piccolo, un
punto di vista diverso (e magari di fare qualche errore nella terminologia
"tecnica")]

Regolare l'uso di un programma software (pubblicato) con una licenza libera
è solo il primo passo. La cosa che concretamente distingue un software
Libero dagli altri è l'esistenza intorno a quel software di una comunità di
sviluppatori ed utenti intorno a quel software. La licenza Free/Open Source
è solo un prerequisito (fondamentale) per "stimolare" e proteggere la
partecipazione e la cooperazione.

Lo stesso Stallman sottolinea il ruolo e l'importanza della
*Comunità* e la FSF con il progetto GNU sono state create da lui per
riprodurre l'ambiente
collaborativo ma anche competitivo, cui era abituato nel laboratorio del
MIT, che per una serie di motivi contingenti andava scomparendo
(http://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html).

E' vero che formalmente basta la licenza per definire un software come
"Free/Open Source Software" ma nella sostanza occorrono altri elementi: il
"modello di sviluppo" (solo parzialmente descritto da Raymond - o meglio ne
descrive un caso particolare - ma è anche stato il primo a cercare di farlo)
e la "Comunità" composta da sviluppatori ed utenti.

Le varie comunità a loro volta volta fanno parte di una meta-comunità, che
le comprende tutte, che condivide licenze, software ma anche un'etica ed un
insieme di
regole (non scritte) che somigliano molto a quelle (idealtipiche) delle
comunità di ricercatori scientifici, che include tra le altre, il controllo
reciproco
del lavoro svolto, l'aspetto competitivo, il gioco della reputazione e la
massima diffusione delle informazioni.
E' possibile che sia questa la chiave per comprendere la ragione per cui il
software libero (non solo formalmente libero) sia qualitativamente migliore
di quello proprietario.

Se un autore pubblica del software con una licenza Free/Open Source, che
cosa distingue qualitativamente il suo Software da quello degli altri? Su
questo il Prof. Fuggetta ha ragione, non si può trovare così un nesso
causale tra qualità e licenza.
Software scritto da chiunque in un modo qualsiasi, solo per il fatto di
avere una licenza Free/Open Source può
entrare nella statistica. Ma è *concretamente* Software libero?

Credo che la mancanza di una relazione causale diretta tra Software
Libero e qualità del software, denunciata dal Prof. Fuggetta, sia dovuta
proprio alla mera considerazione dell'aspetto licenza, ovvero delle regole
formali del modello, quindi trascurando una serie di elementi altrettanto
importanti.
La maggior parte del Software definito Libero lo è solo per via della
licenza (e comunque è una cosa molto positiva, perchè ciascun software
pubblicato in questo modo, può diventare un progetto maturo); si vedano ad
esempio i risultati della ricerca FLOSS dove è stato rilevato che nello
sviluppo di Software Libero mediamente i progetti contano 5,1 autori ma dove
la mediana è 2 e la moda è 1!

Personalmente ritengo che per comprendere il Software Libero e per formulare
un giudizio sulla sua qualità/validità, debbano essere considerate anche
altre variabili quali la genesi del progetto e livello di maturità, lo stile
di leadership e sua strutturazione, la presenza di una comunità di
programmatori che lo mantengano, la presenza di una comunità di utenti, ecc.

enSabry




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