[Discussioni]Comunicato Min. Innovazione Tecnologica.
adriano.sponzilli a virgilio.it
adriano.sponzilli a virgilio.it
Gio 30 Ott 2003 10:02:05 CET
Questo comunicato, emanato dall'Ufficio Stampa del Ministero guidato da
Lucio Stanca, è apparso ieri sul sito del MIT: http://www.innovazione.gov.it
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Informatica: Stanca emana Direttiva
per l'Open Source nella P.A.
Software OPEN SOURCE - traduzione: Software a "codice sorgente aperto" Software
che, attraverso la disponibilità del codice sorgente, ossia del suo Dna,
consente sia la sua libera circolazione, sia processi di modifica, produzione,
ridistribuzione, evoluzione e riuso
La Direttiva reca le regole ed i criteri tecnici per l'acquisto ed anche
per il riuso del software nella Pubblica amministrazione
L'inclusione di questa nuova tipologia d'offerta tra le soluzioni tecniche
contribuisce ad ampliare la gamma delle opportunità e delle possibili soluzioni
in un quadro di economicità, equilibrio, pluralismo e aperta competizione
In soli 10 mesi si è completato definitivamente l'iter procedurale per introdurre
una rivoluzione nell'informatica della Pubblica amministrazione italiana,
aprendo la porta all'adozione di programmi software a codice sorgente aperto,
ossia con la loro "mappatura genetica" ben evidente, e spianando la strada
al riuso dei programmi nell'ambito delle varie amministrazioni pubbliche.
Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, dinnanzi alla
Commissione Parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria, ha infatti
reso noto di aver appena firmato la Direttiva in materia di "Sviluppo dei
programmi informatici da parte delle Pubbliche amministrazioni", di prossima
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che comporterà vantaggi nella scelta
dei programmi più efficienti e convenienti, ma anche risparmi derivanti
dalla condivisione conseguente al riuso all'interno delle amministrazioni
pubbliche.
L'atto è stato preceduto da una approfondita indagine conoscitiva, voluta
a gennaio dallo stesso ministro e condotta da un'apposita commissione tecnica
che, per la prima volta, ha fotografato la situazione della informatica
e del software a codice sorgente aperto nella Pubblica amministrazione.
Dall'indagine emerge che nel 2001 la Pubblica amministrazione italiana ha
speso 675 milioni di euro per il software (il 22% della spesa totale in
tecnologie dell'informazione e della comunicazione): di questi il 61% è
stato destinato al software realizzato specificatamente e il 39% per quello
a licenza.
"La direttiva, che porta l'Italia tra i primi Paesi al mondo a disporre
di criteri in questo settore", ha spiegato Stanca, "prende in considerazione
i significativi sviluppi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
ed in particolare il processo di produzione, distribuzione ed evoluzione
dei programmi informatici che si basa sulla disponibilità del codice sorgente
aperto (open source) ed ha come scopo quello di fornire un indirizzo univoco
relativo alla scelta delle soluzioni per le predisposizione e per l'acquisizione
dei programmi informatici da parte delle Pubbliche amministrazioni".
In particolare, ha proseguito il ministro, "viene indicato come le Pubbliche
amministrazioni debbano tenere conto dell'offerta sul mercato di una nuova
modalità di sviluppo e diffusione dei programmi informatici a codice sorgente
aperto. L'inclusione di questa nuova tipologia d'offerta all'interno delle
soluzioni tecniche tra cui scegliere contribuisce ad ampliare la gamma delle
opportunità e delle possibilità in un quadro di economicità, equilibrio,
pluralismo e aperta competizione".
Per chiarire il peso di questa iniziativa, Stanca ha spiegato che "si tratta
di favorire l'utilizzo di prodotti informatici che promuovano il pluralismo
del software nella Pubblica Amministrazione e, quindi, la possibilità do
scegliere soluzioni convenienti non solo in termini economici tra quelli
disponibili sul mercato, con software proprietario e con software aperto,
pentodo conto che quest'ultimo consente di conformare i programmi alle nostre
esigenze, mano a mano che esse si pongono, e di metterli anche a disposizione
di altri".
I principali contenuti
della "Direttiva Stanca per l'open source"
Analisi comparativa delle soluzioni - La "Direttiva Stanca per l'open source"
dispone che le Pubbliche amministrazioni acquisiscano programmi informatici
sulla base di valutazione comparativa tecnica ed economica tra le diverse
soluzioni disponibili sul mercato, tenendo conto della rispondenza alle
proprie esigenze, ma anche della possibilità di poter sviluppare programmi
informatici specifici e del riuso da parte di altre amministrazione dei
programmi informatici sviluppati ad hoc.
Tra le valutazione di tipo tecnico ed economico vanno contemperati anche
il costo totale di possesso delle singole soluzioni e del costo di uscita,
ma anche del potenziale interesse di altre amministrazioni al riuso dei
programmi informatici.
Nel caso di acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante
il ricorso a licenze d'uso, le amministrazione si debbono contrattualmente
assicurare che, qualora il fornitore non sia più in grado di fornire supporto,
il codice sorgente e la relativa documentazione vengano resi disponibili
o almeno ceduti al fornitore.
Criteri tecnici di comparazione - Le Pubbliche amministrazioni nell'acquisto
dei programmi informatici dovranno privilegiare le soluzioni che :
assicurino l'interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i diversi
sistemi informatici della Pubblica amministrazione, salvo che ricorrano
peculiari ed eccezionali esigenze di sicurezza e di segreto;
rendano i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore o da
un'unica tecnologia proprietaria;
garantiscano la disponibilità del codice sorgente per l'ispezione e la tracciabilità
da parte delle Pubbliche amministrazioni;
esportino dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto.
Proprietà dei programmi software - Nel caso di programmi informatici sviluppati
ad hoc, l'amministrazione committente ne acquisisce la proprietà dato che
ha contribuito con le proprie risorse all'identificazione dei requisiti,
all'analisi funzionale, al controllo ed al collaudo del software realizzato
dall'impresa fornitrice.
Trasferimento della titolarità delle licenze - Le Pubbliche amministrazioni
si assicurano contrattualmente la possibilità di trasferire la titolarità
delle licenze dei programmi informatici acquisiti nelle ipotesi in cui all'amministrazione
che ha acquistato la licenza ne subentri un'altra nell'esercizio delle stesse
attività.
Riuso - Per favorire il riuso dei programmi informatici di proprietà delle
amministrazioni, nei capitolati e nelle specifiche di progetto dovrà essere
previsto che i programmi sviluppati ad hoc siano facilmente esportabili
su altre piattaforme. Inoltre nei contratti di acquisizione di programmi
informatici sviluppati per conto e a spese delle amministrazioni, le stesse
includono clausole che vincolano il fornitore a mettere a disposizione servizi
che consentano il riuso delle applicazioni.
Supporto alle amministrazioni - L'attuazione della "Direttiva Stanca per
l'open source" da parte della Pubblica amministrazione sarà promossa dal
Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione-CNIPA,
che fornirà gli adeguati supporti.
Il testo della Direttiva sarà disponibile su questo sito non appena sarà
pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
Roma, 29 ottobre 2003
A cura dell'Ufficio Stampa
del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
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