[Discussioni] Che vantaggio ha il sw libero per una pmi?
Marco Ermini
markoer a markoer.org
Mar 14 Set 2004 12:05:45 CEST
<quota chi="Michele Sciabarra'">
>
>>Sta però anche a te spiegare come funziona la cosa.
>>
> Non so che genere di clienti hai. I miei clienti, anche agli ALTISSIMI
> LIVELLI di amministratore delegato di grande azienda, hanno un modo di
> ragionare molto rudimentale sull'informatica, che diventa raffinatissimo
> quando si tratta di soldi.
</quota>
Appunto...
>>Io non presento mai un
>>sw libero come gratuito. Io lo presento come "un sw con un metodo di
>>sviluppo collaborativo bottom-up [quello che ESR chiama "a bazaar"...
>> per
>> farlo capire al commerciale :-)], che non ha costi di licenza ma
>> soltanto
>>di manutenzione ed assistenza".
>>
>>
> Traduzione per amministratore delegato: "questi qui mi sta contando
> palle per dare valore a un sw che trovi gratis su internet".
Premessa: io raramente fornisco soluzioni solo sw. Io sono un consulente
che fornisce soluzioni "globali", cioé più complete, il sw è solo una
delle componenti.
Detto questo: ovviamente gli rispondo palle *quando* mi chiede palle. Lui
però prima mi ha chiesto le sole tre cosine che gli interessano: 1) deve
funzionare, 2) deve costare il giusto, 3) non devo rimanere tra due anni
senza assistenza perché il prodotto non esiste più (problema molto sentito
qualche anno fa rispetto a Linux che veniva percepito come "nuovo").
Dopo di questo al limite si discute delle "palle". Alle sue osservazioni
di cui sopra posso rispondere: nessun problema, allora scaricatelo da solo
ed installatelo!
Secondo me, però, pochi ragionano così - almeno per i miei clienti, e per
quello che mi dicono i miei colleghi, il consulente serve a questo:
trovare le soluzioni, risolvere i problemi, fare le cose che non sanno o
non vogliono fare da sé. Se il consulente scarica il sw gratis da
internet, tanto meglio per tutti: sono solo soldi risparmiati.
> Se sei uno che gli ha risolto grossi problemi, ti danno retta e ti
> lasciano raccontare queste cose, ma non se ne curano ("chissenefrega
> come lo fa, basta che lo fa"). Altrimenti ti fanno le pulci e vogliono
> capire.
Certo. E' la stessa cosa che dico io.
> Ma se capiscono, capiscono a metà e cominciano a dire "perché
> c'è scritto Linux&c, la rivista da 5 euro, sul cdrom del software che
> sto pagando svariate migliaia di euro di assistenza? Non mi merito
> nemmeno un cdrom DI MARCA" etc etc. Comunque basta leggersi un qualsiasi
> testo di marketing per capire che il cliente su ciò che non capisce ha
> un comportamento estremamente emotivo. Non sono osservazioni da 4 soldi,
> è marketing reale. Il marketing in fondo è "vedere le cose come le vede
> il cliente" e il cliente le vede spesso proprio come ho appena detto.
Secondo me c'è cliente e cliente. Per me stai sempre parlando di livelli
mediamente "bassi". Se vuoi in privato ti faccio nomi e cognomi di aziende
e persone di un certo livello, che ti assicuro non sanno nemmeno che in
edicola c'è una rivista "Linux&C" (possono al massimo farsi delle domande
del tipo "come mai IBM mi vole vendere Linux? allora forse non è solo un
sw gratuito...") e l'unica cosa che interessa loro è: 1) che funzioni, 2)
quanto costa, 3) non rimmarrò tra due anni senza assistenza. Le domande
filosofiche se le possono fare, ma solo successivamente, per quelle ci
sono le palle di cui sopra ;-)
>>D'altronde che vuoi farci, non è compito del cliente capire certi
>> dettagli.
>>
>>
> Appunto meglio non dirglieli. Questa è la verità.
