[Discussioni] Domanda di Flavia

Alberto Cammozzo mmzz a stat.unipd.it
Mar 21 Dic 2004 18:27:27 CET


On Mon, Dec 20, 2004 at 05:50:58PM +0100, Andrea wrote:
> C'e' una strada molto piu' semplice. Sia su AS400 che su mainframe gira 
> Linux. Tutto il software scritto per Linux puo' girare senza problemi su 
> quelle due piattaforme. C'e' una grossa spinta di IBM stessa a far 
> adottare Linux su quelle piattaforme, e un grosso interesse dei clienti 
> a farlo (perche' Linux su mainframe costa qualche ordine di grandezza in 
> meno, rispetto ai milioni di euro che si pagano all'anno per lo zVM e 
> software annessi).

	Capisco i clienti, ma sarei sorpreso che IBM non volesse piu' 
	vendere OS400 e i software annessi. Per non parlare della 
	miriade di software house che sviluppano per Os400. 

> Non serve nemmeno togliere quello che gia' c'e', basta affiancare Linux 
> ai sistemi operativi proprietari creando nuove partizioni logiche, 
> capacita' innata delle piattaforme AS400 e mainframe (presente vmware? 
> Hanno copiato il concetto da quello che IBM ha da 30 anni).
> Lo trovo molto banale fare il software su Linux. Il punto sono le 
> certificazioni e il supporto, cosa che e' molto meno banale in campo 
> opensource: Microsoft le offre, IBM le offre, l'opensource inteso come 
> comunita' di sviluppo non e' in grado di farlo. Non basta che ci sia il 
> software perche' la magia dell'adozione accada.

	Queste sono cose che vengono col tempo e con l'impegno
	di qualche coraggioso. La tecnica dell'affiancamento penso
	funzioni: le nuove applicazioni vengono sviluppate su 
	linux, sempre sullo stesso AS. Quando e se le vecchie
	applicazioni diventano minoritarie vengono tradotte e 
	sostituite, perche' a quel punto costa piu' manutenerle
	che migrarle. In questa fase i tool di interconnessione 
	e condivisione dei dati giocano un ruolo essenziale.
	In seguito si tratta di capire se il trade-off tra
	i risparmi di linux e i costi dello sviluppo su nuove
	piattaforme rende vantaggiosa la migrazione. Immagino
	che questo sia un parametro che dipende da situazione 
	a situazione. 
	Dopotutto non si tratta nemmeno di una novita': la 
	migrazione da AS a Unix e viceversa e' cosa che dura da 
	15 (?) anni. Chi faceva quel lavoro ieri oggi usera'
	anche Linux.

> Oltre a questo, pensare di prendere i software ad esempio di un 
> mainframe e sostituirli con software libero e' un bel discorso, ma e' 
> utopia. Non esiste nessun software libero che possa lontanamente 
> avvicinarsi a quello che e', ad esempio, un db2 su mainframe. Se 
> parliamo di piccoli server NT, piccoli comuni, o desktop, il discorso e' 
> fattibile, ma non su mainframe e difficilmente su as400: dipende 
> dall'uso che se ne fa. Molte banche (ad esempio, ma per la PA e' lo 
> stesso) usano Linux su mainframe, ma per servizi di infrastruttura, 
> mentre per la parte applicativa lo usano solamente laddove nuove 
> applicazioni vengano messe in opera, e quasi esclusivamente per servizi 
> non critici: per il core business (che puo' essere anche solo la 
> memorizzazione e trattamento del dato), nessuno che ha un mainframe si 
> sognerebbe di togliere il software ibm e metterci Linux (al di la' della 
> non fattibilita' tecnica) primo per la complessita' enorme di una tale 
> operazione, secondo per lo scetticismo forte che c'e' nel mettere un 
> sistema operativo relativamente giovane come linux al posto di software 
> che sono a prova di bomba e macinano moli immense di lavoro da anni e 
> anni senza essersi mai fermati per un attimo.

	Questa e' un'obiezione perfettamente comprensibile e sensata.
	Sarebbe interessante vedere se ci sono case study o esempi
	di migrazioni effettuate in questo ambito. 
	
> Quindi, ben venga la discussione, ma rendetevi conto che sostituire un 
> server wintel si fa in fretta, sostituire un mainframe e' una operazione 
> terribilmente complessa, e in entrambi i casi per garantire supporto, 
> continuita' di servizio e via dicendo non basta che ci sia il software 
> libero (che ad ogni buon conto, generalmente non c'e' ancora). Sono 
> molto piu' d'accordo con il fatto di pensare agli open standard che ad 
> altro perche' la vera liberta' e possibilita' di migrare deriva 
> solamente da quello e da nessun software libero (guardate openoffice: 
> bello quanto vuoi, ma finche' non aprira' bene i formati di microsoft, 
> cosa che ora non fa, sara' un oggetto di nicchia). Ma e' una strada che 
> i giganti MS, IBM e quanti altri stanno gia' seguendo da tempo.

	Se ho capito bene stai dicendo che il formato dei dati in
	ambiente mainframe e' 1) noto, 2) aperto (non ingombro da 
	brevetti e altre amentita'). O se non lo e' e' in via di 
	apertura. Sarebbe bello, ma non so quanto sia vero.

		Alberto

	
-- 
Alberto Cammozzo                        V.Cesare Battisti 241/243. PADOVA ITALY
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