[Discussioni] La necessit=?UTF-8?B?w6Ag?=di strumenti legislativi a tutela dell=?UTF-8?B?4oCa?=utenza dei prodotti proprietari
Alfonso Fuggetta
Alfonso.Fuggetta a polimi.it
Dom 5 Dic 2004 09:50:41 CET
On 4-12-2004 23:21, "Valentina Parisi" <valentina.parisi a copyzero.org>
wrote:
> Volevo porre al Prof. Fuggetta due domande:
>
> Prima domanda:
> lei dice che, per come è presentato, l'open source rischia di divenire un
> alibi e una distrazione rispetto ai problemi critici e vitali dell¹Italia e
> dell¹Europa: chi, secondo Lei, sta creando questo alibi e questa
> distrazione? In che modo lo sta creando?
Non voglio dire che è un piano ordito scientemente (almeno spero). Dico che
nei fatti certa enfasi e polarizzazione ha un effetto controproducente. Se
continuo a parlare solo di una questione (Microsoft) e quella, pur non
trascurabile, non è il cuore del problema, di fatto non risolvo i bachi di
fondo e anzi do' un alibi a chi ha i propri interessi da difendere e
estendere (vedi tutti gli altri produttori di software proprietario).
Facciamo un esempio. Se dico Linux al posto di Windows, a Oracle va bene.
Indebolisce il suo nemico storico e comunque lei continua a vendere il suo
DB su Linux. Provate a mettere la stessa enfasi che c'è nella mozione di
Prato su Linux e Windows su altri prodotti tipo Oracle e MySQL (di cui si
parla infinitamente meno). Ne vedremmo delle belle.
Il punto di fondo è: i governi e le industrie europee hanno la capacità e la
volontà di definire strategie e politiche industriali per creare e far
sviluppare un'industria del software? Perché certe cose sono state fatte per
gli aerei (vedi Airbus) e non si fanno per il software? Ci sono settori dove
questo si potrebbe fare subito e ho fatto gli esempi dell'elettronica di
consumo e dei cellulari. Qui non basta dire "open source" o "software
libero". Bisogna definire strategie industriali vincenti.
Accanto a questo non dimentico le questioni di tutela dell'utenza e della
libertà della comunità del free software. Ma le due cose non sono in
contraddizione, come dicevo a Veutro.
> Seconda domanda:
> per risolvere i suddetti problemi, Lei dice che occorrono anche strumenti
> legislativi a tutela dell¹utenza dei prodotti proprietari: quali sono questi
> strumenti?
Secondo me se si prendessero le conclusioni della commissione Meo (i punti
che ho scritto nell'executive summary all'inizio del documento), quelli
potrebbero essere gli snodi per una azione anche legislativa.
Serve però soprattutto una politica industriale a sostegno dell'industria
del software (italiana e europea). E' quello di cui parlerò domani a
Firenze.
Sto finendo i lucidi, se volete ve li mando.
Alfonso
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