[Discussioni] il decreto Urbani

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Mar 16 Mar 2004 10:35:16 CET


Simo Sorce:
>Concordo abbastanza, in realtà non ho mai creduto molto, a livello
>logico, che il solo aggregarsi di persone potesse produrre dei
>contenuti, ma cedo all'evidenza e riconosco che in realtà questo modo di
>pensare ci è solo stato inculcato a forze nel cervello. L'idea unica
>imperante è che si fa solo se c'è una immediata ricompensa monetaria.

Non è importante solo la creazione dovuta all'aggregazione.  C'è anche
la disponibilità pubblica di creazioni che senza il web non sarebbero
accessibili.  Lo vediamo ogni volta che facciamo una ricerca sul web per
qualcuno vergine dell'argomento e, trovato il sito di un appassionato o
di un'associazione che riporta enormi quantità di eccellenti
informazioni, ci viene chiesto: «ma questo ci lavora?  e se no, perché
l'ha fatto?».

Si tratta di uno degli argomenti forti di Stallman quando rifiuta il
concetto per cui non ci sarebbero più nuovi programmi se non ci fosse
incentivo economico o, detto altrimenti, il concetto per cui il software
libero su larga scala sarebbe la morte dell'innovazione e
dell'informatica.

Quella che chiami idea unica imperante è una sciocchezza se vista in
maniera esclusiva: «non si fa niente», ma se la vedi come una delle
cause inventivanti è fondamentale: «la ricompensa monetaria è un
incentivo», e la forza di questo incentivo è nettamente preponderante in
molti contesti (dove è praticamente vero che tutto si può comprare) ma
non in tutti (per cui, in generale nella vita, non tutto si può
comprare).  Il web è in effetti un contesto molto diverso da tutti gli
altri: pubblico enorme, costi bassissimi e distribuiti, comunicazione
bidirezionale ad alta capacità.  Prima del web, non esisteva alcun
ambiente con queste caratteristiche potentemente globalizzanti.

Chissà quanti decenni ci sarebbero voluti senza Internet per arrivare a
questa diffusione del software libero.  Io il mio primo Emacs l'ho avuto
su cassetta.





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