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kbonasia a mclink.net
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Dom 7 Mar 2004 14:30:42 CET
Alle 23:20, sabato 6 marzo 2004, Nomen Nescio ha scritto:
> Qualcuno deve spiegarmi come si fa a mettere in vendita un cd di Samuele
> Bersani (che tanti anni fa si divertiva a fare il proletario in Panda), che
> pure non è malvagio, a 21€ (!) quando ci sono in Nice Price i primi U2, i
> Nirvana, i Cure, Nick Drake! Bersani s'incazza, minaccia, fonda Compagnie
> degli Artisti, poi però va a fare i concerti nei teatri (biglietto 25-30€)
> e non si chiede com'è che tutta quella gente conosca le sue canzoni...
> Niente più p2p? e che c'importa!
se mi viene permesso di inserirmi in questa discussione, forse non tutti sono
a conoscenza di quanta parte di quei 20 euro, per capirci, vada veramente sia
a chi fabbrica/incide il cd sia a chi lo suona, cioe' l'artista. Nel mezzo ci
stanno "entita'" francamente ignote come il mossad israeliano o la cia
statunitense... e sono quelli che prendono la maggior parte della quota dei
20 euro, oltre a insistere anche al limite del ridicolo per "tutelare il
diritto d'autore", quando tutelano loro stessi...
Analizzando storicamente l'evoluzione umana in funzione della diffusione e
dell'accessibilità della conoscenza, mi sorge naturale ripensare a quello che
è accaduto quando non esisteva nessun diritto d'autore, ai tempi dei monaci
amanuensi, che ricopiavano pazientemente le opere letterarie giunte fino ai
nostri giorni e potevano anche arbitrariamente modificare quello che non era
aderente ai dettami della Chiesa di allora. Un bel libro che consiglio di
leggere è 'Il nome della rosa' (ne esiste anche un omonimo film con Sean
Connery come protagonista). Quello che ho assimilato dall'opera di Umberto
Eco riguarda il senso profondo dell'importanza per alcuni di mantenere il
sopravvento sugli altri, sulla maggior parte di noi, grazie alla 'non
diffusione della libera conoscenza' (oppure a porre un costo elevato, cosi'
da impedirla di fatto ma non ufficialmente, come accade oggi insomma...)
Cosi' come prima per la stampa erano richiesti grossissimi investimenti, per
produrre un libro, mi si potrebbe venire ad obiettare che per produrre un cd
occorrono strumenti da studio di registrazione costosissmi. E' vero in
parte... per lavoro mi occupo anche di post produzione audio, e vi assicuro
che con 50.000 euro si puo' avere un ottimo risultato (hw e sw appositi che
non cito per non fare promozioni non utili alla discussione) che con
"strumenti" ben piu' costosi... Addirittura mi risulta che alcuni dei piu'
"costosi" cantanti nazionali ed internazionali siano proprio testimonial di
questi prodotti hw e sw che io sto citando... per l'alta qualita' del
prodotto finito che se ne ottiene usandoli al posto di tecniche prettamente
analogiche tradizionali.
Quindi non regge il discorso che alcuni produttori musicali fanno dicendo che
incidere il disco costa troppo. Sara' un caso, ma ogni qualvolta mi imbatto
in MTV vedo sempre artisti americani e nazionali, in limousine... con
guardaroba grandi quanto il mio appartamento... pieni di abiti che forse
hanno indossato una volta soltanto o mai... e via discorrendo...
Ed io devo pagare questo lusso capriccioso per ascoltare la loro musica?? la
ascolto se me la regalano, alla radio o alla tv... di sicuro non la compero
(sono oramai 4 anni che non compero piu' ne' un cd ne' una videocassetta).
Quando onestamente certuni cominceranno a proporre il loro "prodotto" al
prezzo corretto, allora penso che tornero' a girare per i negozi di dischi,
fino ad allora, il mio umile invito non e' altro che a snobbare questi
signori, non copiandoli... ma proprio non comprando, che e' un danno maggiore
per loro. Come ogni mercato, quando la domanda cala, l'offerta adeguera' i
prezzi fino a raggiungere l'attenzione del potenziale acquirente.
--
Calogero Bonasia
kbonasia a linuxteam.it
Linux User #301822
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