Non sarò io a mettermi a discutere di certe cose col cliente - hai
presente la barzelletta di Einstein alla festa, che chiede agli avventori
"quanto è il tuo Q.I? - 250" e parlano di universo e leggi della fisica,
"e il tuo? - 10 - e allora come va questa Juve?" ;-) Il consulente per
definizione è la meretrice dell'informatica, si adatta a chi ha intorno
;-) e soprattutto non è un Imam GNUlebano che deve convertire tutti ;-)
Se però trovo qualcuno che è interessato e vuole parlarne, non vedo nulla
di anti-economico nel free software. A me il paradigma dello sviluppo
stile bazaar sembra l'estrema ratio dell'economia del sw: tende a
diventare sempre meno "pesante" nell'ambito del costo complessivo di in
una soluzione informatica, tendendo fino a zero.
Il fatto che il sw "puro" costi zero tende a "spiazzare" i neofiti
dell'open source, perché non capiscono che questa è semplicemente una
tendenza economica. Se ci fai caso, lo sviluppo è un'attività sempre più
standardizzata e sempre meno costosa - i programmatori come i sistemisti
(almeno a certi livelli, ovviamente a parte i "guru") sono sempre più la
figura "più bassa" ed "entry level" nel mercato IT, fino ad arrivare
all'outsourcing verso paesi "più poveri" come la Romania o l'India.
I costi si accentrano su altri fattori. Il fatto che nell'ambito di una
soluzione IT ci sia dentro sw open source non scandalizza più nessuno. Per
esempio, tutto il back-end del portale WAP di una multinazionale come
Vodafone è un collage eterogeneo di software .net ed open source, i
componenti sw sono composti dall'assemblaggio di robe come BEA WebLogic,
Struts, Tomcat, Log4J, Oracle, Linux, ecc., le licenze GPL e BSD sono
presentissime ovunque nelle documentazioni interne... l'unica cosa che
interessa è che il servizio del fornitore funzioni.
>>Analogalmente, se il tuo cliente non si fida di te come consulente, che
>>rapporto puoi avere con lo stesso? se non costruisci un rapporto di
>>fiducia non puoi lavorare bene.
>>
>>
> E' con la fiducia come consulente che vendi soluzioni, perché appunti
> gli hai risolto problemi. Non perché gli hai raccontato dell'open
> source. E siamo d'accordo anche qui.
>
>>Senza offesa, ma ho dei seri dubbi circa la possibilità di generalizzare
>>le fonti da da dove ricavi le tue opinioni.
>>
>>
> D'accordo. Ma non ho detto cose a caso.
> Le mie fonti sono osservazione sistematica dell'installato di TUTTE le
> ditte cui sono a contatto nella mia città di provincia. Dove peraltro
> non ho nemmeno un cliente diretto ma sono amico di pressochè tutte le
> altre ditte informatiche in zona a cui faccio corsi e fornisco vario
> supporto. Sono tutti entusiasti di linux ma sanno che per campare gli
> tocca vendere le scatole per windows, a volte solo perchè sono più
> attraenti. Ho visto clienti abituati alle gui, estremamente in
> difficoltà con il web che non conoscono. Anzi, preferiscono le CUI, che
> non hanno i problemi che devi cliccare a destra e a sinistra etc.
Quindi fammi capire: il tuo lavoro qual è? :-) e soprattutto, da quanti
anni lo fai?
Io non sono affatto d'accordo circa le tue considerazioni sul personale
che usa il sw gestionale, che secondo me stai sottovalutando. Io ti
assicuro che, se la connettività Internet costasse molto meno e fosse più
diffusa, molti produttori di sw gestionale sarebbero già migrati al Web
(qualcuno lo sta facendo), IMHO senza grossi problemi per il personale se
non a livello iniziale.
Il personale che usa sw gestionale fa comunque ogni volta un mini-corso
per usarlo, ed ha negli anni superato delle barriere che, a solo pensarci
oggi, sembrano veramente ardue: sono passati attraverso le interfacce solo
testuali, l'MS-DOS e il Novell Netware, i programmi per Windows scritti in
C puro (non C++...) super-buggosi ed assai poco intuitivi, quello
splendido OS che è Windows 95... fargli usare un'interfaccia Web è
veramente uno skill minimo da fargli acquisire ed in molti casi l'hanno
già, visto che comunque devono lottare con home banking, siti degli
spedizionieri, ed ultimamente (te lo assicuro per esperienza diretta) chi
lavora con account internazionali si è dovuto adeguare al fatto che hanno
preteso l'integrazione con il loro portale web.
