[Discussioni] brevetti: anche Baldassarri era contro

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Gio 20 Maggio 2004 11:37:02 CEST


La notizia è ormai superata, ma è comunqeu importante per sapere come
stanno le cose.  Riporto in formato testuale la lettera del Ministro
Delegato Baldassarri, del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
L'immagine originale è su <http://softwarelibero.it/altri/MEF.pdf>.

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Roma 14 Maggio 2004

     On. Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie,
     e, p.c.
         On. Rocco BUTTIGLIONE, Ministro per le Politiche Comunitarie,
         On. Antonio MARZANO, Ministro per le Attività Politiche,
         On. Letizia MORATTI, Ministro dell'Istruzione, dell'Università 
e della Ricerca,

Caro Lucio,

desidero esprimerTi il mio pieno appoggio alla posizione da Te espressa 
in merito alla proposta di Direttiva in materia di brevettabilità del 
software.

Come sai, nell'esercizio della delega sull'autorità informatica 
conferitami per il Ministero dell'Economia, tale argomento è di 
preminente rilievo in relazione alle in relazione alle conseguenze di 
natura economica che il regime di brevettazione
proposto potrebbe comportare per la Pubblica Amministrazione.

In occasione del voto del Parlamento Europeo, avvenuto il 24 Settembre 
2003 scorso, contattai personalmente l'On. Muscardini, capo gruppo di 
Alleanza Nazionale al Parlamento Europeo, e con lei concordammo una 
comune linea di azione per emendare significativamente il testo 
originale elaborato dalla Commissione, in quanto trasversalmente 
riconosciuto come inadeguato per la vaghezza con cui esprimeva le 
condizioni di applicabilità del brevetto.

Vorrei inoltre unire, alle perplessità da Te molto opportunamente 
espresse, alcune ulteriori considerazioni.


La Federal Trade Commission statunitense ha espresso preoccupazione 
sulle implicazioni dell'attuale modello di
brevettabilità del software in vigore negli Stati Uniti, estremamente 
simile a quello proposto dalla Presidenza Irlandese.

I produttori di software che detengono brevetti possono innalzare le 
barriere di accesso, o addirittura impedire a terzi di entrare nel 
mercato, con inevitabili conseguenze sulla lievitazione dei costi per la 
Pubblica Amministrazione.

Alcuni importanti organismi di standardizzazione di formati dati e 
protocolli di trasmissione consentono ai loro membri di contribuire ai 
lavori dei gruppi cui partecipano anche con risorse coperte da brevetto, 
ma le "Intellectual Property Policies" associate permettono ai donatori 
di richiedere royalty con formule RAND (Reasonable And Not 
Discriminatory) o comunque di licenziare gratuitamente i loro contributi 
ma con la possibilità di introdurre clausole che ne impediscano la 
libera modificabilità.
Se il brevetto software fosse legalizzato questo discriminerebbe 
l'offerta basata su soluzioni Open Source, in quanto incompatibili con 
il sistema di royalty, limitando de iure il pluralismo informatico.

Per questi motivi, mi unisco, condividendone pienamente le motivazioni, 
alla Tua richiesta di rappresentare al Consiglio Competitività la 
posizione critica del Governo Italiano, a tutela dell'economicità delle 
soluzioni ICT di cui il nostro Paese si è dotato e sempre più si doterà 
nel prossimo futuro.

Un caro saluto,

Mario Baldassarri



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