[Discussioni] Re: Release 0.3: disegno esploso + CC
Valentina Parisi
valentina.parisi a copyzero.org
Lun 25 Ott 2004 00:39:28 CEST
> Ho sempre considerato il software "semilibero" semplicemente non libero,
> quindi a logica dovrei risponderti: No :-)
> Ho capito quello che vuoi dire comunque.
Ok, ma il software semilibero non è software proprietario:
specificare serve a fare una distinzione (opportuna) nell'ambito del
software non libero e a chiarire ulteriormente il quadro. Del resto
l'obiettivo è quello.
> Si in effetti su www.gnu.org vi è una definizione di software semi-free,
> se usi quella di definizione, quantomeno so di che parli :)
Sì, come ho già detto, prendo sempre definizioni canonizzate, proprio per
non creare ambiguità nell'uso dei termini.
> Non ho trovato traccia della licenza di Xv tra quelle accettate e
> promosse dalla OSI,e per quanto riguarda la QPL, ad un'occhiata
> superficiale e da lontani ricordi direi che è software libero, GPL-non
> compatibile ma libero (simile alla licenza di qmail).
>
> Quindi non vedo come ci si possa infilare software proprietario (secondo
> definizione di FSF.
> Ci sta invece il cosidetto software semilibero a questo punto.
Questa ossservazione dovresti farla a Gnu, non a me. :-)
Se Gnu dice che l'open source comprende anche software proprietario, io devo
crederci, indipendentemente dal fatto che si possa considerare l'esempio
(*di Gnu*) corretto o meno.
Le licenze *libere* hanno tutte e 4 le libertà.
Le licenze *libere copyleft* hanno tutte e 4 le libertà e sono persistenti.
Le licenze *semilibere* hanno tutte e 4 le libertà, ma una o più restrizioni
(esempio: condizione "senza fini di lucro").
Le licenze non libere e non semilibere sono *proprietarie*.
Dunque, una licenza proprietaria ed una licenza libera possono essere
molto simili: è sufficiente l'assenza di un singolo elemento di una singola
libertà perché una licenza possa essere chiamata *proprietaria*.
Io credo che tu abbia un'idea del software proprietario molto vicina
all'"All rights reserved". :-)
> Il problema è che se uno schema non riesce a rendere evidente ciò che
> nella realtà è confuso, secondo me non serve a niente :-)
Lo schema rende evidente ciò che tu credi inesatto e pertanto ti sembra
confuso. :-)
> Non voglio dire che il tuo schema non serva, solo che bisogna lavorarci
> di più per renderlo migliore e più comprensibile.
Certo: dimmi pure cosa c'è che ti sembra poco chiaro.
> Allora forse è il caso di fare schemi differenti con un titolo diverso
> ognuno ed evitando di inserire box inutili quando non ce ne è bisogno.
Non sono box inutili. Che li ho fatti a fare allora? :-)
> In questo caso non credo che tentare di mantenere una certa uniformità
> in realtà giovi allo schema.
Secondo me giova.
> Perchè vuoto ?
Perché l'open content incomincia ad esistere là dove finisce l'"All rights
reserved".
> A questo punto credo che le nostre premesse siano da identificare
> meglio, così come la nostra simbologia, perchè credo che siano
> sottilmente diverse ed incompatibili ed è questo che porta a malintesi e
> incomprensioni.
E' proprio quello che ti ho scritto in un altro messaggio. ;-)
Ciao,
Valentina.
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