[Discussioni] Che vantaggio ha il sw libero per una pmi?
Marco Ermini
markoer a markoer.org
Mar 14 Set 2004 12:17:51 CEST
<quota chi="Carlo Strozzi">
> On Mon, Sep 13, 2004 at 03:24:11PM +0200, Marco Ermini wrote:
>>
>> Altro atteggiamento, IMHO altrettanto sbagliato, è dare per scontato che
>> non usando sw libero uno *sbagli per forza*. Non facciamo i talebani, ci
>> possono essere tante soluzioni in cui l'adozione di un sw proprietario
>> può
>> essere un vantaggio per il cliente.
>
> No, su questo io sono categorico: l'uso di sw proprietario è una
> fastidiosa via obbligata, che io sono costretto (temporaneamente) ad
> intraprendere solo se non c'è (ancora) un sw libero che faccia le
> stesse cose. E ti dirò di più: meglio un sw libero con qualche baco o
> limitazione, purchè utilizzabile, che uno proprietario perfetto. Tutto
> rigorosamente IMO, ma non sono disposto a cambiare idea :-) Non è
> sterile ideologia, ma la profonda convinzione (finora sempre ampiamente
> suffragata dai fatti, per quanto mi riguarda), che la libertà ha un
> costo di acquisizione più elevato, ma un costo di mantenimento (TCO)
> più basso. Per la schiavitù è l'opposto: te la offrono su un piatto
> d'argento (altrimenti non la vorrebbe nessuno).
>
> D'altra parte, o si è convinti che il sw sia tecnologia o si è convinti
> che non lo sia più di quanto non lo siano carta e penna, o uno spartito
> musicale. Io ovviamente sono di questo secondo avviso, e per me il sw è
> innanzi tutto un fenomeno culturale ed espressivo, e come tale andrebbe
> trattato.
</quota>
Purtroppo il sw è una cosa tangibile, al di là di come lo affronti tu
filosoficamente - tu ne sfiori solo la superficie.
Hai presente il materialismo storico nato a metà dell'800? anche se
parlano male dei suoi autori, in realtà non lo ha abbandonato più
nessuno... ;-) la società crea le sue sovrastrutture e non viceversa. Il
sw nasce in questa società, non nella monade mentale di un
poeta-ingegnere.
Che il sw sia un prodotto culturale della sua epoca (o come dici tu "un
fenomeno culturale ed espressivo"...) è una banalità talmente ovvia che
non occorrerebbe nemmeno esprimerla - cosa NON è un prodotto della sua
epoca?
La tua definizione però non ne coglie l'essenza, piuttosto ne infiocchetta
la fenomenologia. Tutto il sw (open source o closed source) è
essenzialmente la realizzazione di un'esigenza, un prodotto industriale
realizzato per essere immesso sul mercato. La Ferrari GT e la Lamborghini
Diablo sono sicuramente prodotti figli di amore, scienza, cultura e
passione, e sono sicuramente l'espressione culturale dei suoi creatori, ma
non per questo cessano di essere prodotti venduti sul mercato - è questo
minimo comunque denominatore che forma la categoria "automobili", in cui
rientrano Ferrai, Lamborghini e Fiat Panda :-)
<quota>
[...]
> Al cliente io dico le cose come stanno: "caro cliente, il sw libero
> è *sempre* meglio, perchè blah, blah, blah .... ma siccome questa
> volta per quello che devi fare non c'è un programma libero decente che
> risponde alle tue esigenze (perchè, e questo dimostra la mia tesi, ti
> tengono con le palle in mano e ti ritrovi obbligato ad usare questo o
> quel formato proprietario, sennò stringono), sei costretto a perdere
> libertà e cacciare quattrini per questo o quel sw proprietario; sarà mia
> cura, non appena sarà possibile e se lo vorrai, toglierti dai guai".
</quota>
Può essere un approccio, d'altronde ciascuno ha il suo stile. Non è il
miio, ma la cosa non ha importanza.
Stiamo ovviamente dando per scontato che siamo tutti fautori del sw libero.
Ciao.
--
Marco Ermini
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Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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