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Lun 29 Set 2003 09:47:57 CEST


Il Parlamento europeo vota limiti concreti alla brevettabilità
          Strasburgo, 24 settembre 2003

Con il voto plenario del 24 settembre, il Parlamento Europeo ha
approvato la proposta di direttiva sulla "brevettabilità delle
invenzioni informatiche" con emendamenti che ribadiscono chiaramente la
non brevettabilità di programmi e logiche commerciali e che difendono
la libertà di pubblicazione e interoperabilità.

I precedenti

Un giorno prima del voto, se il Parlamento avesse votato gli
emendamenti sostenuti oggi, il Commissario CEC Bolkenstein aveva [15] 
minacciato il ritiro da parte della Commissione e del Consiglio della 
proposta di direttiva e ha restituito le domande agli amministratori
dei brevetti nazionali sul tavolo dell'Ufficio Europeo Brevetti
(European Patent Office, EPO). "Rimane da vedere se la Commissione
Europea sia convinta dall'"armonizzazione e della chiarificazione" o
solo dagli interessi dei possessori di brevetti" afferma Hartmut Pilch,
presidente di FFII. "Quella approvata ora è anche la nostra direttiva.
Dobbiamo aiutare il Parlamento Europeo a difenderla".

"Il testo della direttiva così come emendato dal Parlamento Europeo è
incredibilmente positivo! Non posso crederci, mentre invio a Slashdot la
storia articolo per articolo. E' davvero migliore e sta insieme in modo
coerente. Penso che abbiamo fatto qualcosa di straordinario questa
settimana" esclama James Heald, esponente del gruppo di lavoro sui
brevetti software FFII/Eurolinux mentre riunisce gli emendamenti in una
versione consolidata [16].

"Con le nuove clausole dell'articolo 2, un'invenzione informatica non 
è più un cavallo di Troia, ma una lavatrice", spiega Erik Josefsson 
di SSLUG e FFII, che nelle ultime settimane ha consigliato gli 
europarlamentari svedesi sulla direttiva. La maggior parte degli 
emendamenti votati hanno avuto il supporto di gruppi politici molto 
diversi e ciò riflette l'ardua discussione politica che ha condotto 
ai due recenti rinvii.

In ogni caso, quando i 78 emendamenti sono stati votati in 40 minuti,
sono saltate fuori alcune incongruenze: "I vari testi non erano stati 
emendati completamente. Uno di questi prevedeva che gli algoritmi
fossero brevettabili quando risolvevano un problema tecnico", dice
Jonas Maebe, rappresentante belga di FFII che lavora attualmente presso
il Parlamento Europeo. "Ma disponiamo di tutti gli ingredienti per una
buona direttiva. Siamo in grado di impostare il lavoro e ora la
rifinitura può' iniziare. Lo spirito della Convenzione Europea sui
Brevetti è confermato all'80 per cento e il Parlamento è in una buona
posizione per rimuovere in seconda lettura le restanti incongruenze".

La direttiva dovrà passare al vaglio di ulteriori consultazioni con 
il Consiglio dei Ministri che è più informale e quindi con procedure 
meno pubbliche di quelle parlamentari. In passato il Consiglio dei 
Ministri ha lasciato le decisioni per le politiche sui brevetti al 
relativo "partito operativo per le politiche sui brevetti", il quale 
raggruppa esperti sulle leggi sui brevetti che fanno anche parte del 
consiglio amministrativo dell'Ufficio Europeo Brevetti. Questo gruppo 
è stato uno dei più decisi promotori della patentabilità illimitata 
in Europa, inclusa quella sui programmi.

Questa la dichiarazione di Laura Creighton, imprenditore informatico 
e venture capitalist che ha sostenuto la campagna di FFII/Eurolinux 
con donazioni e si è recata a Bruxelless dalla Svezia in diverse 
occasioni per partecipare a conferenze e incontri con gli 
europarlamentari:

"Ora quanti sostenevano di opporsi a un confusione in stile USA ma a 
cui piaceva la proposta soltanto perché consentiva certe operazioni, 
dovranno uscire allo scoperto. Prevedo che un buon numero di costoro 
sosterrà che questa stesura non va approvata perché c'è bisogno di 
una legislazione che ci renda più simili agli USA e al Giappone 
unicamente per non far arrabbiare i nostri partner commerciali.

Ora è il momento di chiedere ai politici europei di mostrare coraggio 
e leadership mondiale, e votare quella direttiva che i cittadini e il 
governo statunitensi, gli SME e Alan Greenspan avrebbero voluto avere 
al posto dell'attuale confusione. Chiediamo loro di armonizzarsi con 
l'Europa. I membri del Parlamento Europeo meritano di essere 
ringraziati per gli sforzi fatti nel comprendere le conseguenze 
sociali di questa decisione tecnica chiaramente difficile. Finora ciò 
non avvenuto in nessun'altra parte del mondo. Noi europei possiamo 
essere fieri di quest'obiettivo politico, e spero che i nostri 
politici condividano questa soddisfazione."

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