> Non pretendo di essere scientifico, ma ho fatto una specie di sondaggio
> su quale dovrebbe essere l'applicazione in italia più necessaria (la
> killer application) e mi rivolgo alle PMI perché sono il 70 del mercato
> (sbaglio? E' il modello italiano...).
Sono d'accordo. Anche io non sono scientifico, ma le PMI hanno seri
problemi di costi con il sw gestionale e soprattutto con l'assistenza
dello stesso.
E soprattutto, il sw gestionale si mantiene una nicchia fuori dal mercato,
perché è un sw altamente localizzato all'Italia e spesso customizzato su
misura. In un mondo in cui il sw tende a costare zero loro possono
permettersi di costare tanto.
> Anche se molti parlano di una app
> web ho visto il totale disinteresse verso geco project (vedi Linux
> Journal ed.it di questo mese la mia intervista agli autori) e quindi le
> mie conclusioni sono che ci serva una app gui per WINDOWS e Linux.
Questa sì che è un'osservazione scientifica! io proverei a spiegare alla
Oracle, a SAP ed ai produttori di gestionale per PMI più "svegli", che la
loro migrazione al web è un grave errore perché l'Italia si è
disinteressata al geco project del Linux journal!!!
> Peraltro le mie osservazioni sono state anche confermate dall'esperienza
> con una grossa associazione di categoria in merito a un progetto a cui
> sto partecipando, che di PMI se ne intende eccome.
Ah certo!!! Chi c'è in questa associazione, i fautori del sw open source
che non sanno mettere insieme un gestionale, o i rappresentanti dei
produttori di sw gestionale che hanno tutto l'interesse a preservare la
loro nicchia?
>>Hai presente che il "sw Gestionale", come dici tu, più diffuso al mondo è
>>Oracle Applications, e che è una applicazione web thin client fatta in
>>Java?
>>
>>
> Io sapevo sap, ma qui non parliamo più di PMI.
Quello non è un sw, è una schifezza... che sta integrando MySQL e sta
migrando al web :-)
Comunque, effettivamente SAP ed OA se la lottano alla pari, più o meno.
> Io mi riferisco a quelle
> che installano TeamSystem o ESA o uno dei diecimila gestionalini da 100
> clienti max di cui l'italia pullula. QUi da me hanno tutte MULTI .
Sì, l'Italia. Vedi commento sopra circa lo "stare fuori dal mercato".
Tra l'altro, io ho avuto la sventura di lavorare proprio con un gestionale
ESA, nella mia infanzia informatica... so come li fanno :-)
>><quota>
>>
>>
>>>e l'approccio migliore sia proprio quello di
>>>kahemba: wxpython. Al lavoro di Marcello (aka dinogen) c'è da aggiungere
>>>un framework mvc db-oriented, che mi sto struggendo per fare (e forse
>>>presto o tardi forse contribuirò al progetto, un po' di codice abbozzato
>>>già ce l'ho) e l'integrazione con un buon report writer.
>>>
>>>
>></quota>
>>
>>Senza offesa: il lavoro di Marcello è poco più che un discreto lavoro
>>hobbistico, che è ottimo per i limitati scopi che si è prefisso (e che
>> tra
>>l'altro raggiunge sicuramente appieno), ma è insostenibile per uno scopo
>>commerciale più ampio da ogni punto di vista (gestione, manutenzione,
>> come
>>complessità delle cose che puoi fare ecc.) se hai più di cinque utenti o
>>una azienda poco più che piccolissima.
>>
>
>>
>>Attualemente non sarebbe in grado di gestire la *mia* contabilità
>>personale... a parte il fatto che un utente mediamente smaliziato è
>>impossibilitato ad installarlo in quanto manca del tutto un installer...
>>
>>
> Volendo è solo un framework. Io l'ho studiato e usato come base per
> certe cose, sto provando a estendenderlo (ci manca un mvc per database
> a mio avviso)
L'"mvc per database"... l'mvc (Model-View-Controller) è un paradigma per
la gestione di GUI - che io sappia. Immagino intendessi dire questo.
> per una app che sto facendo (e che in teoria dovrebbe
> essere rilasciata GPL ma non so quando...).
>
> L'idea è giusta ma ci lavora solo lui.
Secondo me l'idea è giusta per il SUO target. E' sbagliato estenderla ad
ambiti più ampi. Non faresti altro che replicare i soliti paradigmi
client-server, tra l'altro usando strumenti infinitamente peggiori di
quelli che hanno adesso a disposizione gli sviluppatori Microsoft e Java.
