[Discussioni][fghilardotti a europarl.eu.int: [softwarelibero]Rapp. Mc Carthy / brevettabilità inve nzioni basate sul software]

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Lun 29 Set 2003 00:56:04 CEST


Riceviamo e diffondiamo (scusate il ritardo)

------- Start of forwarded message -------
Date: Wed, 24 Sep 2003 18:10:23 +0200
From: Fiorella Ghilardotti <fghilardotti a europarl.eu.int>
Subject: Rapp. Mc Carthy / brevettabilità invenzioni basate sul software

Cari,
facendo seguito ai vostri e-mail dove ci esprimete la vostra
preoccupazione ed il vostro interesse sull'esito della votazione del
rapporto Mc Carthy, vi invio due dichiarazioni e l'intervento in aula
per informarvi sulla presa di posizione della delegazione DS . 

Il voto ha avuto luogo oggi 24 settembre a Strasburgo ed é stato un
successo per quelli che come noi miravano a limitare strettamente e
severamente le condizioni della brevettabilità delle invenzioni basate
sul software. 

Siamo riusciti con una maggioranza di centro-sinistra, ed una
transversalità di voti di altri gruppi politici, a far passare
emendamenti che impediscono di chiedere il brevetto sui programmi
software in quanto tali e obbligano gli Stati membri add impedire la
rivendicazione in sede giurisdizionale di brevetti per programmi per
aloboratori.  

Si tratta per ora della prima lettura, ma il nostro impegno continuerà
in questo senso per tutto l'iter legislativo del dossier. 
Spero che queste informazioni possano esservi utili e vi ringrazio per
l'efficace lavoro di "lobbying". 
Cari saluti
Santina Bertulessi

On. Fiorella GHILARDOTTI
Parlamento Europeo
Uff. 15G217
Rue Wiertz, 60
B - 1047 - BRUXELLES
Tel. 0032/2/284.51.08
Fax 0032/2/284.91.08
E-mail: fghilardotti a europarl.eu.int
www.dspe.net
- --------------------------------------------------------
On. Fiorella GHILARDOTTI
Parlamento Europeo
Uff. LOW TO 6070/72
STRASBURGO
tel. 0033/3/88.17.51.08
fax 0033/3/88.17.91.08
e-mail fghilardotti a europarl.eu.int
www.dspe.net

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Seguono i tre allegati, tradotti in formato testo con antiword.

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Allegato 1


                      IL SOFTWARE? PIÚ LIBERO POSSIBILE


            Dichiarazione dell'on. Fiorella GHILARDOTTI (DS-PSE)


Il Parlamento Europeo, nella seduta di domani a Strasburgo, voterà in  prima
lettura il  rapporto  sulla  brevettabilità  delle  invenzioni  attuate  con
l'ausilio del software. Il Parlamento  dovrà  pronunciarsi  sulla  relazione
dell'on. Arlene McCarthy che ha preso in  esame  la  proposta  di  direttiva
proposta dal commissario Frits Bolkstein.
"La posta in gioco è rilevante - ha detto  l'on.  Fiorella  Ghilardotti,  DS
del  Gruppo  PSE  -  poichè  si  tratta  di  garantire  che  la  ricerca   e
l'innovazione continuino ad essere libere, di stimolare le innovazioni e  le
invenzioni  attraverso  il  software  a  tutti  i  livelli,  di  evitare  la
creazione di monopoli di produzione  e  commercio  di  prodotti  frutto  del
software.
La proposta di direttiva rischia di essere pericolosa per  la  ricerca,  per
l'economia, per il funzionamento corretto e concorrenziale del mercato,  per
la libertà di pensiero e di parola.
Al fine di migliorare il contenuto del rapporto e limitare la portata  della
direttiva, il gruppo del PSE ha presentato una serie di emendamenti  che  la
Delegazione DS ha  suggerito  e  che  sosterrà  al  momento  del  voto.  Gli
emendamenti esprimono anche gli orientamenti  provenienti  da  ampi  settori
del  mondo  accademico,  della  ricerca,  delle  piccole  e  medie   imprese
produttrici di software e delle associazioni  per  il  software  libero.  In
particolare, gli emendamenti si propongono di circoscrivere  il  diritto  al
brevetto per il prodotto frutto dell'invenzione e non per il  programma  del
software. Inoltre, il prodotto che è derivato da un'invenzione, dovrà  avere
una chiara applicazione industriale.
Se  gli  emendamenti  migliorativi  non   dovessero   essere   accolti,   la
Delegazione DS voterà contro la relazione e la proposta di direttiva.
"É importante che il Parlamento si esprima  in  favore  di  una  limitazione
della brevettabilità  del  software.  L'Europa,  secondo  quanto  deciso  al
summit di Lisbona del 2000, deve favorire l'economia della conoscenza e  non
porre vincoli a questo processo di sviluppo".

