[Discussioni] Mozione provincia di Prato
Enrico Rubboli
enrico a rubboli.it
Sab 4 Dic 2004 22:19:52 CET
Alfonso Fuggetta wrote:
>[...]
>On 3-12-2004 17:08, "Francesco Potorti`" <pot a softwarelibero.it> wrote:
>
>
>
>>Letto l'appello seguito da numerose firme di professionisti legati al mondo
>>informatico, operatori della pubblica amministrazione e altri cittadini dal
>>titolo "Soggezione informatica della Stato italiano alla Microsoft" che mette
>>in evidenza il forte sbilanciamento da parte della Pubblica Amministrazione
>>verso l'impiego pressoché esclusivo di prodotti software di una sola azienda
>>sia per quel che riguarda i Sistemi Operativi che per le applicazioni
>>cosiddette da ufficio (word processor, data-base, presentazioni, "client" di
>>posta elettronica, etc.): si consideri che tale situazione ha instaurato un
>>fortissimo monopolio sui prodotti software.
>>
>>
>
>E quale sarebbe questa azienda? Microsoft? Se si guardano i dati generali del software si vede che non è vero né per quanto riguarda il fatturato, né per quello che riguarda l'uso di prodotti proprietari, né per quanto riguarda il monopolio. Su PC ci sono le alternative. Su mainframe e mini no e i prodotti proprietari costano molto di più.
>
>
Scusami, temo di non aver capito questa obiezione, secondo te nel
"mercato PC" vi è libera concorrenza? Non ci troviamo in una situazione
monopolistica dove l'eventuale passaggio a.. non dico software libero,
ma software diverso da microsoft, comporta costi in termini di denaro e
di "incompatibilità" molto elevati per un'azienda (e per una PA)?
Su mainframe non ci sono alternative libere ?
>
>A parte il fatto che NON È VERO, ma cacchio, ma si facciamo gli esempi giusti! Io sto combattendo con Oracle e Oracle tiene i dati sensibili; Oracle ha costi di licenza folli e meccanismi che ti forzano all'upgrade. E qui si continua a menare il torrone con Office. Superficiali e disinformati.
>
>
>
Su questo punto ci sono diverse considerazioni da fare, innanzitutto è
vero che su oracle (o sul dbms) risiedono fisicamente i dati personali e
sensibili, tuttavia è anche vero che a questi dati hanno accesso anche i
computer Desktop, il problema deve essere risolto su tutta
l'infrastruttura. Si tratta a mio avviso di un piccolo problema per
un'azienda ma di un grosso problema per uno stato, da qui la necessità
di stringere accordi con (in questo caso) Microsoft per poter
"visionare" il codice sorgente, pratica su cui rimango fortemente
dubbioso. Oracle rimane un problema e la situazione è quella che dici tu
(che sia Oracle o DB2 o altri).
Tuttavia ti assicuro che parlare con una giunta comunale di Oracle è
veramente difficile, già è dura parlare di Office... per questa ragione
faccio una proposta che potrebbe essere accettata da tutte quelle realtà
locali che fanno proposte alle pubbliche amministrazioni (come ad
esempio abbiamo fatto noi a Ravenna):
Non specifichiamo all'interno della mozione che strada seguire (open
office piuttosto che postgresql), facciamo impegnare la giunta in
direzione del software libero coi termini più generici poi facciamo
seguire le proposte tecniche alle strutture tecniche, valutando caso per
caso il percorso da effettuare.
>>Vista l'approvazione da parte del Comune di Lodi, del Comune di Firenze, della
>>Provincia di Pescara, il Comune di Ravenna di mozioni con le quali si chiede
>>l'introduzione e l'espansione del software libero nella Pubblica
>>Amministrazione.
>>
>>
>
>Grandioso, se il primo fa una cosa senza senso, tutti quanti dietro alla cieca.
>
>
Non è senza senso, forse è migliorabile, comunque si tratta di una
mozione che impegna l'amministrazione in una direzione ben precisa.
>>Considerarti i vantaggi occupazionali per il territorio derivanti dagli
>>investimenti in ricerca, sviluppo, formazione, assistenza e installazione
>>rispetto ai costi di licenza del software proprietario.
>>
>>
>
>Qui siamo al livello di barzellete tipo quella dei milioni di posti di lavoro promessi qualche tempo fa.
>
>
>
Su questo mi permetto di obiettare. E' vero che oltre il 60% degli
investimenti pubblici va nella "personalizzazione", tuttavia è
innegabile che l'investimento effettuato in software libero "rimane" al
100% nel territorio.
>> 1. esigenze di sicurezza e quindi impiego di software libero o almeno open
>>source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati,
>>protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per l'amministrazione
>>e/o per i cittadini.
>>
>>
>
>"o almeno open source?" Non sarebbe male se finalmente vi metteste d'accordo e diceste all'universo mondo se software libero e open source sono la stessa cosa o no. 100 persone parlano, 100 hanno opinioni diverse. Centinaia di mail sulle licenze anche su questa lista. E ho le idee più confuse di prima.
>
>
>
Concordo.
>>3. A considerare nella creazione di budget di spesa i vantaggi economici,
>>ovvero di sviluppo delle intelligenze, del sapere e del saper fare locali,
>>derivanti da investire più in assistenza ed installazione e meno nei costi di
>>licenza del software, in particolare impiegando software libero.
>>
>>
>
>Qui siamo ancora al caso delle barzellette.
>
>E' pazzesco come questo paese sia capace di farsi del male.
>
>
>
Onestamente non capisco come questo punto dovrebbe fare del male.. se me
lo spieghi o mi rimandi a qualche doc che lo spiega te ne sarei grato..
Enrico Rubboli.
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