[Discussioni] Re: Release 0.3: disegno esploso + CC

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Lun 25 Ott 2004 16:18:14 CEST


Francesco Potortì:
>> Quindi, se vogliamo seguire le definizioni FSF (il che mi sembra l'unica
>> cosa sensata da fare), esistono tre categorie di licenze di copyright
>> per il software: libere, semilibere e proprietarie. 
>> 
>> Le licenze semilibere sono quelle che concedono le libertà 1, 2, 3, e la
>> 0 ristretta al solo uso privato senza fine di lucro.

Valentina Parisi:
>Francesco ha ragione, così come ha ragione Gnu.

Io ho solo riportato l'unica definizione di "semilibero" che sono
riuscito a trovare sul sito di FSF.  Dire che la FSF «ha ragione» in
questo caso mi sembra improprio: semplicemente dà una definizione.
Sarebbe certo un problema se più definizioni FSF fossero incoerenti, ma
finora non sembra.

La categoria delle licenze semilibere non è tuttavia così importante,
tanto che non è citata altrove, se non erro, e certamente non è citata
nella pagina che elenca le licenze libere, che si trova nella cache di
Google cercando "list free software licenses gnu.org".

In particolare, le semilibere costituiscono una una categoria distinta
da quella delle licenze libere, e le cinque licenze che hai citato, cioè
Apache, vecchia BSD, Sun Public License, Mozilla Public License, Nokia Open 
Source License sono tutte esplicitamente citate nella lista di cui sopra
e ognuna di esse è definita "free software license".

Non c'è dubbio quindi che siano tutte licenze libere, e di conseguenza
non semilibere, se vogliamo seguire le definizioni di FSF.

>Bisogna però aggiungere un particolare: più avanti si parla di "restrizioni 
>egoistiche": dunque, vi sono anche altre restrizioni aggiuntive eccettuate 
>oltre alla clausola "senza fini di lucro". 

Non mi sembra.  La parte che citi è la seguente:

       Le restrizioni del permesso d'autore sono progettate per proteggere
       le libertà essenziali degli utenti. Per noi l'unica giustificazione
       a qualunque sostanziale restrizione nell'uso di un programma è di
       impedire ad altri di aggiungere ulteriori restrizioni. I programmi
       semiliberi hanno restrizioni addizionali motivate da scopi di puro
       egoismo.

Dice che le restrizioni delle semilibere sono egoistiche, che non è lo
stesso di quel che dici.  In particolare, l'unica restrizione citata è
quella di "ad uso personale senza fini di lucro".  Questa restrizione è
definita egoistica, il che non significa ritenerla equivalente ad altre
restrizioni egoistiche.

>Il software semilibero è dunque una *categoria eccettuata fondata su una 
>valutazione di gravità*. Sei d'accordo Francesco? 

È una definizione estensiva, a cui non trovo riscontro nella
documentazione presente sul sito FSF, e che credo porterebbe a
incoerenze nella classificazione.

Simo Sorce:
>software -- libero -- copyleft
>   |           |
>   |          non-copyleft
>   |
>   non-libero -- semilibero
>       |
>      proprietario

Sì, questo è quanto è descritto a parole in philosophy/categories.html.




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