[Discussioni] i punti deboli di linux

Marco Ermini markoer a markoer.org
Ven 10 Set 2004 10:56:14 CEST


<quota chi="Giacomo Cosenza">
[...]
> senza telefono e energia elettrica possa lavorare, mentre l'80% delle
> pmi italiane possono continuare a lavorare anche senza i pochi sistemi e
> applicazioni che hanno: per forza che non gliene frega nulla del
> supporto.
</quota>

Mah... io non so in quale Italia vivi tu... mi sembra un'Italia dei
pregiudizi, in ogni caso: dalle mie parti, se ad un'azienda che fa 5000
fatture l'anno non funziona il programa di fatturazione, col cavolo che va
avanti lo stesso!

<quota>
[...]
> vi siete mai chiesti perchè i termini di pagamento in italia raggiungono
> dimensioni surreali?
</quota>

No. Ma immagino sia un motivo simile a quello per cui il falso in bilancio
non è più reato penale...


<quota>
[...]
>> Hai voglia a spiegare alle PMI che con il software open source comprano
>> solo il servizio e non c'è la licenza. Il servizio il cliente lo vuole
>> (ed è abituato ad averlo) compreso nella scatola che compra.
> ma di quale servizio stiamo parlando? di quello di microsoft che persino
> con cossiga non funzionava?
</quota>

Microsoft non fornisce, in genere, certi servizi - tanto meno con i suoi
sistemi operativi - dato che  "funzionano da soli" (sic). Li forniscono
invece, volenti o nolenti, le disgraziate ditte di assistenza che ti
installano il PC, la stampante, la rete, la connettività ed il sw
gestionale. E di solito smadonnano come turchi, perché i tizi che fanno
questi lavori in genere non sono esattamente degli hacker o dei
megaconsulenti...


<quota>
> se parli dell'aggiornamento on line quello è
> per i pacchetti fatti e finiti
</quota>

Perché, cosa altro comprano le PMI?


<quota>
>> Non è
>> strano che di fatto RedHat venda la "scatola" ma dentro la scatola in
>> realtà c'è il servizio (gli aggiornamenti sempre scaricabili, la
>> notifica proattiva dei buchi, i servizi di management del server etc
>> etc).
> appunto. pacchetti fatti e finiti. non semilavorati/librerie/framework
> personalizzati ad hoc. se io installo un bello stack
> apache/tomcat/tapestry/spring/hibernate/mysql e ci faccio sopra
> un'applicazione custom per il cliente, se il cliente vuole il supporto
> sull'applicazione io posso dargli quello sulla mia applicazione (e lo
> paga) e quello sull'intero stack (e paga anche questo).
</quota>

Non ho capito, perché, ci sono alternative? scusa, ma al cliente che cippa
gliene frega se usi Apache o IIS?

Stiamo palando con cognizione di causa? siamo tutti informatici
professionisti vero - o cosa?!?


<quota>
> in relatà la pmi italiana non paga neppure le licenze del software dei
> pacchetti proprietari. tipicamente, se hanno venti postazioni, di
> licenze d'uso hanno pagato solamente il sistema operativo (solo perchè
> incluso nell'acquisto dell'hardware) e due o tre licenze office. poi
> arriva il venditore di microsoft e gli dice: senti bello mio, lo so che
> tu hai non meno di 10 licenza office piratate. ti propongo un affare. tu
> compramene almeno altre 3 o 4 quest'anno ed io chiudo tutti e due gli
> occhi. a volte ci cascano, altre volte no.
</quota>

Non ho capito cosa c'entra questo con questa mailing list.


<quota>
> da quando c'e' ooffice, i più svelti di cervello fanno due conti e
> dicono. io le altre licenze non le compro, installo ooffice e ti saluto.
</quota>

Questi non sono i più svegli di cervello, sono i più disonesti. Ma ancora
- cosa c'entra con questa mailing list?


<quota>
[...]
> può anche essere, ma solo con le pmi, dalle quali, ripeto, io ne sto
> lontano come dalla peste.
</quota>

Bene. Scusa la franchezza - ma chi se ne frega di cosa fai tu? :-)

Io potrei anche dirti che non farei mai il dipendente statale o in una
grande impresa perché affondare il mio flaccido culo su una poltrona per
cercare di rimanerci *ancorato* non è la mia idea di lavoro - ma
giustamente  qualcun altro potrebbe dirmi: e chi se ne frega?

Fuor di battuta: 1) ci sono realtà dove non c'è molto altro e 2) ciascuno
fa le proprie scelte.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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