[Discussioni] Appello Europee: Versione finale
Marco Trotta
marco.trotta a fastwebnet.it
Mer 19 Maggio 2004 03:16:36 CEST
Salve a tutt*,
Alessandro Ronchi, Venerdì, 14 maggio 2004 ore 20:43:33 +0200
ha scritto a tutt* in "Re: [Discussioni] nuova versione dell'appello
alle/aicandidat* europei*"
>Come procede l'appello? Non sarebbe ora di chiuderlo e di proporlo ai
>candidati?
Scusate il ritardo. Ecco la versione finale dove ho recepito tutti i
suggerimenti. Organizziamo la pubblicità, ora.
MT
http://www.aronchi.org/wiki/tiki-index.php?page=PropostaCandidatiElezioniEuropee
!Elenco dei candidati che aderiscono all'appello per le Elezioni Europee
Qui viene mantenuto un elenco dei candidati che si impegnano a rispettare i
punti programmatici presenti nella proposta per i candidati alle elezioni
europee:
AderentiPropostaCandidatiElezioniEuropee
!APPELLO AI CANDIDATI PER LE ELEZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO 2004
Piattaforma della società civile italiana verso il Summit della Società
dell'Informazione (Tunisi 2005)
Spett. candidato/a
La recente approvazione di una nuova direttiva sulla proprietà
intellettuale, IP Enforcemente (1), dopo la già criticata EUCD (2), la
direttiva che introduce il prestito a pagamento per le biblioteche
pubbliche (3), il rischio ancora attuale di introdurre brevetti sul
software (4) dopo una prima forte mobilitazione che l'aveva sventato (5),
ecc. sono stati fino ad oggi le tappe più evidenti e controverse della
costruzione di una e-Europe chiusa, dove la conoscenza diventa una risorsa
scarsa nelle mani di pochi, quindi di un mercato basato unicamente sulle
regole del commercio e del profitto sulla privatizzazione dei saperi.
La privatizzazione e mercificazione crescenti di questi beni comuni - al
tempo stesso saperi e beni culturali nel senso più ampio del termine, ed
anche servizi essenziali per la loro riproduzione, dai servizi sociali,
alla ricerca, alla formazione - sono assolutamente antitetici rispetto al
modello sociale ed economico dell'Europa che vogliamo. La privatizzazione
dei saperi infatti ne impedisce quella valorizzazione socio-economica a
vantaggio di tutta la collettività, che è invece la base di una società
della conoscenza solidale, aperta a tutti, innovativa, coerente con modello
europeo socialmente sostenibile. Oggi procedere in questa direzione di
crescente 'recinzione' dei saperi significa non solo la riduzione delle
libertà civili di ognuno, ma contemporaneamente una restrizione delle
opportunità di accesso al mercato (al lavoro e all'imprenditorialita') e
dei diritti sociali (a partire dalla formazione).
Quotidianamente le pratiche e le progettualità di chi usa licenze libere,
scambia e produce saperi, coopera e fa impresa, tra le comunità di
mediattivisti e di sviluppatori di software, negli enti di ricerca e nelle
università, nel tessuto produttivo e nella società civile, dimostrano che
esiste un'altra Europa, capace e responsabile, che vuole dare il suo
contributo ad uno sviluppo sociale e sostenibile della società
dell'informazione. Uno sviluppo che però rischia di essere messo in
discussione da un approccio puramente economicista e incentrato unicamente
sui principi del "libero" mercato, libero solo per le grosse multinazionali
ma non per il singolo, sempre meno cittadino e sempre più semplice
consumatore"
Nella situazione attuale, tutto questo, significa concentrazione
proprietaria nelle mani di poche major e multinazione che, dall'altra parte
dell'Atlantico, stanno già ponendo un problema di crisi per quanto riguarda
crescita e innovazione e che qui in Europa ha già spostato più in là gli
obiettivi fissati al consiglio europeo di Lisbona 2000. Ma, soprattutto,
legislazioni speciali contro il terrorismo e sulla sicurezza, e in Italia,
esempi come il DL Urbani(6) o il "Data Retention" (7), indicano che oggi
più che mai si stanno mettendo in discussioni principi e diritti alla
privacy, alla libertà d'espressione e di pensiero, al libero accesso alle
conoscenze, nati con l'utilizzo di massa delle nuove tecnologie e con
l'avvento della società dei saperi, proprio mentre servirebbe una loro
formalizzazione e un loro riconoscimento pieno all'interno di un moderno
stato di diritto comunitario sulla scia di quanto già esposto dalla società
civile dentro e fuori WSIS di Ginevra e al Summit di Lione degli
amministratori locali (9).
