[Discussioni] i punti deboli di linux

Marco Ermini markoer a markoer.org
Ven 10 Set 2004 10:26:04 CEST


<quota chi="Michele Sciabarra'">
[...]
> Adesso dico una cosa che temo innescherà delle polemiche, ma purtroppo
> vera.
>
> Molto spesso il  cliente di basso profilo (e qui mi riferisco al tipico
> cliente della tipica pmi
> italiana che non ha un ced etc) di pagare l'assistenza e la
> manutenzione, che sono necessarie
> anche al più chiuso e pacchettizzato dei software, non ne vuole sapere.
> Non ne capisce la ragione,
> per lui quella è una macchina che deve andare, e chi glielo vende gli
> deve dare la GARANZIA che vada.
> Allora la strategia tipica è quello di vendere la licenza, farsela
> strapagare, e dargli gratis la manutenzione.
</quota>

Beh, nell'ambito del software gestionale per la PMI (e questa non è la MIA
esperienza, è quello che accade sul serio, ed è facilmente verificabile)
non succede esattamente così. Sto parlando del tipico sw gestionale per
fatturazione, magazzino, spedizioni, gestione clienti, fiscalità ecc. I
clienti /pretendono/ un'assistenza (perché tanto gli serve per forza, bene
o male) e le società che la forniscono, in regime di concorrenza,
finiscono per dargli il software praticamente gratis, facendosi pagare
solo per gli interventi di assistenza.

E' questa una piccola dimostrazione pratica di quello che tutti gli
analisti stanno dicendo: il sw è sempre più una commodity e chi "vive"
facendosi pagare le licenze è sempre più in controtendenza.

Infatti il vero pericolo per Microsoft non è la contingente ascesa di
Linux o il miglior o peggior funzionamento dello stesso, è il fatto che il
sw OS è l'unico vero bastone tra le ruote che hanno, in quanto sta
sconvolgendo i paradigmi stessi su cui essi si basano: il farsi pagare per
le licenze di sw, lasciando successivamente il cliente in balia di sé
stessi o di altri.

Coll'entrata in campo di Linux, Microsoft ha scoperto con meraviglia che
ai clienti interessano anche cose come TCO...


[...]
> Hai voglia a spiegare alle PMI che con il software open source comprano
> solo il servizio e non c'è la licenza. Il servizio il cliente lo vuole
> (ed è abituato ad averlo) compreso nella scatola che compra. Non è
> strano che di fatto RedHat venda la "scatola" ma dentro la scatola in
> realtà c'è il servizio (gli aggiornamenti sempre scaricabili, la
> notifica proattiva dei buchi, i servizi di management del server etc
> etc). Beh la triste verità è che vendere il FOSS come servizio, ci tocca
> inscatolarlo come se fosse un software proprietario e includere il
> servizio come "garanzia" nella scatola venduta al cliente.
[...]

Questo è quello che ho sempre detto io. Mi fa ridere chi (come purtroppo
ha fatto qualcuno della FSFE in questa lista...) lancia anatemi contro i
"prodotti". Come se alla fine il risultato cambiasse...

Magari se la smettessimo di fare i *Tafazi* e invece di prenderci a
bottigliate il membro ci svegliassimo - potremmo pure, *per sbaglio*,
diventare competitivi!!!


> Quindi eliminare il costo della licenza non conviene tanto visto che è
> spesso da dove si pesca per ottenere addirittura il pareggio se non il
> margine...

Invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. Le vostre aziende
hanno un commerciale, nevvero? :-) o fate tutto da soli, mentre vi
arrovellate con il gravissimo problema esistenziale se nella fattura ci
dovete scrivere "assistenza" o "costo licenza"?


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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