[Discussioni] [NEWS] CNIPA, INPS e Riuso software nelle PA

Paolo Mascellani paolo a elabor.homelinux.org
Gio 7 Ott 2004 11:36:36 CEST


Salve,

> In praticamente tutti i contratti che ho visto, ci sono una serie di
> eccezioni, la più interessanti delle quali solitamente recita una cosa
> del tipo:
>   la proprietà è mia per tutte le parti prodotte specificamente per 
>   questo progetto, eventuali librerie o software già pronti saranno
>   concessi in licenza perpetua.
> 
> Ora è chiaro che in questo modo c'è un bel po' di software che finisce
> in un cosiddetto pacchetto "custom" che NON è proprietà della PA.
> Esso è solo concesso in via perpetua ad esclusivo uso della detta PA e
> non redistribuile se non con il consenso esplicito del detentore dei
> diritti che NON è la PA.
> 
> In casi come questi si evince come il riuso sia minato alla base essendo
> questo software "custom" composto di innumerevoli componenti
> proprietarie e più o meno redistribuibili.

Mi pare che il problema che sollevi sia interessante, ma diverso da 
quello di cui si discuteva. Qui, mi pare, sostieni l'opportunita` che il 
software commissionato dalle PA sia basato su software libero. Io sono 
anche d'accordo, ma la cosa solleva tutta un'altra serie di problemi.

>>La base di asta è ...
>>
>>Fatemi un'offerta tecnica e una economica. L'aggiudicazione avverrà in base
>>ad un punteggio che pesa la parte tecnica e quella economica.
>>
>>Secondo il codice civile, se partecipate alla gara accettate i vincoli del
>>capitolato inclusa la proprietà finale del codice. Quindi la questione è
>>risolta a monte.
> 
> Ecco è questa premessa quella che mi convince poco, poichè, benchè sulla
> carta sia così, poi la realtà è spesso ben diversa.

Non capisco: tu hai fatto riferimento ad una situazione in cui non e` 
cosi` neppure sulla carta.

> Ora, a me interessa poco una legge che costringa le PA o chiunque altro
> ad ottenere o rilasciare softare come libero copyleft o meno, ma di
> sicuro sarebbe una "best practice" farlo dove possibile, perchè ciò
> permetterebbe alla PA di avere la garanzia di controllare realmente il
> software che si acquisisce, compresa la possibilità di rilaciarlo e
> redistribuirlo a piacere senza i vincoli di cui ho dato solo un piccolo
> esempio sopra.

D'accordissimo sulla "best practice", ma, in molti casi questo potrebbe 
portare a costi molto piu` alti. Pensa se uno non potesse usare le 
classi java standard, tanto per dirne una, perche' non sono rilasciate 
con la GPL.

Estremizzando, bisognerebbe richiedere che anche il compilatore ed il 
sistema operativo fossero liberi. Mi pare che, almeno per il momento, 
potremmo accontentarci di molto meno.

Saluti, Paolo.

-- 
Paolo Mascellani
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