[Discussioni]incentivi, finanziamenti e start-up
Roberto Galoppini
galoppini a acmesolutions.it
Ven 14 Nov 2003 11:20:06 CET
Stefano Terna wrote:
> Trasferisco il thread in oggetto dalla lista diritto@ alla lista
> discussioni@
> (in quanto su diritto@ era OT),
> e con l'occasione mi presento su discussioni a .
> Stefano Terna
>
> At 22.19 13/11/2003 +0100, <l-i-b-e-r-o a libero.it> wrote (on diritto@):
>
>> la Germania, cari ragazzi, può permettersi di investire sul sw
>> libero, l'Italia no. E sapete perché? Molto semplice: fatemi un nome
>> di un'azienda italiana produttrice di pc o di sw che adotti sw
>> libero: NON ESISTE! SVEGLIA RAGAZZI! Sapete che significa?
>> Che SUSE, tanto per fare un nome (il concetto applicatevelo da soli
>> ai vari contesti internazionali) i soldini li porta in Germania,
>> Olidata, li porta negli USA. Se non sviluppiamo un'industria italiana
>> del sw libero (siamo al 4° posto nel mondo come sviluppatori di sw
>> libero: vi rendete conto dell'assurdità?)
>
>
> e come si fa? Dico seriamente, e penso che davvero ci sarebbe bisogno
> di incentivi (e in effetti lo Stato potrebbe ben pensare di finanziare
> qualche cosa di pubblico - G Public L)
> A parte l'ovvietà che gli incentivi sono soldi e i soldi servono
> sempre, credo ci sia un motivo preciso per cui gli incentivi sarebbero
> decisivi.
> Far partire una start-up di sw libero può avvenire essenzialmente in
> due modi (almeno che conosca io):
> 1) la start-up trova un bel prodottone libero, e ci costruisco sopra
> servizi / consulenza / personalizzazioni che poi vende;
> 2) la start-up parte con un prodotto fatto da zero per soddisfare una
> esigenza di mercato e lo rilascia come sw libero.
>
> Ora, per realizzare la "strategia" 2 la start-up ha bisogno di fare un
> investimento di sviluppo iniziale ed è qui che appare necessaria
> qualche iniezione di soldi ... un finanziamento appunto
Ne ha bisogno in entrambi i casi, la differenza può essere sulla
dimensione dell'investimento, ma anche questo non è detto (si pensi ad
esempio ad una startup che voglia mettere su un servizio di assistenza
sistemistica Linux sul territorio nazionale).
> Mi sembra importante notare che realizzare solo 1) senza 2) crea due
> problemi:
> a) sul breve periodo: magari l'esigenza di mercato che la start-up ha
> di fronte come opportunità di business non è ancora coperta da sw
> libero, quindi o se lo fa (e allora cadiamo in 2) o lascia perdere e
> allora niente start-up
Non ti seguo: se un'azienda sceglie di supportare un prodotto libero
esistente (ma non supportato, o non supportato nel territorio in cui
opera) quale è il problema?
> b) sul lungo periodo: si rischia di "parassitare" il sw libero senza
> arricchirne il panorama di offerta
E' un rischio spesso paventato, è vero. Poi guardo su SourceForge, tanto
per dirne uno, e vedo progetti che spuntano come funghi, sviluppatori,
utenti che segnalano bug, gente che scrive documentazione.. e mi
rassicuro, "forse" è solo fud l'ipotesi di stallo produttivo.
> c) si è visto con Linux, con quattro società di distribuzioni si è
> saturato il mercato mondiale di questo business
Invece nel caso dei prodotti proprietari lo satura una sola azienda. Un
vantaggio del sw libero, non credi?
> Un esempio illuminante è OOo: il sw libero si è arricchito di un pezzo
> fondamentale grazie all'iniezione di soldi della SUN (nel senso che
> il codice di Star Office che ha "liberato" gli era costato dei soldi
> ...): beh un gigante può permettersi una strategia simile, e questo
> sarebbe ancora chiaro soprattutto se conoscessimo le vere motivazioni
> dell'azienda a fare una cosa simile, in quanto così apparirebbe che
> quei soldi l'azienda ha inteso spenderli per supportare una ben
> precisa strategia.
Il modello del Loss Leader non è nuovo, è una strategia "classica",
sulla cui efficacia si può discutere. Certo caso per caso si possono
scegliere approcci diversi, e per quel che vedo forse quello di Sun non
è uno dei migliori, almeno nei confronti della comunità di sviluppatori
indipendenti.
Rob Galop
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