Tanto vale che ne fai uno in VB.net o con JBuilder o Eclipse - al di là
dei tuoi interessantissimi studi personali o le tue personali esperienze
sventurate con SWT, sono entrambi mille volte più efficaci di WxPython.
Finiresti solo per produrre un duplicato open source dei sw gestionali che
ci sono già, quindi intrinsecamente sei molto più costoso, non hai un
pregresso di anni ed un parco clienti già a disposizione ecc. ecc. - porti
solo i "vantaggi filosofici" del free sw che al cliente, come dicevamo,
non interessano. Sei già fuori mercato.
> Manca un jumpstart, una base
> funzionante e completa per arrivare a far decollare il progetto,
> qualcosa che valga lo sforzo di aggiungere un pezzo. La cosa triste è
> che se fosse un minimo completo, potrei trovare un cliente, venderglielo
> (lo faccio regolarmente com qmail, jboss, plone etc), e da lì ricavare
> quel minimo per contribuire le personalizzazioni al progetto. Ma ancora
> non siamo manco a una minima fatturazione+ anagrafica che funzioni...
Io non sono interessato a progetti che sono paradigmaticamente inefficaci
(a rischio di usare troppo la parola "paradigma" come farebbe Dilbert ;-).
Se ne riparliamo ci posso stare.
(Magari ci possiamo spostare in ML di Kahemba...).
[...]
> Da quel che ho visto c'è la base tecnica come framework, un po' di
> pulizia del codice e qualcosa per rendere spedito lo sviluppo di codice
> di accesso a database.
Prememtto: io NON ho mai detto che bisogna fare un'applicazione in Java e
sono un forte sostenitore di Python. Ho implementato una prima versione di
un'intranet di un grosso istituto bancario con Zope quando era ancora uno
strumento molto giovane...
Però, da quel che ho visto io, con Kahemba c'è il solito problema di
paradigma: è il solito sw client-server. Non mi interessa replicare
paradigmi vecchi in un epoca in cui si va verso il multi-media ed il
multi-canale, in cui posso centralizzare la gestione delle licenze e degli
utenti senza impazzire ad installare client, ed in cui posso monitorare il
lavoro da remoto, fino - volendo - ad avere totalmente in gestione in
outsourcing tutto il sw presso la mia sede remota. Non mi interessa
inviare tecnici raccattati chissà dove per l'assistenza a Pantelleria,
Filicudi e Campione d'Italia (o essere limitato al mio condominio...),
quando posso gestirmela tutta da casa mia. Eccetera eccetera.
> Si può usare wxglade (fatto dall'italiano Alberto
> Griggio, che ho avuto l'onore di PAGARE per farmi fare dei lavori con
> wxPython) per disegnare le gui, e qualche script per GENERARE il
> databinding da uno schema di database.
Oppure si può evitare del tutto il problema, affrontandolo razionalmente.
In Java (ripeto, non sono un sostenitore di Java a priori) questi sono
problemi già stra-affrontati e stra-risolti da anni. Ignorare queste cose
è anti economico - a meno che tu non lavori per la pura gloria ;-)
> QUi c'è qualche *appunto* su come
> si potrebbe fare.
>
> http://michele.sciabarra.com/page/wxPython_ModelloMVC
>
> Ma non sono d'accordo con il ricominciamo da capo. QUa tutti
> ricominciano da capo con le loro idee. Non va bene. Qui bisogna prendere
> una idea e portarla fino in fondo prima di andare alla versione 2.0.
Peccato che l'idea sia SBAGLIATA!!!
Senza offesa: francamente, a me non piace nemmeno questo modo di liquidare
la discussione. Come non piace il tuo approccio allo sviluppo del sw.
Dalla tua pagina estraggo un paio di chicche:
"per le GUI Java non è il massimo (ci ho sviluppato sopra una volta, e ho
giurato di non ripetere l'esperienza...)"
