[Discussioni] Che vantaggio ha il sw libero per una pmi?

Michele Sciabarra' msciab a eprometeus.com
Lun 13 Set 2004 22:24:31 CEST


>Sta però anche a te spiegare come funziona la cosa. 
>
Non so che genere di clienti hai. I miei clienti, anche agli ALTISSIMI 
LIVELLI di amministratore delegato di grande azienda, hanno un modo di 
ragionare molto rudimentale sull'informatica, che diventa raffinatissimo 
quando si tratta di soldi.

>Io non presento mai un
>sw libero come gratuito. Io lo presento come "un sw con un metodo di
>sviluppo collaborativo bottom-up [quello che  ESR chiama "a bazaar"... per
> farlo capire al commerciale :-)], che non ha costi di licenza ma soltanto
>di manutenzione ed assistenza".
>  
>
Traduzione per amministratore delegato: "questi qui mi sta contando 
palle per dare valore a un sw che trovi gratis su internet".
Se sei uno che gli ha risolto grossi problemi, ti danno retta e ti 
lasciano raccontare queste cose, ma non se ne curano ("chissenefrega 
come lo fa, basta che lo fa"). Altrimenti ti fanno le pulci e vogliono 
capire. Ma se capiscono, capiscono a metà e cominciano a dire "perché 
c'è scritto Linux&c, la rivista da 5 euro, sul cdrom del software che 
sto pagando svariate migliaia di euro di assistenza? Non mi merito 
nemmeno un cdrom DI MARCA" etc etc. Comunque basta leggersi un qualsiasi 
testo di marketing per capire che il cliente su ciò che non capisce ha 
un comportamento estremamente emotivo. Non sono osservazioni da 4 soldi, 
è marketing reale. Il marketing in fondo è "vedere le cose come le vede 
il cliente" e il cliente le vede spesso proprio come ho appena detto.

>D'altronde che vuoi farci, non è compito del cliente capire certi dettagli.
>  
>
Appunto meglio non dirglieli. Questa è la verità. 

>Analogalmente, se il tuo cliente non si fida di te come consulente, che
>rapporto puoi avere con lo stesso? se non costruisci un rapporto di
>fiducia non puoi lavorare bene.
> 
>
E' con la fiducia come consulente che vendi soluzioni, perché appunti 
gli hai risolto problemi. Non perché gli hai raccontato dell'open 
source. E siamo d'accordo anche qui.

>
>Senza offesa, ma ho dei seri dubbi circa la possibilità di generalizzare
>le fonti da da dove ricavi le tue opinioni.
>  
>
D'accordo. Ma non ho detto cose a caso.
Le mie fonti sono osservazione sistematica dell'installato di TUTTE le 
ditte cui sono a contatto nella mia città di provincia. Dove peraltro 
non ho nemmeno un cliente diretto ma sono amico di pressochè tutte le 
altre ditte informatiche in zona a cui faccio corsi e fornisco vario 
supporto. Sono tutti entusiasti di linux ma sanno che per campare gli 
tocca vendere le scatole per windows,  a volte solo perchè sono più 
attraenti. Ho visto clienti abituati alle gui, estremamente in 
difficoltà con il web che non conoscono.  Anzi, preferiscono le CUI, che 
non hanno i problemi che devi cliccare a destra e a sinistra etc.

Non pretendo di essere scientifico, ma ho fatto una specie di sondaggio 
su quale dovrebbe essere l'applicazione in italia più necessaria (la 
killer application) e mi rivolgo alle PMI perché sono il 70 del mercato 
(sbaglio? E' il modello italiano...). Anche se molti parlano di una app 
web ho visto il totale disinteresse verso geco project (vedi Linux 
Journal ed.it di questo mese la mia intervista agli autori) e quindi le 
mie conclusioni sono che ci serva una app gui per WINDOWS e Linux.

Peraltro le mie osservazioni sono state anche confermate dall'esperienza 
con una grossa associazione di categoria in merito a un progetto a cui 
sto partecipando, che di PMI se ne intende eccome.

>Hai presente che il "sw Gestionale", come dici tu, più diffuso al mondo è
>Oracle Applications, e che è una applicazione web thin client fatta in
>Java?
>  
>
Io sapevo sap, ma qui non parliamo più di PMI. Io mi riferisco a quelle 
che installano TeamSystem o ESA o uno dei diecimila gestionalini da 100 
clienti max di cui l'italia pullula.  QUi da me hanno tutte MULTI .

