[Discussioni] Open source permette di diffondere la conoscenza? No.

Davide Dozza davide a flossconsulting.it
Mer 8 Dic 2004 13:49:30 CET


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Alfonso Fuggetta wrote:
| La quantità di conoscenza scambiata è inversamente proporzionale alla
| dimensione del codice.
|
| Se fornite un esempio di programmazione di qualche decina di righe, per
| esempio per usare un socket, è utilissimo.
|
| Ma se prendete un programma non documentato e dite ad un programmatore anche
| bravo di capire che fa guardando il codice, non ci capirà nulla. Esempio:
| Ministero pubblica istruzione: diversi milion di linee di codice COBOL per
| gestire lo stato giuridico di un docente. O conoscete le norme sullo stato
| giuridico, oppure dal codice non ci cavate nulla.

Se la conoscenza e' inversamente proporzionale alla dimensione del codice allora
paradossalmente imparo di piu' leggendomi dieci righe di programmazione socket
piuttosto che andarmi a leggere l'intero codice di GNU/Linux?

Ma se mi leggo il codice di GNU/Linux dieci righe alla volta?

Uhm. Sono perplesso.

Secondo me e' evidente che non si puo' dire "no" in senso assoluto. Dipende caso
per caso. Chiaro che se il codice sorgento lo faccio fassare attraverso uno
strumento di scrambling andarci a tirare fuori qualcosa di utile diventa molto
difficile.

Eppure io, che non sono (piu') un programmatore di professione, riesco ad andarmi
a leggere il codice di OpenOffice.org (diversi milioni di righe di codice), capire
come è strutturato e quindi programmare usando le macro Basic.
Non è conoscenza questa? E se non fosse disponibile il codice sorgente questo non
potrei certo farlo.....

|
| Questa non è la mia posizione. E' il risultato di anni di ricerche della
| comunità scientifica. Tanto è vero che esistono settori di ricerca e di
| sviluppo di tools sul reengineering e reverse engineering che hanno proprio
| lo scopo di tirare fuori dal codice una qualche informazione utile a livello
| di progetto (cioè di conoscenza).

Mi sa che dobbiamo capirci su cosa intendiamo per conoscenza.

Davide

|
| Alfonso
|
|
| On 8-12-2004 12:40, "Valentina Parisi" <valentina.parisi a copyzero.org>
| wrote:
|
|
|>http://web.cefriel.it/~alfonso/Presentations/Firenze%2025%20Settembre%202004
|>.pdf
|>
|>Vedendo i lucidi del Prof. Fuggetta noto che all'affermazione "Open source
|>permette di diffondere la conoscenza" viene affiancato un secco: "No".
|>Vorrei chiedere al Professore il perché di questa scelta netta; in altre
|>parole: perché non un "dipende" o un "raramente", ma un secco "no"?
|>
|>
|>Grazie mille, Valentina.
|>
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