[Discussioni] Creative Commons Italia: Scarichiamoli!

Fabrizio Veutro fabrizio a veutro.com
Ven 28 Gen 2005 16:47:33 CET


Caro Paolo,

On Fri, 28 Jan 2005 10:08:59 +0100
Paolo Mascellani <paolo a elabor.homelinux.org> wrote:

> questo senso, si puo` legittimamente sostenere che le opere derivate, se 
> sono finanziate da privati, possono anche non essere pubbliche. Ripeto, 
> non e` una posizione che io prediliga, ma e` sensata.

Si, non dico che sia insensata. Per me non offre adeguate garanzie di tutela
del valore e dello scopo del finanziamento pubblico, ma se ne può discutere.

> La "proprieta`" e la licenza d'uso sono due cose diverse. Chiunque 
> commissioni un software (o se lo faccia in proprio) ha il diritto di 
> pretenderne la proprieta`. Se il prodotto commissionato e` derivato da 
> un'altro rilasciato sotto GPL, anche lui dovra` avere una licenza 
> compatibile con la GPL, ma restera` di proprieta` di chi lo commissiona, 

fin qui siamo perfettamente d'accordo,

> nel senso che e` il committente a decidere quale licenza adottare.

ecco, qui non siamo più d'accordo... Hai scritto giustamente sopra che il
committente, nel caso da te descritto, dovrà adottare una licenza compatibile
con GPL. Quindi, non può decidere a suo piacimento quale licenza adottare. E'
vero che egli può acquistare tutti i diritti sull'opera commissionata, anche se
tale opera consiste in una modifica di codice preesistente GPL. Ma in tale
ipotesi alcuni di questi diritti, e in particolare quello di distribuire
l'opera a terzi, possono essere esercitati solo in conformità alle condizioni
della GPL. Da questo punto di vista, la "proprietà" (titolarità di tutti i
diritti) del committente certamente esiste, ma non è piena e incondizionata.

In parole povere: nel momento in cui la PA commissiona un'opera derivata da
GPL, il destino di quell'opera è segnato: non potrà essere rilasciata nè con
licenza proprietaria né in pubblico dominio. La PA non potrebbe fare
queste scelte se non violando la GPL. Pertanto, se si pretende che la PA le
faccia,*o anche solo conservi il diritto di farle*, si va ad escludere - a mio
avviso- la possibilità stessa della commessa, a danno di chi offre soluzioni
informatiche derivate da sw GPL. Questa è la mia preoccupazione, forse
eccessiva ma senz'altro alimentata da iniziative come "scarichiamoli" o
dall'uso improprio del termine "proprietà" in riferimento al software, come
appare nella Direttiva 19.12.2003 (Sviluppo ed utilizzazione dei programmi
informatici da parte delle pubbliche amministrazioni).

Il software, ripeto, ha natura peculiare, e ancor più peculiare è il sw GPL.
L'impostazione della Direttiva 19.12.2003 e l'iniziativa "scarichiamoli"
sono entrambe, ognuna a suo modo, assolutamente sensate, ma se non tengono
conto di queste peculiarità rischiano di avere effetti controproducenti per il
mercato del sw libero, IMHO.

Ciao,
Fabrizio



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