><quota>
>  
>
>>e l'approccio migliore sia proprio quello di
>>kahemba: wxpython. Al lavoro di Marcello (aka dinogen) c'è da aggiungere
>>un framework mvc db-oriented, che mi sto struggendo per fare (e forse
>>presto o tardi forse contribuirò al progetto, un po' di codice abbozzato
>>già ce l'ho) e l'integrazione con un buon report writer.
>>    
>>
></quota>
>
>Senza offesa: il lavoro di Marcello è poco più che un discreto lavoro
>hobbistico, che è ottimo per i limitati scopi che si è prefisso (e che tra
>l'altro raggiunge sicuramente appieno), ma è insostenibile per uno scopo
>commerciale più ampio da ogni punto di vista (gestione, manutenzione, come
>complessità delle cose che puoi fare ecc.) se hai più di cinque utenti o
>una azienda poco più che piccolissima.
>

>
>Attualemente non sarebbe in grado di gestire la *mia* contabilità
>personale... a parte il fatto che un utente mediamente smaliziato è
>impossibilitato ad installarlo in quanto manca del tutto un installer...
>  
>
Volendo è solo un framework. Io l'ho studiato e usato come base per 
certe cose,  sto provando a  estendenderlo (ci manca un mvc per database 
a mio avviso) per una app che sto facendo (e che in teoria dovrebbe 
essere rilasciata GPL ma non so quando...).

L'idea è giusta ma  ci lavora solo lui. Manca un jumpstart, una base 
funzionante e completa per arrivare a far decollare il progetto, 
qualcosa che valga lo sforzo di aggiungere un pezzo.  La cosa triste è 
che se fosse un minimo completo, potrei trovare un cliente, venderglielo 
(lo faccio regolarmente com qmail, jboss, plone etc),  e da lì ricavare 
quel minimo per contribuire le personalizzazioni al progetto. Ma ancora 
non siamo manco a una minima fatturazione+ anagrafica che funzioni...

>Io sono iscritto alla ML di Kahemba da tempo. Si è parlato, diverso tempo
>fa (tu ancora non te ne eri interessato) di un possibile Kahemba 2.0, ma
>ai miei impulsi iniziali non è seguito alcun riscontro. Marcello stesso ha
>ammesso la sua volontà di tenere il suo progetto piccolo e semplice. E
>secondo me fa benissimo: se vuoi fare una cosa più complessa, devi
>impostarla in modo totalmente diverso.
>
Da quel che ho visto c'è la base tecnica come framework, un po' di 
pulizia del codice e qualcosa per rendere spedito lo sviluppo di codice 
di accesso a database. Si può usare wxglade (fatto dall'italiano Alberto 
Griggio, che ho avuto l'onore di PAGARE per farmi fare dei lavori con 
wxPython) per disegnare le gui, e qualche script per GENERARE il 
databinding da uno schema di database. QUi c'è qualche *appunto* su come 
si potrebbe fare. 

    http://michele.sciabarra.com/page/wxPython_ModelloMVC

Ma non sono d'accordo con il ricominciamo da capo. QUa tutti 
ricominciano da capo con le loro idee. Non va bene. Qui bisogna prendere 
una idea e portarla fino in fondo prima di andare alla versione 2.0. 
Kahemba deve essere finito così come è, migliorato se possibile ma non 
ci trovo niente di sbagliato nelle premesse.

Non trovo NULLA che renda impossibile l'evoluzione dell'applicazione 
verso qualcosa di più complicato, quindi quali sono le premesse diverse? 
Ad oggi c'è:

- la finestra principale mdi
- un modello per astrarre i dati (qui io volevo intervenire ;-))
- una modularizzazione di base, molto interessante
- UN modulo in sviluppo (conto scalare mi pare)

Il guscio, lo scheletro. Quali altre premesse vuoi? Dobbiamo per forza 
partire dalla scalata everest? IO prima voglio vedere una contabilità 
minima che sia sufficiente anche a fare le fatture per un 
professionista, poi pensiamo alla grande impresa...

