[Discussioni]Re: [Cc-it] Musica e licenze CreativeCommons [era
Roberto Micarelli
mi.ro a iol.it
Gio 20 Nov 2003 17:21:02 CET
Continua il troll-frainteso: la pirateria non è il punto.
Primo: non si è pirati se si scarica l'opera di un autore che ha scelto di non essere protetto. Il problema è questo: avere il diritto di scegliere se tutelarsi o meno. Mi sembra che oggi la scelta sia invece obbligata.
Secondo: Internet è una novità tecnologica disconosciuta da quanti hanno guadagnato grazie alla sua assenza. Le case discografiche esistevano perché non c'era altro mezzo di distribuzione. In nome dei loro guadagni si impedisce l'innovazione. Sarebbe estremamente facile creare un'economia equa con Internet, e un diritto realmente uguale per tutti compresi coloro che non vogliono usufruire di certi diritti. Non lo si vuol fare. Mi fanno sganasciare dalle risate i liberisti che quando vedono i loro portafogli allegeriti dalla libera concorrenza diventano autarchici... Cattiva fede. Non ci casco.
Roberto
>
> > >>>Anni fa non era così, perché la pirateria non era a questi livelli e si poteva fare una politica di investimento sui giovani.
> >
> > > Ma perché invece di sprecare banda in ironia da 4 soldi, non rispondi e argomenti?
> >
> > Riterrei utile sapere a _quanti_ anni fa Lei si riferisce, per poter
> > verificare (visto che presumibilmente sono piu' vecchio io) e tentare
> > un'argomentazione sulle presunte "politiche di investimento sui giovani"
> > condotte dalle major nel secolo scorso.
> >
> > Non escludo che l'argomentazione possa non essere immediata, presumendo
> > di dover ricercare e produrre le fonti a sostegno e ipotizzando di
> > trovarne evidenza.
> >
> > Distinti saluti.
>
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> In rete si trova talmente tanta di quella roba che è quasi imbarazzante
> doverle rispondere... le do un piccolo aiuto, se ne vuole tanti tanti altri, non fa che dirmelo.
> La sommergerò di fonti molto molto volentieri. :-)
>
>
> «I consumatori devono sapere che l´acquisto di un falso riduce sempre più i proventi necessari alla ricerca, soprattutto neiconfronti dei giovani artisti sui quali si concentrano gli investimenti perlanciare nuovi talenti,» ha dichiarato il direttore generale della FIMI, EnzoMazza, aggiungendo che «oggi, tra CD pirata, brani illegali scaricati daInternet, musica di sottofondo in locali pubblici senza che vengano versati idiritti, si consuma sempre più musica, ma ben poco finisce a chi produce ecrea».
> (http://webnews.html.it/focus/158.htm)
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> "In tutte le sue forme la pirateria deruba gli artisti ed i produttori del diritto di guadagnarsi la vita con il loro prodotto creativo" ha detto il Presidente IFPI Jay Berman. Dello stesso parere si è espresso Peter Gabriel: "I brani rubati in rete minacciano soprattutto i giovani artisti, chiudete i siti pirata".
>
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> "La violazione del diritto d´autore non danneggia pesantemente solo quelle professionalità che già lavorano e contribuiscono alla realizzazione di un prodotto musicale: la pirateria, nelle diverse forme, impedisce anche una maggiore sperimentazione, rilevanti investimenti per i giovani e per lo sviluppo dell´indotto".
> (http://www.ideasiae.it/Programmi_SezioneMUSICAAutori.asp)
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> Quindi per chiudere il cerchio, internet e la musica scaricata gratuitamente uccidono la discografia?
> Purtroppo se tutti scaricano, masterizzano duplicano, le case discografiche non guadagnano e senza guadagno i nuovi artisti non possono essere prodotti. È questa la vera tragedia, internet, purtroppo uccide i giovani artisti, quelli che devono emergere. (n.d.r. cantante dei Litfiba)
> (http://news2000.libero.it/spettacoli/10456.jhtml)
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> Non ho mai sentito un cantante o un autore di musica sostenere tesi contrarie a quelle sopra riportate, ma se esiste,
> vi prego, vi scongiuro: FATEMELO SAPERE, saputelli dell'ultim'ora. :-)
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