[Discussioni] Che vantaggio ha il sw libero per una pmi?

Marco Ermini markoer a markoer.org
Lun 13 Set 2004 18:20:10 CEST


<quota chi="Michele Sciabarra'">
[...]
> E' proprio su questo che batto. Un sw libero per un non-tecnico è
> indistinguible dal sw proprietario.
</quota>

Sono d'accordo, però attenzione... proprio perché è un non-tecnico, vorrà
conoscere i pro ed i contro "non-tecnici".

La mia esperienza è che l'utente è molto interessato ai costi e
all'affidabilità, poi non gliene frega nulla se per ottenere ciò lavora un
team distribuito in tutto il mondo che comunica via IRC e che lo rilascia
come open source, oppure una singola ditta in un ufficio di Campi Bisenzio
o di Agrate Brianza... però al di là dei dettagli, è comunque interessato
a come "funziona la cosa", almeno a grandi linee - vuole sapere dove sta
buttando i soldi...


<quota>
> QUindi il vantaggio va cercato su ALTRI fronti (che pure ci sono). Noto
> che molti vogliono RedHat, o Plone
> o Qmail, o JBoss e questo indifferentemente e indipendentemente che sia
> FOSS.
>
> QUindi può sembrare inaccettabile ma commercialmente molto spesso è
> meglio NON dire che si tratta di FOSS, perché da chi è poco e male
> informato viene percepito come "quella cosa a gratis", e il cliente
> pensa: "hanno presto un prodotto dalla discarica l'hanno ridipinto e me
> l'hanno portato".
</quota>

Sta però anche a te spiegare come funziona la cosa. Io non presento mai un
sw libero come gratuito. Io lo presento come "un sw con un metodo di
sviluppo collaborativo bottom-up [quello che  ESR chiama "a bazaar"... per
 farlo capire al commerciale :-)], che non ha costi di licenza ma soltanto
di manutenzione ed assistenza".


<quota>
> Viceversa se il cliente VUOLE quei nomi, allora il fatto che sia FOSS
> diventa una caratteristica del prodotto che vuole. Come pure motli
> vogliono sw sviluppato con *TECNOLOGIE OPEN SOURCE", come se la
> "OpenSource corporation" producesse tecnologie migliori delle
> "TECNOLOGIE MICROSOFT". Notare che sono proprio questi i termini
> utilizzati, come Piattaforma Open Source (peraltro cavalcata da IBM) e
> Piattaforma Microsoft.
</quota>

D'altronde che vuoi farci, non è compito del cliente capire certi dettagli.

Se tu ti devi operare, stai a fare le pulci sulla marca del bisturi laser
oppure ti accerti che il medico sia bravo, e ti fidi degli strumenti
scelti dal medico? :-)

Analogalmente, se il tuo cliente non si fida di te come consulente, che
rapporto puoi avere con lo stesso? se non costruisci un rapporto di
fiducia non puoi lavorare bene.


<quota>
> Io sono arrivato addirittgura a una conclusione, però abbastanza ardita
> e difficile da realizzare. La butto lì, chissà che non causi una
> reazione positiva.
>
> Mi sono convinto che il prodotto + necessario sia un sw Gestionale, ma
> GUI (le WUI sono troppo complicate in supporto da gestire per chi non ha
> una lan, e sono tante),
</quota>

Senza offesa, ma ho dei seri dubbi circa la possibilità di generalizzare
le fonti da da dove ricavi le tue opinioni.

Hai presente che il "sw Gestionale", come dici tu, più diffuso al mondo è
Oracle Applications, e che è una applicazione web thin client fatta in
Java?



<quota>
> e l'approccio migliore sia proprio quello di
> kahemba: wxpython. Al lavoro di Marcello (aka dinogen) c'è da aggiungere
> un framework mvc db-oriented, che mi sto struggendo per fare (e forse
> presto o tardi forse contribuirò al progetto, un po' di codice abbozzato
> già ce l'ho) e l'integrazione con un buon report writer.
</quota>

Senza offesa: il lavoro di Marcello è poco più che un discreto lavoro
hobbistico, che è ottimo per i limitati scopi che si è prefisso (e che tra
l'altro raggiunge sicuramente appieno), ma è insostenibile per uno scopo
commerciale più ampio da ogni punto di vista (gestione, manutenzione, come
complessità delle cose che puoi fare ecc.) se hai più di cinque utenti o
una azienda poco più che piccolissima.

Attualemente non sarebbe in grado di gestire la *mia* contabilità
personale... a parte il fatto che un utente mediamente smaliziato è
impossibilitato ad installarlo in quanto manca del tutto un installer...

Io sono iscritto alla ML di Kahemba da tempo. Si è parlato, diverso tempo
fa (tu ancora non te ne eri interessato) di un possibile Kahemba 2.0, ma
ai miei impulsi iniziali non è seguito alcun riscontro. Marcello stesso ha
ammesso la sua volontà di tenere il suo progetto piccolo e semplice. E
secondo me fa benissimo: se vuoi fare una cosa più complessa, devi
impostarla in modo totalmente diverso.


<quota>
> Ma mi sono peraltro convinto che per realizzarlo non si può fare se non
> si fa all'incontrario. Invece di sviluppare il prodotto, si dovrebbe
> creare una fondazione, che BATTE CASSA, e chiede a tutti coloro che
> vogliono partecipare di versare una quota di partecipazione. I soldi
> raccolti verranno gestiti da un project manager che acquisterà risorse o
> accetterà contribuiti al prodotto. Il prodotto verrà rilasciato su
> rigorosissima licenza GPL, ma il marchio (il MARCHIO) ed eventuali
> certificazioni sarà di proprietà unica della fondazione che ne rivenderà
> il diritto d'uso a chi PAGA. I soldi ottenuti verranno utilizzate per
> l'ulteriore sviluppo del prodotto. Eventuali contribuiti di terzi
> potranno essere inglobati come patch esterne, oppure potranno venire
> inglobati nel prodotto a patto che chi le contribuisce cedi i copyright
> alla fondazione, ottenendone in cambio equivalenti diritti d'uso del
> marchio. Per esempio 10 aziende e 1000€ fanno 10.000€ che possono
> tranquillamente pagare una fatturazine+prima nota implementata from
> scratch. Io sono il primo e sono pronto a versare.
</quota>

Io sono prontissimo a discuterne, ed avrei pure dei clienti - se però se
ne parla seriamente lasciando da parte Kahemba 1.0, e si riparte
direttamente con Kahemba 2.0 con presupposti *totalmente* nuovi.

In effetti IMHO il lavoro migliore da cui si potrebbe partire è Compiere
(una specie di Oracle Applications versione Open Source), ammesso che si
riesca a compilarlo con gcj e quindi si riesca a distribuirlo solamente
con strumenti Open Source.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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