[Discussioni] Un programma che puzza - Lettera aperta alla Redazione della Margherita di Roma -
Paolo Mascellani
paolo a elabor.homelinux.org
Mer 8 Giu 2005 16:59:39 CEST
Caro Roberto,
> ho avuto modo di prender visione del testo riportato sul vostro sito
> [1] e mi spiace constatare che Paolo Zocchi, amico e noto professionista
> del settore, si sia espresso favorevolmente a quella che altri chiamano,
> una "limitata" brevettabilità.
>
> ...
Queste stesse preoccupazioni sono state comunicate dalla Margherita di
Pisa a Paolo Zocchi, che ne ha preso atto, ringraziando del contributo,
ed ha promesso che ne terra` conto (il che non vuol dire che le
assumera` come proprie), tramite un commento mio personale alle varie
tesi dell'intervento, che non penso interessi piu` di tanto, ed il
messaggio che segue.
Saluti, Paolo.
----
Brevetti e brevetti software
Premessa
E' noto che in questo momento il Parlamento Europeo sta discutendo una
direttiva sulla possibilità di estendere i brevetti anche ai programmi
per elaboratore elettronico. La motivazione addotta dai proponenti è che
nel settore del software, settore estremamente rilevante dal punto di
vista economico, sia necessario lo strumento del brevetto quale
strumento di tutela delle innovazioni.
Noi riteniamo, sulla base della nostra esperienza e dell'evidenza
empirica, che questa motivazione sia FALSA, e che la Margherita,
coerentemente con le posizioni espresse nei propri documenti, dovrebbe
muoversi di conseguenza.
Il brevetto come tutela dell'inventore
Il brevetto nasce infatti per favorire la diffusione di un invenzione,
garantendo all'inventore un monopolio su un particolare procedimento
industriale. Il risultato è una situazione in cui si hanno tre vincitori:
- Il detentore del brevetto è stimolato a diffondere la propria
invenzione, perchè può ottenere un profitto da essa, superiore a quello
che ne potrebbe ricavare mantenendo l'invenzione segreta (per esempio,
perchè non può impianatare una fabbrica per utilizzarlo).
- L'acquirente del brevetto è stimolato ad acquistare l'invenzione,
perchè essa consente di aumentare l'efficienza del proprio processo
produttivo, e l'investimento sul brevetto è piccolo rispetto al guadagno
di efficienza.
- La società nel suo complesso è beneficiata, poichè si hanno molte
innovazioni, con un naturale effetto di crescita.
E' evidente quali sono le caratteristiche che rendono il brevetto
sensato dal punto di vista economico:
- l'innovazione deve essere reale: il procedimento deve essere ignoto
prima della presentazione del brevetto;
- l'innovazione deve essere radicale, non incrementale: l'acquirente del
brevetto deve essere stimolato all'acquisto dal rapporto prezzo/profitto
acquisito;
- l'innovazione deve diffondersi: il detentore del brevetto deve essere
intenzionato a rendere disponibile, al numero più ampio possibile di
soggetti, la propria invenzione.
I brevetti nel settore del software
Il settore del software ha caratteristiche radicalmente diverse, dal
punto di vista economico, rispetto agli altri settori industriali, in
particolare per la nascita e lo sviluppo delle innovazioni.
In tale settore infatti:
- l'innovazione è diffusa: non esistono pochi soggetti che producono
innovazioni, esistono miriadi di soggetti che lo fanno;
- l'innovazione è incrementale: i prodotti evolvono attraverso piccoli
cambiamenti all'interno e all'esterno dei prodotti software;
- l'innovazione si diffonde naturalmente: poichè il software è un bene
immateriale, non esistono vincoli alla diffusione di innovazioni sul
software.
Inoltre gli Stati Uniti, dove il brevetto software è presente
da anni, dimostrano che storicamente nel settore del software il
brevetto NON è stato utilizzato per tutelare l'innovazione, ma per
consentire ad alcuni soggetti economicamente forti di ricavarne profitto
una volta che essa avesse prodotto ricchezza.
Sono famosi ad esempio i casi di grandi società, quali ad esempio
British Telecom, che hanno provato a far valere propri brevetti sui link
ipertestuali di Internet, a oltre 10 anni dalla nascita e dalla crescita
del Web. Il caso è emblematico: British Telecom ha scoperto di
possedere, fra i tanti sui brevetti, un brevetto sui collegamenti
ipertestuali, ed ha provato a far causa ad alcuni dei maggiori Internet
Provider per ottenerne un profitto.
Questo approccio è ormai noto con il termine di "submarine patent", e il
procedimento è il seguente:
- a fronte di un settore del software potenzialmente promettente,
un'azienda richiede un insieme di brevetti su tale settore, dotati di
una portata la più ampia possibile;
- l'azienda mantiene tali brevetti segreti, in attesa che il settore
economico si sviluppi e generi ricchezza;
- l'azienda fa "emergere" i propri brevetti, e richiede alle aziende che
stanno operando sul mercato di pagare le royaltees per i propri brevetti.
In questo caso è importante notare che l'azienda che brevetta non
contribuisce affatto allo sviluppo del mercato e alla diffusione
dell'innovazione: essa interviene DOPO che il mercato si è sviluppato,
per cercare di trarne profitto.
Il meccanismo brevettuale sul software negli Stati Uniti è attualmente
soggetto a pesanti critiche e richieste di revisione. Si ritiene infatti
che esso sia attualmente un ostacolo all'ulteriore sviluppo di
innovazione nel software, poichè appare uno strumento troppo sbilanciato
a favore dei soggetti forti già presenti sul mercato. E' utile a tal
proposito ricordare che uno dei principi cardine del libero mercato è
favorire gli attori che producano nuovi prodotti e servizi, e combattere
le rendite di posizione
Il ruolo e l'importanza del software
Riteniamo pleonastico sottolineare l'importanza della tecnologia
informatica nello sviluppo economico di un paese. Basti tuttavia
ricordare che gli aumenti di produttività ottenuti negli ultimi anni
dagli Stati Uniti rispetto all'Europa sono in larghissisma parte
attribuibili a maggiori investimenti nel settore delle tecnologie
informatiche.
La corretta tutela nel settore del software è pertanto un aspetto
chiave, per garantire che gli aumenti di produttività ottenuti da un
paese vadano a beneficio di quel paese, e non siano trasferiti altrove
attraverso diritti di royaltees.
--
Paolo Mascellani
eLabor sc - paolo a elabor.homelinux.org
via G. Garibaldi 33, 56127 Pisa
tel. +39 050 098 0888 / +39 050 970 363 - fax +39 050 313 7878
http://elabor.homelinux.org - info a elabor.homelinux.org
Margherita onLine - paolomascellani a margheritaonline.it
More information about the discussioni
mailing list