[Discussioni]incentivi, finanziamenti e start-up

l-i-b-e-r-o a libero.it l-i-b-e-r-o a libero.it
Sab 15 Nov 2003 16:27:02 CET


Ripeto: ignorerò chi voglia soltanto insultarmi, col pretesto di insegnarmi l'educazione, e non discutere con me, educatamente, della mia proposta. Detto questo... 

Credo che sia necessario procedere con ordine:
può sembrare una contraddizione, ma se non viene approvato un testo normativo che
preveda, con precisione e con le necessarie argomentazioni, un impegno dello Stato 
nell'incentivazione dell'industria del software libero, ben difficilmente ci sarà una 
legge finanziaria che abbia ad oggetto il software libero.
Se non arrivano i soldi, non ha senso parlare di come investirli.
Purtroppo lo Stato finanzia la New Economy soltanto se assomiglia alla Old Economy:
non rischia, non può permetterselo.
Bisogna dare garanzie: l'unico modo è avere quanta più visibilità possibile.
Perché in base ad uno strano assunto, chi ha visibilità ottiene credibilità.
Per questo ho proposto all'associazione sw libero di rendere pubblici (che è cosa ben diversa dal pubblicizzare),
i nomi delle aziende e degli sviluppatori softwareliberisti o, come preferisco dire io,
softwarelibertari.
Sapete perché la visibilità genera credibilità? Perché l'economia è nella mani di chi acquista:
e chi acquista, spesso, lo fa per motivi che non riguardano il valore economico del bene acquistato.
L'industria del software libero potrà trovare appoggio economico, soltanto se saprà
vendersi ancora prima di essere sul mercato (la competitività deve guadagnarsela prima).
Questa associazione, secondo me, svolge un ruolo importantissimo; mi ricorda Sant'Agostino...
ci sono due strade per arrivare a Dio: la fede e la ragione... ci sono due strade per
arrivare alla diffusione del sw libero: l'etica e l'economia, il free software e l'open source...
due punti di vista diversi che tuttavia puntano allo stesso obiettivo.
Chi acquista, lo Stato stesso, è fatto di cuore e di stomaco:
l'offerta fa perno su entrambi questi fattori: bisogna darci dentro in entrambe le direzioni.
Siccome sono una persona estremamente pragmatica, ho provato a capire quale fosse la
strategia adottata da questa associazione: qui ci sono persone, come Simo Sorce, che ragionano
con la propria testa, a cui non frega nulla degli incarichi che ricopre, che si sbatte
solo perché ci crede; altri, invece, fanno i pavoncelli, si sentono una o due rampe più su degli altri
[generalmente sono quelli che contano di più o che hanno competenze specifiche in una data materia:
si tratta di ometti che non meritano nessuna attenzione perché non sono creativi e 
la natura li ha dotati del cervello ma non di quella sensibilità che caratterizza 
gli idealisti (e a tal proposito cito ancora Sorce, che ribadisco essere persona di
grande onestà intellettuale)].
Riprendo il discorso precedente.
Secondo me (spero di poter esprimere pareri personali senza essere attaccato... lo si sta facendo
anche con e-mail private piene zeppe di insulti, non credo di meritare tanto),
Bisogna andare incontro alle persone; faccio un esempio: se dico alla Moratti che esiste anche
linuxdidattica (tanto per fare un nome) ottengo 0, se lo dico ad un bambino, magari facendogli
vedere il pinguino come pupazzetto, come cartone animato, come fumetto... insomma se
entro nella sua testolina e glielo vendo prima ancora che lui decida di comprarselo, 
allora ottengo 10. Perché dunque non utilizzare la strategia della pubblicità?
Mi viene risposto che non sarebbe corretto. Ma non sarebbe corretto nei contronti di chi?
Del softwre proprietario? E allora? Ci sono cose che non capisco e continuo a non capire:
posso capire che la mia idea non piaccia... nessun problema, ma almeno ditemelo, si degni
qualcuno di dirmelo e di dirmi perché non gli piace. Altrimenti devo pensare che
qui di libero c'è solo il sw. ;-)
Cordiali saluti, Nicola.


 




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