Tra l'altro io voglio dare una mano e per una volta non voglio condurre 
il gioco (ne conduco fin troppi anche mio malgrado). Invece 
l'atteggiamento che prevale è che qui tutti vogliono essere il Linus 
della sitazione. Io mi accontenterei di essere, se possibile, l'Alan Cox 
o l'Andrew Morton, ma voglio mettere in condizioni Marcello di arrivare 
fino in fondo al suo progetto, con il quale sono d'accordo per 
impostazione al 90% e ho cercato di aggiungere invece che stravolgere.

>Io sono prontissimo a discuterne, ed avrei pure dei clienti - se però se
>ne parla seriamente lasciando da parte Kahemba 1.0, e si riparte
>direttamente con Kahemba 2.0 con presupposti *totalmente* nuovi.
>
Cosa c'è di sbagliato in kahemba? Volendo c'è quasi tutto da fare, 
possiamo aggiustare e modificare e correggere ma ci vuole una 
leadership, una visione alla quale gli altri si adeguano. Manca quello 
non si va da nessuna parte. Meglio un linux funzionante con tutti i suoi 
difetti, che tremila os che non usa nessuno (facciamo una lista? skyos, 
menuet...) . C'è un buon framework (o almeno una bozza dello stesso). Ci 
sono alcune cose che possono migliorare ma buttare via tutto è 
sbagliato. Meglio finire un progetto e metterlo in produzione prima di 
rifarlo da capo. NOn si va alla 2.0 se non si è finito la 1.0.

E comunque con la sindrome del "non è mai abbastanza al mio livello" si 
lasciano i progetti in uno stato pietoso. L'open source funziona con la 
collaborazione. Io non dovrei parlare visto che è da tempo che mi 
prefiggo di collaborare e non ho mai avuto tempo di andare avanti, ma 
almeno il codice di kahemba me lo sono visto, ci ho fatto qualche hack e 
ho individuato azioni da svolgere (un framework vcl like per wx per 
sveltire lo sviluppo di gui data oriented). Ho la scusante che sono 
stato conivolto in un altro progetto open source (anzi era il progetto 
per cui guardavo a kahemba) che sta andando avanti per davvero (anche 
perché qualche soldo qualcuno lo ha cacciato).

Senza offesa, da quel che dici non hai *MAI* guardato il codice sennò 
sapresti che niente impedisce di fare ciò che tu dici, contribuendo sia 
al suo progetto che gettando le premesse per il tuo. Ma mi par di capire 
che a te piace Java invece che python.

Beh, credo che a nessuno piaccia Java più di quanto piace a me. Ma io ho 
semplicemente detto: NON ME NE FREGA NIENTE DEL LINGUAGGIO, va bene pure 
il tcl. Però la app deve essere se la aspetta il target (la PMI), e 
quindi gui. E le gui in Java non le farei neanche pagato, mi fa ancora 
troppo male quello che ho passato per un progetto swing che non farò mai 
più. THE best choice mi sono convinto che era wxpython, e questo prima 
di scoprire che kahemba era fatta in wxpython. Ma ci sono anche 
GNUenterprise, in wxpython, e Chandler, finanziato da Mitch Kapor 
(quello di lotus 123...),

Ho studiato un po' il codice e ne ho ripreso l'impostazione per un altro 
progetto.  Ho imparato qualcosa, e questo dimostra che se si ha l'umiltà 
di guardare bene e a fondo il lavoro degli altri si impara e si 
migliora.  Possibile che gli italini debbono fare sempre le cose con 
individualismo?

L'altra volta ho visto un progetto (chiamiamolo cms++ per non fare nomi) 
che era un derivato di un altro progetto (cms).
L'autore ha preferito fare una versione e crearsi un sito a parte, ha 
fatto  un fork insomma, e gli  un nome diverso, invece di contribuire 
una patch all'autore di cms. Per curiosita ho confrontato con il diff le 
versioni, e il programma era semplicemente una aggiunta di feature, uno 
splendido esempio puro contributo, peraltro ben integrato con il codice 
di base.

Ma fatto questo si è dovuto fare il progetto suo, ha sicuramente perso 
più tempo a farsi il sito, invece di contriubuire  la patch E BASTA. Per 
poi annunciare al mondo "guarda mamma ho fatto il mio progetto open 
source". Per quattro righe di php fatte in un pomeriggio. Protagonismo 
all'estremo. Sempre e comunque. All'italiana.

Vabbè....





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