[Discussioni] Microsoft attacca esponente del Governo Brasiliano
Francesco Potorti`
pot a softwarelibero.it
Mer 23 Giu 2004 13:06:58 CEST
Francesco Potortì:
>> Quando si mette in contrasto il "software libero" col "software
>> commerciale", la conseguenza logica è che il software "libero" non è
>> "commerciale", cioè non può essere usato per far soldi, o per
>> incentrarvi un'attività economica.
Giacomo Cosenza:
>ma chi l'ha detto che e' una conseguenza logica? dov'e' la deduzione
>logica? semmai e' un'associazione, che e' molto piu' debole, oltre che
>molto piu' soggettiva.
Mi trovo d'accordo con quel che ha detto Simo Sorce, provo ad aggiungere
e chiarire.
Probabilmente avrei dovuto usare un'espressione diversa da "conseguenza
logica". Mettiamola così: Tizio parla di qualcosa che Caio non conosce,
o che conosce solo parzialmente, e magari Tizio si presenta come
esperto dell'argomento. Tizio dice: «con il metodo zippo si possono
fare queste cose, mentre invace col metodo zappo si possono fare queste
altre». Caio, nella gran parte delle situazioni, ne ricava
l'impressione che zippo e zappo sono due cose diverse, e quel che è
zippo non è zappo.
Questo, per lunga esperienza di tanti, e anche mia personale, è quel che
succede quando si parla di "software libero" (o open source, se
preferisci) come contrapposto a "software commerciale". La domanda
tipica è: «ma col software libero ci si può campare?» e di solito è
intesa come domanda retorica, con implicita risposta «no, ovviamente».
Il primo passo per scalzare questa diffusissima convinzione è chiarire
che "software libero" non è contrapposto ad "attività commerciale", e
che il contrario di software libero (o open source) non è "software
commerciale".
>per quanto mi riguarda con il software libero i soldi si fanno con i
>servizi
Sì, soprattutto. Quindi si possono portare avanti attività commerciali
basate sul software libero. Non solo, c'è anche chi guadagna con la
distribuzione. Ma il luogo comune di "libero" come opposto a
"commerciale" porta spesso a vedere queste attività economiche come
eccezioni, destinate dunque a scomparire e inaffidabili.
>> Siccome quest'ultima affermazione non è vera, ed è importante che tutti
>> si rendano conto che non è vera, è importante far notare che il
>> "software libero" non è l'opposto di "software commerciale".
>
>ma queste affermazioni le hai fatte tu.
No, riporto affermazioni e convinzioni diffusissime, lette da anni con
questi occhi e sentite da anni con queste orecchie.
>io ho solo detto che il principale obiettivo del software libero non e'
>quello di essere venduto, ed ora aggiungo che il suo primo obeittivo e'
>di essere liberamente distribuito.
Lo so che tu lo sai!
>> Il software libero è quello distribuito con una licenza libera. Le
>> licenze non libere sono licenze proprietarie. Il software non libero
>> è software proprietario (il che è indipendente dal fatto che sia
>> commerciale o no).
>>
>> Per chiarire ulteriormente: "software libero" è una definizione, così
>> come "software proprietario".
>a si e' dove sono queste definizione.
Per la definizione di software libero (1985):
http://www.it.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html
Per la definizione di software open source (1998):
http://www.opensource.org/docs/definition.html
Per un'introduzione a questi ed altri termini, con numerosi riferimenti:
http://softwarelibero.it/ricerca/licenze.shtml
Per una scelta ragionata di documenti sull'argomento:
http://softwarelibero.it/documentazione/
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