[Discussioni] relay di messaggi firmati digitalmente

[l-i-b-e-r-o a libero.it]

> Se io scrivo "pinco pallino"ed è chiaro che questo è un nijckname 
> oppure non mi firmo per niente allora esprimo il mio diritto 
> all'anonimato e chi legge sa che nel primo caso il messaggio viene 
> da "pinco pallino" che non so chi sia, ma so che è sempre lui , 
> oppure nel secondo che può essere da chiunque e posso tenerne 
> conto.
> Se io mi firmo "Claudio Luciani"  sapendo che esiste un Claudio 
> Luciani, che sia il nome vero o uno pseudonimo è irrilevante. Chi lo fa 
> sta usurpando la identità di un altro.
> E questo nessuno lo vuole.

Questo è pacifico, ma quello che sto cercando di dirti è che una firma non certificata è inutile:
se ci sono 2 Pinco Pallino o 2 Claudio Luciani che utilizzano 2 firme diverse ma non certificate, chi mi dice chi sia il vero Claudio Luciani o il vero Pinco Pallino? 
Magari il vero Claudio Luciani non usa la firma digitale e viene dato più credito al finto Claudio Luciani che invece la usa.


> Nel caso nostro c'è una persona che ha mandato messaggi, e ne sta 
> ripudiando qualcuno dicendo che non lio ha mandati lui. Per questo si 
> vuole assegnargli una chiave per la firma, in modo che se il 
> messggio arriva a suo nome venga accettato se e solo se ha la firma 
> digitale ! E quindi si avitino sia gli apocrifi, che messaggio lanciatio 
> gettando il sasso e ritirando la mano ...

Però per fare questo crei altri problemi, anzi, peggiori la situazione generale.

> > Dovresti usare la firma di un ente certificatore: a quel punto il tuo discorso avrebbe senso,
> > non sarebbe comunque democratico, ma avrebbe un senso.

> è sufficionete che la foirma sia certificata da una persona di fiducia 
> per tutti gli interessati, e fortunatamente questa persona la abbiamo !

Perché per parlare in una mailing list devo dare necessariamente i miei dati sensibili? E' assurdo. Posso capire la pratica se mi iscrivo ad un'associazione, ma non per parlare in una mailing list.
E' un'assurdità.