[Discussioni] Open source permette di diffondere la conoscenza? No.

Alfonso Fuggetta Alfonso.Fuggetta a polimi.it
Mer 8 Dic 2004 15:02:09 CET




On 8-12-2004 13:49, "Davide Dozza" <davide a flossconsulting.it> wrote:


> Mi sa che dobbiamo capirci su cosa intendiamo per conoscenza.

Concordo.

Se tu mi dici che guardi dieci o trenta righe e capisci cosa fa quel
pezzetto di codice, posso essere d'accordo con una precisazione. Se prendo
un pezzo di codice assembler o C, in cui uso aritmetica dei puntatori e
variabili che sia chiamano "a1", "i" e "x28", ovviamente anche lì capisco
poco.
Ma supposto che il codice sia scritto secondo un programming style di
qualità, se devo vedere come usare i metodi per fare una invocazione di RMI,
dieci righe di codice di esempio valgono più di tre pagine di spiegazioni
astratte.

Ma trasmettere conoscenza è MOLTO MOLTO più di questo. Se devo "trasmettere"
la conoscenza su cos'è un processo Unix/linux, il codice non mi serve a
niente. Se devo trasmettere la conoscenza sui processi amministrativi di un
ministero implementati da una procedura, il codice non mi aiuta.

In sintesi, se per conoscenza si intende la capacità di usare programming
idioms o una API, allora è ovvio che serve il codice. Ma scopriamo l'acqua
calda. E' sempre stato così anche quando ero io studentello del primo anno
ormai, ahimè, parecchi anni fa.

Ma la vera conoscenza che si deve trasmettere e che mette in crisi
organizzazioni, persone e aziende è quella sulla sostanza delle cose fatta
dal codice. Il problema nel prendere in mano il software della pubblica
istruzione, per continuare l'esempio, non è il funzionamento di COBOL o
CICS. Un buon programmatore COBOL/CICS quelle cose le sa. Il vero problema è
conoscere la logica applicativa implementata. E quella non la capisco
semplicemente guardando al codice.

Alfonso




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