[Discussioni] Re: E' mai capitato che... ?

Fabrizio Veutro fabrizio a veutro.com
Mer 13 Ott 2004 13:53:01 CEST


On Tue, 12 Oct 2004 21:23:55 +0200
"Valentina Parisi" <valentina.parisi a copyzero.org> wrote:

> Inoltre, non è necessaria la modifica: interventi lesivi sul software senza 
> che questo venga modificato, deformato o mutilato si possono ricondurre ai 
> casi in cui l'impiego del software ne falsi il suo carattere e il 
> significato nel giudizio degli utenti. 

Ciao,

capisco il problema teorico, ma non vorrei che si creassero allarmismi: questa tesi che esponi esiste, ma è ormai minoritaria ed è assai meglio che rimanga tale. Secondo l'opinione prevalente, anche in giurisprudenza, il diritto morale d'autore può riguardare le modifiche all'opera che comportino un pregiudizio *per la personalità dell'autore* quale si estrinseca nella sua vita interiore (onore) e sociale (reputazione), e non quale è stata espressa e cristallizzata nell'opera. Altrimenti, nessuna opera sarebbe mai modificabile.

Il "carattere" del software in sé quindi non rileva, e nemmeno ha importanza il giudizio degli utenti sul software. Al limite può rilevare il giudizio degli utenti *sull'autore originario del software* (reputazione) o sul sentimento d'autostima dell'autore originario (onore). Ma come hanno detto e spiegato giustamente Carlo, Simone e Simo, nel caso di opera software, soprattutto se licenziata con GPL, l'ipotesi è davvero remota.

Avevo intuito che la tua domanda trae origine da un thread attualmente in corso sulla lista creative commons, cui sono iscritto, e aggiungo quindi che per le licenze CC il problema è senz'altro maggiormente rilevante, per il maggior contenuto ideale delle opere licenziate. Ma non ne farei comunque un dramma e, francamente, tenderei anzi a glissare sull'argomento. Il nostro diritto morale d'autore è quasi morto[0] ed è meglio lasciarlo riposare in pace: abbiamo già abbastanza problemi con l'invasione del copyright di stampo anglosassone nelle nostre leggi, e se oltre a non riuscire a contrastare quello volessimo anche resuscitare il diritto morale, per mania di precisione, alla fine ci troveremmo con il peggio dei due mondi. O forse il meglio dei due mondi. In ogni caso, la sovrapposizione dei due sistemi incastra ancor di più gli utenti e limita l'innovazione.

Saluti,
F.V.

[0] due anni la sentenza da te citata sugli inserti pubblicitari nei film, lo stesso Trib. Roma ha ritenuto che una mezz'oretta di spot in un film di Zeffirelli non costituisse invece alcun problema. Se non ricordo male, un autorevole commentatore defini' quella sentenza "la pietra tombale del diritto morale dei registi", o qualcosa del genere, e infatti oggi i film sono pieni zeppi di pubblicità.



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