Strasburgo 23 settembre 2003

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Allegato 2



                IL PE: NO AL BREVETTO PER PROGRAMMI SOFTWARE
            Il voto di Strasburgo modifica la direttiva Bolkstein

            Dichiarazione dell'on. Fiorella GHILARDOTTI (DS-PSE)


Come avevamo auspicato, il rilascio di brevetti per  invenzioni  basate  sul
software è stato  molto  circoscritto.  L'aula  del  Parlamento  europeo  di
Strasburgo  ha  infatti  approvato  la  relazione  dell'on.   MacCarthy   ma
profondamente modificata da una serie di emendamenti che la  Delegazione  DS
ha fortemente sostenuto. In tal modo, la  "direttiva  Bolkstein"  ha  subíto
sostanziali cambiamenti  grazie  alla  costituzione  in  aula  di  un  ampio
schieramento  a  sostegno  delle  esigenze  del  mondo   della   ricerca   e
dell'economia delle piccole e medie imprese.
Il testo della direttiva, cosí come modificato dal voto  in  prima  lettura,
contiene adesso i seguenti princípi:
1)  Limitazione  della  brevettabilità  alle  invenzioni  che   abbiano   un
"contributo tecnico" che esclude  il  trattamento,  la  manipolazione  e  la
presentazione delle informazioni, ossia i programmi software puri;
2)   Una   più   severa   limitazione    della    brevettabilità    rispetto
all'applicazione industriale del prodotto inventato. Vale  a  dire:  si  puó
brevettare il prodotto inventato attraverso l'uso del  software  ma  non  il
programma che ci sta dietro;
3)  Una  rivendicazione  di  brevetto  per  un  programma  per  elaboratore,
relativa al solo  programma,  non  è  accettabile.  Gli  Stati  membri  sono
obbligati  a  garantire  che  questa   norma   venga   applicata   in   sede
giurisdizionale;
4)  É  garantita  l'interoperabilità;  ossia  la  possibilità  di  collegare
impianti per garabtire reti aperte ed evitare abusi di posizione  dominante.
Dunque; non si puó  far  valere  la  protezione  del  brevetto  rispetto  ad
un'invenzione utilizzata ai fini dell'interoperabilità.
Questa è una conquista significativa ai fini del  libero  uso  del  software
che è stata fortemente osteggiata dalle grandi multinazionali del  software,
dal commissario Bolkstein e anche dal governo italiano.
Ci auguriamo, adesso, che il Consiglio e la  Commissione  vogliano  prendere
atto dell'orientamento  espresso  dal  Parlamento.  La  Delegazione  DS,  in
stretto contatto  con  i  rappresentanti  del  mondo  della  ricerca;  delle
piccole e medie imprese e delle associazioni di software libero,  continuerà
il  proprio  impegno  e  seguirà  con  particolare  attenzione  il  processo
legislativo della direttiva.

Strasburgo 24 settembre 2003

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Allegato 3

       brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo del software

           intervento in plenaria dell'on Fiorella Ghilardotti DS
                           Strasburgo, 23/09/2003

In tema di brevetti l'Unione europea non ha una  normativa  comunitaria,  ma
tutti gli  Stati  membri  hanno  aderito  alla  Convenzione  di  Monaco  sui
Brevetti. Attualmente si stima che il 15% di tutte le  domande  di  brevetto
presentate all'UEB  (Ufficio  Europeo  per  i  Brevetti)  siano  relative  a
invenzioni attuate per mezzo  di  elaboratori  elettronici,  più  di  30.000
domande  di  brevetto  sulle  invenzioni  basate  sul  software  sono  state
concesse.

