[Discussioni] Re: E' mai capitato che... ?

Valentina Parisi valentina.parisi a copyzero.org
Mer 13 Ott 2004 14:07:35 CEST


> capisco il problema teorico, ma non vorrei che si creassero allarmismi: questa tesi che esponi esiste, ma è ormai minoritaria ed è assai meglio che rimanga tale. Secondo l'opinione prevalente, anche in giurisprudenza, il diritto morale d'autore può riguardare le modifiche all'opera che comportino un pregiudizio *per la personalità dell'autore* quale si estrinseca nella sua vita interiore (onore) e sociale (reputazione), e non quale è stata espressa e cristallizzata nell'opera. Altrimenti, nessuna opera sarebbe mai modificabile.
> Il "carattere" del software in sé quindi non rileva, e nemmeno ha importanza il giudizio degli utenti sul software. Al limite può rilevare il giudizio degli utenti *sull'autore originario del software* (reputazione) o sul sentimento d'autostima dell'autore originario (onore). Ma come hanno detto e spiegato giustamente Carlo, Simone e Simo, nel caso di opera software, soprattutto se licenziata con GPL, l'ipotesi è davvero remota.
 

Hai preso una parte del mio discorso.
Stavo soltanto dicendo che nella legge sul diritto d'autore si fa 
riferimento anche al "danno all'opera" (che non necessariamente consiste in 
una modifica o in una mutilazione): chiaramente il danno all'opera deve 
ledere *anche* l'onore e la reputazione dell'autore. Mi pare che sul punto 
non possano esserci fraintendimenti: la legge parla chiaro (non so quale 
giurisprudenza minoritaria possa affermare il contrario, ma se hai info a 
riguardo gradirei che tu me le fornissi in privato). 

Se l'ipotesi non fosse remota non avrei mai chiesto se era mai capitato, ti 
pare? :-) 

 

> Avevo intuito che la tua domanda trae origine da un thread attualmente in corso sulla lista creative commons, cui sono iscritto, e aggiungo quindi che per le licenze CC il problema è senz'altro maggiormente rilevante, per il maggior contenuto ideale delle opere licenziate. Ma non ne farei comunque un dramma e, francamente, tenderei anzi a glissare sull'argomento.

Che significa glissare? 


Il nostro diritto morale d'autore è quasi morto[0] ed è meglio lasciarlo 
riposare in pace: abbiamo già abbastanza problemi con l'invasione del 
copyright di stampo anglosassone nelle nostre leggi, e se oltre a non 
riuscire a contrastare quello volessimo anche resuscitare il diritto morale, 
per mania di precisione, alla fine ci troveremmo con il peggio dei due 
mondi. O forse il meglio dei due mondi. In ogni caso, la sovrapposizione dei 
due sistemi incastra ancor di più gli utenti e limita l'innovazione. 

Non faccio la becchina e dunque non so cosa risponderti. :-) 


> [0] due anni la sentenza da te citata sugli inserti pubblicitari nei film, lo stesso Trib. Roma ha ritenuto che una mezz'oretta di spot in un film di Zeffirelli non costituisse invece alcun problema. 

E allora? Si tratta di una sentenza, non di una legge. 

 

Se non ricordo male, un autorevole commentatore defini' quella sentenza "la 
pietra tombale del diritto morale dei registi", o qualcosa del genere, e 
infatti oggi i film sono pieni zeppi di pubblicità. 


Se un film oggi va in TV è grazie anche alla pubblicità, non servono gli 
illustri commentatori per capirlo. :-) 

Ho usato quell'esempio per spiegare un concetto non per argomentare una 
tesi. Né intendo fare una campagna contro le licenze libere. 

 

Ciao,
Valentina. 





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