Traduzione: a me NON RIESCE, quindi non è il massimo... anche se migliaia
di sviluppatori lo fanno tutti i giorni, ma che mi frega, tanto non
pretendo di essere scientifico!
oppure:
"un linguaggio come Python non è affatto da trascurare ed è probailmente
il linguaggio che sta ottenendo il maggior seguito"
Seguito DOVE? a casa TUA?!?! io vedo milioni di annunci di ricerca di
sviluppatori Java, mentre di Python li trovo solo in Inghilterra ed assai
pochi!!! vedo centinaia di progetti Java e persino consorzi di aziende
europee per sviluppare framework Java - per Python non vedo proprio nulla!
su Java vedo una guerra multimilionaria tra produttori di application
server, su Python vedo solo quella roba lenta e poco diffusa (per carità,
teoricamente bellissimo...) che è Zope! su Java da anni sono affrontati
tutti gli aspetti tecnici che citi circa Kahemba e ci sono svariate
soluzioni Open Source - come Castor!
> Kahemba deve essere finito così come è, migliorato se possibile ma non
> ci trovo niente di sbagliato nelle premesse.
>
> Non trovo NULLA che renda impossibile l'evoluzione dell'applicazione
> verso qualcosa di più complicato, quindi quali sono le premesse diverse?
A me non interessa finire Kahemba, perché non fa un centesimo di quello
che mi servirebbe, e perché dovrei venderlo ad un costo superiore a quello
degli ialtri gestionali per non rimemtterci.
Possiamo continuare la discussione - anzi, rifare una discussione già
fatta mesi fa sulla ML di Kahemba - magari *documentati* se non ti piace
ricominciare da capo... oppure in altra sede ne discutiamo meglio.
> Ad oggi c'è:
>
> - la finestra principale mdi
> - un modello per astrarre i dati (qui io volevo intervenire ;-))
> - una modularizzazione di base, molto interessante
> - UN modulo in sviluppo (conto scalare mi pare)
>
> Il guscio, lo scheletro. Quali altre premesse vuoi? Dobbiamo per forza
> partire dalla scalata everest? IO prima voglio vedere una contabilità
> minima che sia sufficiente anche a fare le fatture per un
> professionista, poi pensiamo alla grande impresa...
Anche io voglio partire da alcuni moduli iniziali, ma su un impianto
diverso. Questo tipo di approccio è tipico dello smanettone, non del
progettista di sw. E' un approccio che porta a replicare tutto il "già
fatto", reinventando una "ruota open source". Che sicuramente a Marcello
serviva, ed è stato bravissimo nel realizzarla - ma non serve a me.
Se il tuo scopo è entrare nel mercato PMI cercando di spartirti la tua
fetta con gli altri fornitori non mi trovi d'accordo, perché IMHO è un
progetto destinato al successo solo se hai capitali da investire - *se non
sei ricco, devi essere innovativo*. Io sono pronto a seguirti soltanto su
qualcosa che segua la REALE evoluzione del mercato, non il finto mercato
nicchia del sw gestionale italiano.
Come ho detto, non mi interessa replicare paradigmi vecchi. Io voglio un
prodotto veramente scalabile e non client-server, su cui si possa fare una
vera gestione remota ed una vera separazione model-view-controller che
porti ad un reale accesso multicanale. Voglio gestire licenze ed utenze,
voglio formati di dati XML non proprietari, voglio poter gestire tutto
l'ambaradan in outsourcing se il cliente lo vuole o tramite un
aggiornamento "satellite" su server del cliente se lo preferisce. Voglio
interoperabilità con gli altri strumenti che il cliente ha già. Voglio
gestire due client nello stesso modo in cui ne gestisco duemila.
E soprattutto, voglio persone interessate a discutere di questo, non di
pagare un tizio per implementare l'MVC di Kahemba.
Scusami se sono ambizioso. Non è per un vizio di forma, è semplicemente
l'unico modo per entrare in questo mercato (perché stiamo parlando di
questo, credo).
> Tra l'altro io voglio dare una mano e per una volta non voglio condurre
> il gioco (ne conduco fin troppi anche mio malgrado). Invece
> l'atteggiamento che prevale è che qui tutti vogliono essere il Linus
> della sitazione. Io mi accontenterei di essere, se possibile, l'Alan Cox
> o l'Andrew Morton, ma voglio mettere in condizioni Marcello di arrivare
> fino in fondo al suo progetto, con il quale sono d'accordo per
> impostazione al 90% e ho cercato di aggiungere invece che stravolgere.
