[Discussioni] Il decreto Urbani danneggia il software libero
Associazione software libero
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Gio 3 Giu 2004 12:06:34 CEST
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Un pianto greco che sa di antico
(risposta ai discografici/filmografici)
Gli editori di musica e film continuano a lamentarsi del fenomeno di
scambio di file via Internet. Le loro proteste in seguito al tentativo
del Parlamento di riequilibrare una legge unanimamente definita non
ottimale si basano sul falso assunto che se si scambiano file su
internet gli autori vengono danneggiati.
Gli autori che utilizzano Internet per creare e sviluppare software ed
opere libere ritengono invece che lo scambio di file sia essenziale per
diffondere e distribuire il loro lavoro favorendo la crescita di un
patrimonio comune di conoscenze a beneficio dell'intera collettività.
Al contempo le imprese che operano con software libero si trovano
periodicamente ad affrontare normative legali creati all'implicita
assunzione che una copia sia illegale, che creano ostacoli del tutto
artificiali alla loro attività.
L'irrigidirsi delle posizioni protezionistiche di questi gruppi
industriali cozzano fortemente con il progresso tecnologico. Molte
distribuzioni di software libero utilizzano metodi automatici per lo
scaricamento, l'aggiornamento e l'installazione dei programmi, che sono
perfettamente legali e la cui copia è permessa a chiunque. Tuttavia la
lettera di leggi come la legge Urbani prevederebbe che ognuno dei
protocolli usati per questi automatismi sia adeguato per visualizzare
un avviso che dica che scaricare quel programma è legale. Questo
significa che la quasi totalità delle attuali distribuzioni di software
libero sono fuorilegge, e che richiederebbero ingenti investimenti per
adeguarsi. Significa anche che molte distribuzioni ospitate all'estero
potrebbero trovare più semplice impedire l'accesso dall'Italia, per non
incorrere in violazioni. Non è da escludere inoltre che il decreto sia
in violazione delle norme europee sulla libera circolazione delle merci.
La protesta delle comunità della rete è pertanto sacrosanta e dovrebbe
essere presa in considerazione dalle varie FIMI, Univideo e compagnia
per un serio esame di coscienza sui modelli commerciali delle proprie
associate e sulla qualità dei loro prodotti invece di inveire contro i
propri clienti.
Associazione Software Libero
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Free Software Foundation Europe
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