Il software da un lato svolge un ruolo importante in  numerose  industrie  e
dall'altro costituisce una forma fondamentale di creazione e di  espressione
- il  software  è  anche  un  settore  ingegneristico  specializzato  nonché
un'attività umana fondamentale, con più  di  dieci  milioni  di  progettisti
professionisti nel mondo e decine  di  milioni  di  persone  che  sviluppano
software. I progettisti  di  software  indipendenti  e  le  piccole  società
svolgono un ruolo fondamentale ai fini dell'innovazione in  questo  settore,
soprattutto  in  Europa.  L'Europa  è   all'avanguardia   per   la   cultura
informatica, il 71% di sviluppatori di software libero lavorano in Europa  e
solo  il  13%  in   America.   I   brevetti   non   devono   consentire   la
monopolizzazione degli strumenti di  espressione,  creazione,  diffusione  e
scambio di informazioni e conoscenze - non devono frenare lo sviluppo  della
ricerca e della conoscenza.

Il software si inserisce in un ambito  scientifico  dove  la  ricerca  e  le
innovazioni relative alle tecnologia  dell'informazione  sono  fondamentali,
dove il ruolo e l'attività delle  piccole  imprese  e  del  software  libero
compete con  le grandi aziende produttrici di software e programmi  software
e garantisce la crescita della ricerca e dell'innovazione.

La posta in gioco è rilevante poiché si tratta di  poter  garantire  che  la
ricerca e l'innovazione continuino ad essere libere e - secondo  lo  spirito
di Lisbona, a stimolare una crescita economica basata sulla conoscenza -  di
fare in modo di stimolare le  innovazioni  e  le  invenzioni  attraverso  il
software a tutti i livelli, di evitare monopoli di  produzione  e  commercio
di prodotti che utilizzano il software.

E' importante ricordare che chiedere, proteggere o  contestare  un  brevetto
comporta costi elevatissimi non sempre  sostenibili  da  parte  di  PMI,  si
rischia non solo di escludere i soggetti più piccoli, giovani e dinamici  da
un mercato sempre più importante,  ma  anche  di  generare  una  distorsione
grave  degli  investimenti  per  la  crescita  economica:  molte   compagnie
troveranno più utile investire nella creazione e protezione di brevetti  per
escludere gli altri  concorrenti  dal  mercato  che  nella  ricerca  vera  e
propria.

La proposta di direttiva della Commissione rischia di essere pericolosa  per
la ricerca (e la ricerca informatica in particolare) per l'economia, per  il
funzionamento corretto e concorrenziale del mercato  e  per  la  libertà  di
pensiero e di parola - dato che  il  software  è  anche  un'espressione  del
pensiero umano, una forma di cultura.

Ecco  perché  é  necessario  modificare  la   proposta   della   Commissione
intervenendo su alcuni punti fondamentali affinché  la  normativa  vada  nel
senso  di  una   chiara   e   severa   limitazione   delle   condizioni   di
brevettabilità. Tali punti chiave sono i seguenti:

Nella definizione di  cosa  costituisca  un'invenzione  attuata  tramite  il
software, l'aspetto relativo al "contributo tecnico"  e  alla  "applicazione
industriale" sono rilevanti. Il "contributo tecnico" non deve  semplicemente
avere un carattere innovativo deve bensì essere un'invenzione tecnica  -  un
insegnamento sulla relazione causa-effetto nell'impiego  delle  forze  della
natura controllabili" - questo esclude dalla brevettabilità il  trattamento,
la manipolazione e la presentazione di informazioni, anche  relative  ad  un
settore tecnico, così come devono  essere  esclusi  dalla  brevettabilità  i
metodi matematici (come gli algoritmi) e i metodi commerciali.

La  condizione  dell'applicazione  industriale  dell'invenzione  basata  sul
software posta alla brevettabilità deve essere estesa sia  al  prodotto  che
al metodo, si può quindi brevettare non  il  programma  software  in  sé  ma
bensì il prodotto frutto  dell'invenzione,  in  più  il  prodotto/invenzione
deve avere una chiara applicazione industriale nella sostanza e rispetto  al
suo metodo di produzione - solo rispetto a questo si deve poter  rivendicare
il brevetto.

L'accesso ai brevetti ed il  costo  della  brevettabilità  delle  invenzioni
attuate con il software devono essere tenuti in  considerazioni  se  non  si
vuole escludere le PMI ed il software libero dal mercato e dalla ricerca.

I nuovi  emendamenti  presentati  dal  PSE  vanno  in  questa  direzione,  è
importante che il Parlamento si esprima in favore di una  limitazione  della
brevettabilità del  software  ricordando  che  l'Europa  deve  allargare  la
società e l'economia della conoscenza,  non  porre  dei  vincoli  in  questo
senso.



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