[Discussioni] Articolo Interessante su Rekombinant
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Gio 18 Nov 2004 15:00:42 CET
On Fri, Nov 05, 2004 at 06:26:22PM +0100, Alberto Cammozzo wrote:
> On Thu, Nov 04, 2004 at 05:31:48PM +0100, Tarapia Tapioco wrote:
> > Ciao mailing list Discussioni a softwarelibero.it,
> >
> > Tarapia Tapioco ha pensato che ti potesse interessare il seguente articolo e ha voluto inviartelo:
> >
> > Titolo: Sulle libertà del software libero
> >
> > Argomento: Lavoro Cognitivo
> >
> > URL: http://www.rekombinant.org/article.php?sid=2447
>
>
>
> Mi spiace che l'articolo non riporti un email cui scrivere
> una eventuale risposta: tediero' i soliti...
Ho ricevuto una risposta personale da Danilo Moi, l'autore
dell'articolo in discussione, con preghiera di inoltrare in lista,
cosa che faccio volentieri, invitando l'autore, se lo desidera,
a partecipare iscrivendosi.
----- Forwarded message from Danilo Moi
Faccio riferimento a questo messaggio
http://softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2004-November/011969.html
Mi permetto di intervenire e chiarire meglio quanto ho scritto nel mio
pezzo.
Il software è "strumento". (se si è d'accordo su questa affermazione si può
proseguire, altrimenti il "punto da sviluppare" è proprio questo)
Il software libero è quindi "strumento".
Uno strumento in quanto tale è "eticamente e moralmente" neutro. (ovvio)
Solo il suo utilizzo può essere vagliato "eticamente o
moralmente".(altrettanto ovvio)
Non si può quindi definire la natura di uno strumento attraverso un giudizio
etico o morale, appunto un "giudizio di valore".
(ovvio e banale)
Affermare
[...] Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà
2). [...]
www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html
E' un giudizio di valore: "e' giusto aiutare il prossimo".
Quindi, a mio modesto avviso, definire il sofware libero come "qualcosa che
aiuta il prossimo" è banalmente e chiaramente un "errore".
...Anche se sta scritto sul sito della Gnu :-)
Riguardo la possibilità che questo "Precetto morale" (non ovviamente la pura
e semplice definzione "è giusto aiutare il prossimo") vada a finire in una
licenza, come ho affermato, non lo ritengo remoto.
Addirittura Andrea Glorioso afferma che questo tipo di licenze esistono già.
Ma, sempre una mia modesta opinione, quand'anche fossero scritte da Gesù
Cristo in persona o dall'individuo più "illuminato" e saggio che si possa
desiderare **non sono licenze libere**
Questo intendevo con il mio modesto pezzo, nient'altro.
Un saluto
Danilo Moi
----- End forwarded message -----
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