[Discussioni] Articolo sui pericoli dell'IPED

Fabrizio Veutro fveutro a madeinlinux.com
Ven 20 Feb 2004 16:58:18 CET


On Thu, 19 Feb 2004 19:08:36 +0100
Alessandro Rubini <rubini a ar.linux.it> wrote:
> 
> > Per cui è un termine da maneggiare con cautela e sempre in
> > riferimento ad un contesto ben definito, in senso assoluto credo che
> > non voglia dir niente.
> 
> Resta un termine estremamente di parte coniato proprio per far
> passare una visione che non appoggiamo, ne io ne l'associazione
> di cui sei stato presidente. Non va maneggiato con cautela, va
> evitato e basta se non vogliamo fare il gioco dei nostri avversari.


E' vero.

Pero' devo precisare che il concetto di "proprieta' intellettuale" non è nuovo ne' sconosciuto alla nostra dottrina giuridica, sebbene fosse stato da tempo accantonato perche' ritenuto errato dalla maggioranza degli interpreti.

In effetti la classificazione del diritto d'autore ha sempre dato luogo a discussioni e incertezze, ed è per questo che ancor oggi se interpellassimo sul punto tre studiosi potremmo ottenere tre diverse risposte. Fin dai primi dibattiti sul tema le opinioni in merito possono ricondursi a tre scuole di pensiero, che sommariamente riassumo:
1) considerando che il diritto d'autore sorge dalla creazione intellettuale, esso appartiene ai diritti della personalita'
2) considerando che il diritto d'autore attribuisce  diritti esclusivi patrimoniali validi erga omnes, esso è una particolare espressione del diritto di proprietà
3) considerando che il diritto d'autore comprende sia facoltà di ordine personale che di ordine patrimoniale e che ha un proprio originale ordinamento giuridico, esso è un diritto soggettivo a sé stante, ovvero "sui generis".

Oggi l'opinione largamente prevalente è la terza. Tuttavia, dietro la spinta dei moderni difensori del copyright si sta in qualche modo riproponendo la seconda tesi, quella appunto della "proprieta' intellettuale".

Ma questa tesi da noi è gia' stata respinta decine di anni fa, perche' nel nostro ordinamento esistono insuperabili differenze fra il diritto d'autore e quello di proprietà (che noi abbiamo ereditato dal diritto romano), perche' sono diversi i modi di acquisto e di estinzione del diritto, diverse le facoltà attribuite al titolare del diritto e diverse le azioni giudiziarie per la sua tutela. Infatti alla voce "diritti d'autore", nel Novissimo Digesto Italiano *del 1960* possiamo leggere che "certamente, sul terreno della ideologia filosofica, riducendo la nozione del dominio alla idea astratta di un diritto autonomo e indipendente sopra un bene che esiste nel mondo esterno, con la piu' completa astrazione dal suo regolamento giuridico, si puo' parlare di una *proprieta' intellettuale*, ma ciò se non è una metafora, come diceva il Manzoni, è per lo meno cosa priva di ogni senso pratico e quindi estranea alla sfera propria del diritto".

Oggi questa metafora viene riproposta dai "gruppi di interesse" di cui parla Jakob, ma ancora una volta essa dev'essere respinta perche' fuorviante giacche' continua a non trovare riscontro nel nostro ordinamento (e, come osserva Jacob, probabilmente nemmeno negli ordinamenti cui questi gruppi d'interesse appartengono).

ciao,
Fabrizio

-- 
Avv. Fabrizio Veutro
http://www.dgmv.com



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