Il SW non è un settore merceologico come gli altri [was] Re: [Discussioni] La commissione Meo secondo A. Monti
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Mar 7 Dic 2004 16:29:58 CET
On Tue, Dec 07, 2004 at 03:04:59PM +0100, Davide Dozza wrote:
> Alfonso Fuggetta wrote:
> [...]
>
> Intanto, grazie dei suoi interventi, apprezzo molto il fatto che riesca a
> dedicare cosi tanto tempo a queste discussioni.
>
> >
> >E comunque, non si tratta certo di informazioni riservate e credo che non
> >ci
> >sia motivo per dubitare della sostanziale ragionevolezza del quadro che ne
> >viene fuori:
> >
> >1. Si spende di più per software custom che per pacchetti.
> >2. Microsoft non è la maggior fonte di spesa per software proprietario per
> >la PA (di gran lunga)
>
> Vorrei fare una considerazione economica sul software proprietario,
> escludendo il sw custom.
> Quando parliamo di SW non possiamo trattarlo alla stregua degli altri
> settori merceologici.
> Il SW e' un comparto dove tipicamente il costo del venduto tende a zero al
> crescere del numero delle licenze vendute. Questo comporta necessariamente
> una facilitazione alla creazioni di monopoli in quanto, il leader di un
> mercato, può estromettere un concorrente semplicemente abbassando ad arte
> il prezzo di un prodotto. Può ad esempio "accontentarsi" di vendere un
> certo numero di licenze e concedere gratuitamente l'uso delle rimanenti.
> Questo e', a mio giudizio, la strategia che ha consentito a Microsoft di
> diventare monopolista nel settore desktop.
> Se a questo poi aggiungiamo le protezioni che si vogliono aggiungere al
> software (vedi brevetti) questa situazione arriva all'esasperazione. Un
> concorrente, anche con un prodotto migliore o addirittura diverso ma che
> parla una certa lingua, può vedersi preclusa per motivi legali la via del
> mercato.
>
> Mi sembra, se non ho capito male, che la stessa cosa accada in altri
> settori del SW, dai mainframe ai DB.
Questo penso sia il motivo per cui si parla di "market
failure" per il mercato del software e si invocano misure di
protezione del mercato stesso. L'antitrust e' una forma di
questa protezione, ma tardiva, dopo che il monopolio e' fatto.
Non sono un economista, mi azzardo in terre ignote, abbiate pieta':
Sul fatto se ci sia o non ci sia market failure mi pare di
capire si discuta molto. In particolare se l'attuale fallimento
dei meccanismi di compensazione del mercato sia dovuto a fattori
contingenti o precisamente alla particolare natura del software.
Se vi fosse market failure si ritiene doveroso che lo stato
intervenga. Le misure che si prendono in considerazione sono:
- lo stato deve acquisire solo free software
- lo stato deve preferire free software
- lo stato deve acquisire il sw in base al "value for money"
- lo stato deve favorire il f.s. con vari mezzi: campagne promozionali,
riduzioni fiscali, incentivi, ...
- lo stato deve favorire la conoscenza del mercato, per abolire
l'ignoranza della massa nei confronti delle possibili
alternative.
Come vedete c'e' parecchio spazio di manovra...
> Non si puo' quindi parlare del settore del software come il settore delle
> scarpe. Se ci fosse un monopolista che facesse mocassini potrei sempre
> scegliere di usare un tipo di scarpe differente per camminare per strada.
> Mi sembra invece che nel software, per accedere ai miei dati, debba passare
> non solo attraverso un monopolista, ma più d'uno.
>
> Questo e' il punto. Il settore merceologico del software e' un settore di
> monopolisti dove ognuno recinta il proprio business e, quando puo', fa
> accordi di cartello precludendo l'accesso al mercato ad altri concorrenti.
>
> Quindi non si puo' dire che Microsoft, siccome fattura meno degli altri,
> non è un monopolista. Microsoft, come Oracle ed IBM, sono, nel loro
> segmento, dei monopolisti e come tali vanno trattati.
>
> Pertanto, quando si parla di mercato del SW, bisognerebbe avere
> l'accortezza di separarlo e trattarlo per settori facendo in modo che in
> ciascuno di essi non prevalgano posizioni di monopolio ma sia favorita la
> concorrenza. Per questo l'interoperabilità non basta.
>
> In linea di principio il software libero non ha questo problema. Chi vuole
> personalizzare Linux e rivenderlo puo' farlo liberamente e *nessuno* mai
> arriverà ad avere una posizione di monopolio legata esclusivamente a
> questioni di "proprietà intellettuale", e con essa a posizioni di rendita
> che sono dannose per il mercato.
> Questa è una delle ragioni per cui lo stato *dovrebbe* prediligere il
> software libero. Perchè è libero (diventa una commodity come l'energia) e
> non favorisce posizioni di rendita, bensi' il mercato.
Questo e' un punto di vista convincente se si da per assodato
che le attuali posizioni di monopolio nel mercato del software
dipendono dalle caratteristiche peculiari del mercato del sw.
Ripeto, non sono un tecnico, ma non so se la cosa e' assodata.
qualcuno puo' dire che il mercato e' troppo giovane per essere
cosi' sicuri, e che basta l'azione dell'antitrust per ristabilire
il mercato. C'e' un economista in sala?
Personalmente ritengo che le PA debbano adottare il SL per il
ruolo cardine che svolgono: i cittadini si devono interfacciare
con la PA obbligatoriamente, e un software adottato da una PA e'
ipso facto in una posizione di vantaggio: tutti si devono
interfacciare con il sw di quel fornitore. Alfonso obbiettera'
che per questo bastano gli standard aperti. Vero, ma devono essere
veramente aperti, e per esserlo devono essere uno standard,
e spesso lavorare solo con gli standard e' frustrante: burocrazia,
lentezza nei rilasci, eccetera.
> Se poi lo Stato non vuole discriminare il software proprietario deve per lo
> meno prendersi la briga di regolare il mercato in modo che non si formino
> posizioni dominanti. E questa è la parte più difficile perchè significa
> fare un salto di qualità nella comprensione delle nuove tecnologie e delle
> implicazioni che queste hanno. Deve cioè andare a mettere il dito nella
> piaga come Monti (l'ex commissario europeo) ha fatto. Non solo su
> Microsoft, ma su tutte le aziende. Ma si sa le lobby sono molto forti.....
Per fare questo il primo passo e' non peggorare la situazione
coi brevetti :-)
ciao
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