A me non interessano questi protagonismi. Mi basterebbe pulire le scarpe
di Alan Cox ;-) e comunque le abilità si dimostrano sul campo, le
chiacchere stanno a zero. Quello che tu chiami in seguito "individualismo"
per me significa "ambizione" e visione della realtà. Non puoi entrare in
questo mercato senza idee nuove.
Comunque, farebbe molto comodo IMHO una persona che "conduce il gioco".
Non vedo orde di gente che vuole fare Linus Torvalds. Io da solo non sono
in grado di produrre il progetto che ho in mente da tempo, e vorrei che
crescesse in una discussione franca, che però si chiarisse gli obiettivi
fin dall'inizio.
Marcello è stato molto bravo perché ha prodotto Kahemba nel suo tempo
libero, con spirito di solidarietà verso i destinatari del sw ed
abnegazione verso gli scopi che si è prefisso - ovvero un client semplice
e multi-piattaforma che andasse bene per fare quello che fa. E' sempre
stato disponibile a ridiscutere i suoi metodi di lavoro con un grandissimo
spirito di umiltà. Però ovviamente si è ritrovato da solo a sviluppare e
quindi, dopo vari tentativi non certo scientifici ma "trial-and-error", ha
scelto WxPython, e si è formato col tempo un know-how su quello.
Questo però NON vuol dire che sia la soluzione universale per qualsiasi
prodotto per PMI. *Anzi*. Per introdurti in questo mercato ti serve ben
altro.
>>Io sono prontissimo a discuterne, ed avrei pure dei clienti - se però se
>>ne parla seriamente lasciando da parte Kahemba 1.0, e si riparte
>>direttamente con Kahemba 2.0 con presupposti *totalmente* nuovi.
>>
> Cosa c'è di sbagliato in kahemba? Volendo c'è quasi tutto da fare,
> possiamo aggiustare e modificare e correggere ma ci vuole una
> leadership, una visione alla quale gli altri si adeguano. Manca quello
> non si va da nessuna parte.
Sono d'accordo. Ti candidi? :-)
> Meglio un linux funzionante con tutti i suoi
> difetti, che tremila os che non usa nessuno (facciamo una lista? skyos,
> menuet...) . C'è un buon framework (o almeno una bozza dello stesso). Ci
> sono alcune cose che possono migliorare ma buttare via tutto è
> sbagliato. Meglio finire un progetto e metterlo in produzione prima di
> rifarlo da capo. NOn si va alla 2.0 se non si è finito la 1.0.
Sono d'accordo, ma non è questo il punto. Mi dispiace, ma a me Kahemba 9.0
non servirebbe nemmeno per iniziare. E soprattutto, lo venderesti a pochi.
> E comunque con la sindrome del "non è mai abbastanza al mio livello" si
> lasciano i progetti in uno stato pietoso.
Il problema è il livello dei clienti, non il tuo...
> L'open source funziona con la
> collaborazione. Io non dovrei parlare visto che è da tempo che mi
> prefiggo di collaborare e non ho mai avuto tempo di andare avanti, ma
> almeno il codice di kahemba me lo sono visto, ci ho fatto qualche hack e
> ho individuato azioni da svolgere (un framework vcl like per wx per
> sveltire lo sviluppo di gui data oriented). Ho la scusante che sono
> stato conivolto in un altro progetto open source (anzi era il progetto
> per cui guardavo a kahemba) che sta andando avanti per davvero (anche
> perché qualche soldo qualcuno lo ha cacciato).
>
> Senza offesa, da quel che dici non hai *MAI* guardato il codice sennò
> sapresti che niente impedisce di fare ciò che tu dici, contribuendo sia
> al suo progetto che gettando le premesse per il tuo. Ma mi par di capire
> che a te piace Java invece che python.
Senza offesa, ma ti pare di capire MOLTO male, ed io Kahemba lo conosco da
diverso tempo.
> Beh, credo che a nessuno piaccia Java più di quanto piace a me. Ma io ho
> semplicemente detto: NON ME NE FREGA NIENTE DEL LINGUAGGIO, va bene pure
> il tcl. Però la app deve essere se la aspetta il target (la PMI), e
> quindi gui.
Se il tuo modo di discutere è così aperto di vedute e tollerante, vedo un
brillante futuro per il tuo progetto.
> E le gui in Java non le farei neanche pagato, mi fa ancora
> troppo male quello che ho passato per un progetto swing che non farò mai
> più.
(Sic.) Vedi sopra...
