[Discussioni] Re: Copyzero X SW: riassunto delle puntate precedenti

Valentina Parisi valentina.parisi a copyzero.org
Mer 15 Dic 2004 13:17:35 CET


Alessandro Rubini Scrive: 

> 
>> Ma perché sarebbero tutte incompatibili tra loro? Puoi spiegarlo?
>> Tu emetti sentenze, ma le spiegazioni non le dai. 
> 
> Non emetto sentenze. Esprimo la mia opinione. Non mi era stato chiesto
> di spiegare.

Esprimi la tua opinione senza dire "secondo me". 


> Mi sembra palese che se un autore elegge il foro di Napoli e l'altro
> il foro di Roma, io non possa prendere codice dall'uno e dall'altro
> per fare il mio terzo programma (ed eleggere il foro di Milano). 

Vedi che non hai capito? Prima di sentenziare non potevi chiedere 
spiegazioni?
Il Foro competente è quello dell'autore del programma originario, non quello 
dell'autore del programma originale. Leggiti le definizioni: vedrai che sono 
due cose diverse.
Capirai che il foro cambia *senza creare incompatibilità* a seconda dei 
soggetti in causa.
Esempio:
X è l'autore del programma originale;
Y è l'autore del programma derivato da quello di X;
Z è l'autore del programma derivato da quello di X ed Y.
Il programma di Y è al tempo stesso originario e derivato.
Il programma di Z è soltanto derivato. 

Chi commette la violazione? Y?
Bene: il Foro competente sarà quello di X.
Z?
Bene: il Foro competente sarà quello di Y se soltanto Y è interessato alla 
causa, mentre sarà quello di X, se anche X è interessato.
Dov'è il problema? Dov'è l'incompatibilità? 

Tu dici che ogni autore si sceglie il suo Foro: è una balla. 

Ti faccio un altro esempio:
A è l'autore del programma originale;
B è l'autore del programma derivato da quello di A;
C è un semplice rivenditore del programma di A e B;
D è l'autore del programma derivato da quello di A e B. 

Chi commette la violazione? B?
Bene: il Foro competente sarà quello di A.
C?
Bene: il Foro competente sarà quello di B se soltanto B è interessato alla 
causa, mentre sarà quello di A, se anche A è interessato.
D?
Bene: il Foro competente sarà quello di B se soltanto B è interessato alla 
causa, mentre sarà quello di A, se anche A è interessato.
Come vedi C viene bypassato (anche se certamente potrà stare in causa).
Dov'è il problema? Dov'è l'incompatibilità?
Un imprenditore avrà certamente più soldi e maggiori motivazioni economiche 
di un programmatore: lasciamo che sia chi commercia (chi ha denaro) e chi 
viola a spostarsi e non chi crea.
Lasciamo chi crea nella possibilità di difendersi sempre e comunque.
Creiamo deterrenza nei confronti di chi viola.
Troppo difficile da capire? Lo trovi liberticida? Lo trovi ingiusto?
Bastava chiedere. Invece di sentenziare, potevi chiedere, Rubini.
Hai dimostrato solo chiusura preconcetta. 

 

>> Stai dicendo che dire "Copyright" (*senza se e senza ma*) non significa dire 
>> "All rights reserved"?
> 
> Dire "sotto copyright" e` come dire "sotto diritto d'autore". Tutte
> le opere dell'ingegno sono sotto diritto d'autore, anche il software libero.
 

Dire "sotto copyright" significa dire "All rights reserved".
Dire "copyleft" significa dire "copyright + ***licenza***"!
Errore madornale il tuo, Rubini. 

 

> Parliamo di due diversi modi di affrontare la questione
> licenze. "Affrontare" e` meglio di "approcciare"?

Tu puoi commentare qualsiasi cosa, ma non prima di averla capita.
Lo capisci che non è serio?
Altrimenti oltre alla cattedra ti do anche il nobel come miglior profeta 
dell'anno. :-) 


> In un caso si propone una soluzione dove questa manca, nell'altro si
> esce con una licenza (no, mi scusi, duecentomila) senza motivazione
> apparente e senza uno studio dell'esistente.

Uno studio dell'esistente?
Guarda che le licenze vengono adottate dall'esistente ossia dalle persone.
Se una persona ha una certa esigenza perché non offrirgli la possibilità di 
soddisfarla?
E' chiaro che se soltanto 10 o 20 tra quelle 200.000 licenze verranno di 
fatto scelte, saranno obiettiva espressione dell'esistente.
Perché impedire la scelta? Perché non offrire una scelta più vasta 
possibile? Per non mettere le persone nella condizione di essere *libere* di 
scegliere?
Ma tu lo sai quanta gente dice "non posso usare la CCPL perché mi sta 
stretta"? Prima erano 11, adesso sono 6, domani? Una sola? E questa è 
libertà? Rubini, hai un modo superficiale di affrontare il problemi: se vuoi 
parlare di cose serie, tecniche, importanti, sono a tua disposizione, ma con 
le petizioni di principio si va poco lontano. E ancora meno lontano si va 
con la filosofia spicciola intrisa di vaghi concetti. 

 

 

> Vuole "soppesarmi" In 13 minuti dopo avermi gia` giudicato da poche
> righe di posta? Credo che non mi stupiro` del risultato.

Hai emesso sentenza in 13 secondi, non posso giudicarti in 13 minuti.
Non dispiacerti se uso il tuo metro. 


> Ah, prima che lo dica Lei in lista accusandomi di averlo tenuto finora
> nascosto: balbetto.  Quindi i minuti effettivi saranno solo 11 o 12.

Guarda, sei simpatico, ma cerca di capirmi. 


> Evitero` di rispondere ad altri attacchi personali, sarebbe uno spreco
> del tempo mio e degli altri 350 (se ci sono ancora).

Mi pare di avere parlato di fatti. 


Sarebbe
> interessante invece sapere da Lei, con indubitata cognizione di causa,
> perche` le sue licenze sono compatibili tra loro e con la GPL (questa
> era la domanda cui ho risposto dall'alto della mia cattedra).

Mi pare di averlo spiegato in mille modi a mille persone. 


> Sarebbe anche interessante sentirla parlare ad un convegno. Immagino
> sappia che anche Lei puo` rispondere agli annunci di convegno ed
> esprimere per un quarto d'ora il suo pensiero, sempre che non sia
> contrario ai suoi principi "salire in cattedra" e dire qualcosa in
> prima persona.

Ma io non ho la cattedra: parla tu. Ti do tutto il tempo che vuoi.
Hai tutto il tempo che vuoi per farmi capire quanto sei competente in 
materia e quanto invece dici sulla base di idee preconcette. 

 

Ciao, Valentina. 




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