[Discussioni] il decreto Urbani
l-i-b-e-r-o a libero.it
l-i-b-e-r-o a libero.it
Mar 16 Mar 2004 00:38:23 CET
:-) Magari fosse così: diciamo che quella che hai descritto è una sorta di utopia.
Parliamoci chiaro: la maggior parte della rete è pornografia, mp3, loghi e suonerie, e sono questi i contenuti che la gente richiede. Poi ci sono piccole oasi che, sinceramente, sono l'eccezione che conferma la regola. Anche la gran moda del blog: che cos'è? E' per la stragrande maggioranza dei casi la dimostrazione dell'ignoranza imperante in Italia, terra di semplici analfabeti, altro che analfabeti digitali! Ora, se vogliamo vedere nel P2P uno scambio di raffinati saperi e la possibilità di sublimi sviluppi del pensiero del nuovo millennio che si intrecciano in un magnifico agorà telematico, facciamolo pure, ma la regola è che chi scarica un mp3 vuole scroccare una canzone e basta, altro che senso civico, altro che cultura... maddeché!?!? Ao! :-)
> I contenuti della rete li fanno gli utenti, con quel processo spontaneo
> che si verifica quando le persone vengono messe in condizione di
> comunicare liberamente. I produttori (soprattutto di film e musica), che
> secondo la "logica della rete" sono utenti, al pari di tutti gli altri,
> propongono invece la visione secondo cui loro sono "al centro" (diciamo
> "al botteghino" del cinema) e senza di loro non ci sarebbero contenuti,
> il che è contro ogni evidenza. Anzi, è proprio da quando loro hanno
> cominciato ad "interessarsi" ad internet che cercano ogni strada per
> eliminare dalla stessa la possibilità che vi si creino spontaneamente
> i contenuti. D'altra parte per loro è così che funziona: uno che canta
> davanti ad un microfono e un milione che ascolta e paga; uno che recita
> sullo schermo, e dieci milioni che guardano e pagano. Se dieci milioni
> parlano direttamente l'uno con l'altro, creando spontaneamente contenuti
> che non costano nulla, i produttori poveretti come fanno, eh.
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