[Discussioni]convegno open source e PA
Francesco Potorti`
pot a softwarelibero.it
Lun 23 Giu 2003 19:49:02 CEST
Stefano Maffulli:
>> E` orribilmente sbagliato considerare (come ha fatto la
>> commissione) il software libero un "metodo per sviluppare
>> software" [...]
Alfonso Fuggetta:
>Mail come questa mi fanno passare la voglia di fare ciò che sto
>facendo, perchè mi fanno pensare che non ci sia speranza di fare cose
>utili e concrete. Forse è meglio che mi metta anch'io a fare
>chiacchiere da solotto invece di provare a risolvere, per quel che
>posso, i problemi. Evidentemente la mia meschina mentalità pragmatica
>da ingegnere non serve e non funziona.
>La fonte Raymond sarà banale ma è quella che viene da tutti voi
>stracitata.
Hmmm. Collezione di artifici retorici.
Entrando nel merito, Eric Raymond scrive un interessantissimo e
giustamente citato saggio, "la cattedrale ed il bazar", che rappresenta
un punto di vista. Sono convinto che sia un punto di vista molto
parziale, e che, benché interessante perché vissuto in prima persona e
dettagliatamente descritto, l'estensione che ne fa Eric Raymond a
paradigma universale del software libero sia profondamente sbagliata.
In particolare, è arbitrario far assurgere a verità generale il fatto
che che il software libero più significativo nasce per un'esigenza del
programmatore, che il software libero abbia come caratteristica precipua
uno sviluppo di tipo comunitario, che lo sviluppo di tipo comunitario
abbia come esito software di buona qualità.
Sono tutte cose parzialmente vere, non vere in assoluto. Si può anche
dire che sono cose tendenzialmente vere, ma siamo ben lontani dalla
relazione di causa effetto che spesso Raymond nel suo saggio sostiene.
L'importanza del software libero non sta principalmente nei suoi effetti
tecnici, perché il software libero non è "un modo di sviluppare
software".
Il software libero è il software distribuito con una licenza libera,
secondo le definizioni di FSF e OSI. Un modello di *licenza*, non un
modello di sviluppo.
>> Infatti non sono convinto che il software libero sia
>> *sempre* piu` economico. E`, pero`,
>> *sempre* piu` giusto economicamente e anche socialmente!
>Ripeto quello che ho detto a Lodi . La spesa in auto straniere vale sul
>mercato italiano 26 Miliardi di Euro (dicesi 52000 Miliardi di
>Lire!!!). Non sarebbe "socialmente giusto" dire che non si devono più
>comprare auto straniere?
Il paragone non regge. Le auto straniere sono instrinsecamente uguali
alle auto italiane, l'unica differenza è la provenienza.
La differenza fra software libero è proprietario non è solo nella
provenienza, che fra l'altro diventa molto meno significativa nel
momento in cui si adottano licenze libere. La differenza sostanziale è
politica. Il software libero è *libero*: può essere liberamente
ispezionato, copiato, modificato, redistribuito. Il software libero ha
il potenziale di creare ricchezza per la società im modo naturale, è
intrinsecamente resistente ai monopoli ed incline all'interoperabilità,
è trasparente.
Nessuna di queste caratteristiche, politicamente rilevanti, è esclusiva
del software libero, ma tutte si ritrovano naturalmente in esso, perché
il software libero è nato per garantire libertà ai suoi utilizzatori, e
queste ne sono le conseguenze.
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