[Discussioni] Mozione provincia di Prato
Alfonso Fuggetta
Alfonso.Fuggetta a polimi.it
Sab 4 Dic 2004 21:11:56 CET
E che altro devo fare?
Ho scritto la gran parte delle conclusioni del documento della commissione Meo,
che contiene molte proposte. E nessuno se lo fila se non citarlo a sproposito.
Ho scritto decine di mail su questa lista. Ho fatto decine di interventi in cui ho proposto
iniziative di vario tipo.
Evidentemente sono poco credibile o poco chiaro io.
Alfonso
-----Original Message-----
From: discussioni-bounces a softwarelibero.it on behalf of SuperBigo
Sent: Sat 12/4/2004 9:03 PM
To: Discussioni sul software libero.
Subject: Re: [Discussioni] Mozione provincia di Prato
Mi stavo chiedendo, visti i toni presi, se oltre a sapere criticare si
sapeva anche proporre...
Ossia, se invece dei commenti "stiamo dicendo barzellette", "sono tutte
idiozie", si sostituissero con "sarebbe stato meglio scrivere così",
credo che la mail sarebbe stata più costruttiva. Visto inoltre che
presumibilmente tale mozione è stata fatta da una associazione che
cercava di fare qualcosa per il verso giusto, ma che secondo te potrebbe
avere sbagliato, si potrebbe potrebbe avere un po' più di rispetto per
il lavoro di altri.
Io non sono di Prato. Sono di Ravenna e un mese fa è stata approvata una
mozione sul software libero, che parlava sia di benefici etici sia di
benefici economici. So quanto ci si è dovuti impegnare per fare ciò e
non credo che criticare in questo modo sia utile a nessuno.
Saluti,
Daniele
Alfonso Fuggetta wrote:
>Questa mozione della provincia di Pisa mi deprime profondamente per due motivi:
>
>1. Come è possibile dire così tante sciocchezze?
>2. Come è possibile che nessuno di voi si alzi e dica "proprio perché ci teniamo al software libero e ai suoi valori (caro Veutro) affermo che queste sono sciocchezze"?
>
>Ma come è possibile che si continuino a ripetere in modo così acritico falsità e luoghi comuni del genere? Come si può continuare a ripetere a macchinetta posizioni che non hanno alcuna giustificazione fattuale? Come si fa a utilizzare il discorso degli "ideali" (che io condivido in pieno, caro Veutro) per fare interessi di parte?
>
>Questo non è un testo per promuovere software libero. Questa è una sequenza di luoghi comuni e fanfaluche contro Microsoft (e implicitamente a favore di altri).
>
>Se veramente ci tenete al software e al software libero, per onestà intellettuale, dovreste iniziare a dire anche voi basta a certe sciocchezze.
>
>Alfonso
>
>P.S.: Le sottolineo di seguito una per una.
>
>On 3-12-2004 17:08, "Francesco Potorti`" <pot a softwarelibero.it> wrote:
>
>
>
>>Letto l'appello seguito da numerose firme di professionisti legati al mondo
>>informatico, operatori della pubblica amministrazione e altri cittadini dal
>>titolo "Soggezione informatica della Stato italiano alla Microsoft" che mette
>>in evidenza il forte sbilanciamento da parte della Pubblica Amministrazione
>>verso l'impiego pressoché esclusivo di prodotti software di una sola azienda
>>sia per quel che riguarda i Sistemi Operativi che per le applicazioni
>>cosiddette da ufficio (word processor, data-base, presentazioni, "client" di
>>posta elettronica, etc.): si consideri che tale situazione ha instaurato un
>>fortissimo monopolio sui prodotti software.
>>
>>
>
>E quale sarebbe questa azienda? Microsoft? Se si guardano i dati generali del software si vede che non è vero né per quanto riguarda il fatturato, né per quello che riguarda l'uso di prodotti proprietari, né per quanto riguarda il monopolio. Su PC ci sono le alternative. Su mainframe e mini no e i prodotti proprietari costano molto di più.
>
>
>
>>Considerato il delicatissimo aspetto, trattando la presente mozione di Enti
>>Pubblici, della sicurezza informatica, si fa presente come l'impiego di
>>prodotti proprietari di aziende che non rilasciano il codice con cui sono
>>stati prodotti i programmi rende di fatto impossibile anche ad esperti sapere
>>esattamente cosa quel programma fa o può fare o potrebbero fare future
>>versione. E' noto che alcuni programmi proprietari sono potenzialmente in
>>grado di inviare via internet notizie provenienti dal computer su cui sono
>>installati a computer remoti, anche all'insaputa dell'utente/acquirente, e per
>>la maggior parte dei software proprietari, essendo segreto il codice sorgente,
>>è inattuabile o comunque molto complesso verificare se tale possibilità sia o
>>meno presente nei software installati. Questo aspetto sconsiglierebbe quanto
>>meno l'impiego di software proprietari (senza codice sorgente controllabile)
>>su personal computer (!!!!!!!!!!!!!!!) su cui siano depositati dati riservati e/o di valore. Il
>>
>>
>
>Sui personal computer? Ma questi signori hanno la più vaga idea di quello di cui stanno parlando?