Per questo facciamo appello a voi candidate/i alle europee perché
diate un segno tangibile del vostro impegno a favore di un modello europeo
socialmente sostenibile di società dell'informazione
vi impegnate a:
- mantenere il software non brevettabile e libero da altri dispositivi
legislativi che ne possano limitare diffusione, studio e ricerca
- tutelare il software libero come bene comune e "tesoro del mondo" come
sancito anche dall'Unesco (10)
- promuovere una direttiva comunitaria per la tutela del pluralismo
informatico nelle pubbliche amministrazioni, negli ambiti istituzionali e
di pubblico servizio e nella società civile
- promuovene direttive e strumenti legislativi a tutela delle licenze
libere, del copyleft (permesso d'autore) e del "fair use" (uso personale)
di saperi e conoscenze (11)
- dare uno slancio nuovo alla strategia di Lisbona sostenendo con forza la
libertà di ricerca e la valorizzazione dei saperi come bene comune ( Rete
nazionale ricercato-ri precari, www.ricercatoriprecari.org), promuovendo
politiche in grado di
a) potenziare la ricerca pubblica nel suo complesso e con particolare
attenzione degli studi che - perche' teorici o perche' umanistici e sociali
- non trovano interesse da parte degli investitori privati;
b) riaffermare il carattere di bene comune della ricerca pubblica, per
favorire la circolazione 'free' dei risultati della ricerca e della
formazione in Europa, e la loro non appropriabilità da parte di terzi;
c) affermare il principio che il finanziamento privato della ricerca e
dell'università pubblica non puo' condizionare la liberta' di ricerca e
d'insegnamento dei ricercatori;
d) contrastare la precarizzazione del lavoro cognitivo (nel mondo della
ricerca, dell'universita', della formazione, dell'informazione, dei servizi
alla persona), che in modo miope portano la competizione sul terreno della
compressione dei costi e dei diritti sociali, piuttosto che su quello della
qualità, tanto dei servizi che del lavoro;
e) affermare il carattere pubblico e comune dei beni culturali in senso
ampio, e il diritto di accesso da parte di tutti a questi beni, come
fondamento della cittadinanza europea nella società dell'informazione e
della conoscenza.
- avviare un dibattito e un confronto all'interno della società per
formalizzare, in una carta di principi europea, una serie di diritti alla
comunicazione, all'accesso ai saperi e alla privacy che già oggi vengono
praticati da un numero sempre più crescente di persone e sono stati
rivendicati anche nella dichiarazione finale del WSIS (12), ma soprattutto
nella dichiarazione della società civile fuori e dentro il summit (13) e
nella Dichiarazione sui Diritti di Comunicazione del World Forum on
Communication Rights (14)
- sostenere i processi legislativi e i tavoli di confronto dove vengono
realmente chiamati tutti i soggetti portatori di interessi sui temi più
importanti della società dell'informazione mondiale in preparazione al
Summit di Tunisi e oltre; per favorire forme di cooperazione tra paesi e
politiche di "inclusione digitale" che siano realmente a vantaggio dei
cittadini coinvolti;
________________________
^Nota per le modifiche: In wiki le parentesi quadre indicano link interni o
esterni, quindi per le note a margine bisogna utlizzare un'altra notazione.^
(1) [http://www.softwarelibero.org/news/20030903-01.shtml]
(2) [http://www.softwarelibero.org/progetti/eucd/]
(3) [http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/prestitogratuito/]
(4) [http://www.softwarelibero.org/news/20030826-01.shtml]
(5) [http://webshop.ffii.org]
(6)
[http://www.ilsecolodellarete.it/html/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=12&mode=thread&order=0&thold=0]
(7) [http://www.ilsecolodellarete.it/ISDRWeb/doc/Dossier_ISDR_DL_Privacy.pdf]
(9) [http://www.cities-lyon.org]
(10) [http://lists.pluto.it/pipermail/pluto-annunci/2003-November/000002.html]
Si veda anche qui
[http://www.salpa.pisa.it/salpa/cda/templates/detail_it.jsp?OTYPE_ID=2105&ID=217373]
(11) [http://internet.cybermesa.com/~berny/cosacopyleft.html]
(12) <è una bozza?>
(13) <manca riferimento in italiano>
(14) [http://italy.peacelink.org/cris/articles/art_2643.html]
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