> THE best choice mi sono convinto che era wxpython, e questo prima
> di scoprire che kahemba era fatta in wxpython. Ma ci sono anche
> GNUenterprise, in wxpython, e Chandler, finanziato da Mitch Kapor
> (quello di lotus 123...),
>
> Ho studiato un po' il codice e ne ho ripreso l'impostazione per un altro
> progetto. Ho imparato qualcosa, e questo dimostra che se si ha l'umiltà
> di guardare bene e a fondo il lavoro degli altri si impara e si
> migliora. Possibile che gli italini debbono fare sempre le cose con
> individualismo?
>
> L'altra volta ho visto un progetto (chiamiamolo cms++ per non fare nomi)
> che era un derivato di un altro progetto (cms).
> L'autore ha preferito fare una versione e crearsi un sito a parte, ha
> fatto un fork insomma, e gli un nome diverso, invece di contribuire
> una patch all'autore di cms. Per curiosita ho confrontato con il diff le
> versioni, e il programma era semplicemente una aggiunta di feature, uno
> splendido esempio puro contributo, peraltro ben integrato con il codice
> di base.
>
> Ma fatto questo si è dovuto fare il progetto suo, ha sicuramente perso
> più tempo a farsi il sito, invece di contriubuire la patch E BASTA. Per
> poi annunciare al mondo "guarda mamma ho fatto il mio progetto open
> source". Per quattro righe di php fatte in un pomeriggio. Protagonismo
> all'estremo. Sempre e comunque. All'italiana.
>
> Vabbè....
E un bel ecchissenefrega non ci sta proprio bene? :-)
Io ti faccio un altro esempio: abbiamo sviluppato (io ero il capo-progetto
tecnico) un sw per call center telefonici. Abbiamo vinto l'appalto PROPRIO
PERCHE' **NON** abbiamo sviluppato le solite GUI client-server (alla
faccia tua ;-) visto che potevamo molto semplicemente aggiornare il sw
(fatto in PHP) da remoto, quindi io poterlo far sviluppare da dei coder
che costavano molto meno di quelli disponibili in loco, e soprattutto era
facilmente espandibile alle interviste via web (se avessimo fatto la
solita GUI avremmo dovuto creare barcollanti sw aggiuntivi). Il sw era
basato, con significativi adattamenti richiesti dal cliente, su un sw open
source presente su SourceForge. Il responsabile del progetto (un
australiano) non era affatto "responsabile" e se ne stava mesi in vacanza
senza leggere le email... dopo qualche risposta iniziale (mi ha dato
direttamente l'accesso in scrittura su CVS... della serie, potevo
distruggergli il progetto :-) non ci ha più cagati manco di striscio... ha
continuato a sfornare le sue versioni ignorando le nostre patch (perché
espandevano significativamente il suo prodotto e quindi ne perdeva in
parte la gestione, non riuscendo più a seguirlo. Purtroppo non sono tutti
Linus Torvalds...).
Noi attualmente non facciamo altro che allinearci ai suoi bugfix quando
riguardano il suo codice, e riapplicarci il nostro... in pratica, gli
"rubiamo" le patch e ci siamo tenuti le modifiche. L'unico modo per
distribuirle sarebbe creare un fork del progetto, ma nessuno ha
voglia/tempo/denaro per fare un sito web per questo, qui da me :-) e poi
non sarebbe nemmeno giusto.
Comunque, semplicemente, senza farti tante seghe mentali sugli italiani,
l'individualismo e Linus Torvalds (a me sembra che stai deviando il
discorso dal tecnico al filosofico - forse per non parlare del tecnico?...
stai diventando un seguace di Stallmann? ;-) non ti può /sfiorare/ l'idea
che nel mondo possa esistere qualcosa DI MEGLIO di WxPython e del
paradigma client-server? sai, il mondo è vasto! :-)
Può esserci qualcosa di meglio (o semplicemente più adatto allo scopo)
anche di qualcosa che hai passato mesi a studiare :-) Capisco che è
spiacevole voler pensare a qualcosa di diverso a quello in cui la nostra
mente si è "abituata"... comunque io non stavo pensando a Java. Stavo
pensando sempre a Python, ma usato in modo diverso. Ma non vorrei
discuterne qui.
Ciao.
--
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
root a human # mount -t life -o ro /dev/dna /genetic/research
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