>
>
>
>>r!
>> ischio sopra esposto ha convinto
>>
>>
>
>La commissione open source ha richiesto la piena ispezionalibilià del codice che tutela questi aspetti e che, al momento, sembra possa essere garantita dal GSP di Microsoft mentre altri manco ci pensano. E i dati sensibili sono proprio sulle altre macchine.
>
>
>
>>Considerato che nello stesso appello di cui sopra si rileva come dei pacchetti
>>software sopra indicati vengano messe sul mercato di continuo nuove versioni
>>dei prodotti, all'atto pratico diverse dalle precedenti solo per pochi
>>dettagli o poche marginali funzioni, e che, come ogni utilizzatore di
>>strumenti informatici ha avuto modo di osservare, spesso non esiste
>>compatibilità fra due versioni di uno stesso prodotto, derivando così che se
>>un qualunque ufficio della Pubblica Amministrazione che ha acquistato i
>>prodotti Office, ad esempio della serie 2000, trasmette per posta elettronica
>>o tramite floppy disk un documento elaborato con questa versione ad un altro
>>ufficio che utilizza ancora i prodotti Office della serie precedente,
>>quest'ultimo non sarà in grado di leggerlo. Si tratta, in pratica, per quanto
>>variamente mascherata con licenze multiple, sconti e piani di upgrade, di una
>>costrizione piuttosto discutibile ad acquistare sempre il prodotto più
>>recente; aggiornamento !
>> che spesso significa, per l'uffic
>>
>>
>
>A parte il fatto che NON È VERO, ma cacchio, ma si facciamo gli esempi giusti! Io sto combattendo con Oracle e Oracle tiene i dati sensibili; Oracle ha costi di licenza folli e meccanismi che ti forzano all'upgrade. E qui si continua a menare il torrone con Office. Superficiali e disinformati.
>
>
>
>>Vista l'approvazione da parte del Comune di Lodi, del Comune di Firenze, della
>>Provincia di Pescara, il Comune di Ravenna di mozioni con le quali si chiede
>>l'introduzione e l'espansione del software libero nella Pubblica
>>Amministrazione.
>>
>>
>
>Grandioso, se il primo fa una cosa senza senso, tutti quanti dietro alla cieca.
>
>
>
>>Preso atto che lo scorso 31 ottobre 2002, il Ministro per l'Innovazione e le
>>Tecnologie, Lucio Stanca, ha firmato il Decreto che istituisce la Commissione
>>per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione, in
>>accordo col piano di miglioramento dell'efficienza, dell'efficacia e della
>>economicità dell'apparato statale per la cui realizzazione rientra, a pieno
>>titolo, lo studio e la valutazione dei nuovi sviluppi delle tecnologie
>>dell'informazione, quali l'Open source. Tale commissione è presieduta dal
>>prof. Meo del Politecnico di Torino;
>>
>>
>
>La Commissione ha detto cose significativamente diverse da quello che viene detto da questi signori.
>
>
>
>>Preso atto che lo scorso 19 Dicembre 2003, il Ministro per l'Innovazione e le
>>Tecnologie, Lucio Stanca, ha emanato una direttiva nella quale si invitano le
>>pubbliche amministrazioni a tener conto della nuova modalità di sviluppo e
>>diffusione di programmi informatici.
>>
>>
>
>Documento che non dice quello che dicono questi signori.
>
>
>
>>Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del software Microsoft
>>rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con costi
>>che si avvicinano a quelli sostenuti per l'acquisto dell'hardware dei modelli
>>più recenti di personal computer.
>>
>>
>
>Ma chi ha scritto queste idiozie? Ma dove? Sulla base di quali numeri inventati?
>
>
>
>>Considerato che tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio investiti
>>per potenziare i servizi pubblici in rete o per la promozione di una maggiore
>>alfabetizzazione informatica dei cittadini.
>>
>>
>
>Delirio più totale.
>
>
>
>>Considerarti i vantaggi occupazionali per il territorio derivanti dagli
>>investimenti in ricerca, sviluppo, formazione, assistenza e installazione
>>rispetto ai costi di licenza del software proprietario.
>>
>>
>
>Qui siamo al livello di barzellete tipo quella dei milioni di posti di lavoro promessi qualche tempo fa.
>
>
>
>> 1. esigenze di sicurezza e quindi impiego di software libero o almeno open
>>source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati,
>>protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per l'amministrazione
>>e/o per i cittadini.
>>
>>
>
>"o almeno open source?" Non sarebbe male se finalmente vi metteste d'accordo e diceste all'universo mondo se software libero e open source sono la stessa cosa o no. 100 persone parlano, 100 hanno opinioni diverse. Centinaia di mail sulle licenze anche su questa lista. E ho le idee più confuse di prima.
>
>
>
>>3. A considerare nella creazione di budget di spesa i vantaggi economici,
>>ovvero di sviluppo delle intelligenze, del sapere e del saper fare locali,
>>derivanti da investire più in assistenza ed installazione e meno nei costi di
>>licenza del software, in particolare impiegando software libero.
>>
>>
>
>Qui siamo ancora al caso delle barzellette.
>
>E' pazzesco come questo paese sia capace di farsi del male.
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