[Discussioni] Re: [Community] Oss2005 e i diritti d'autore

Francesco Potorti` pot a potorti.it
Sab 26 Mar 2005 23:17:03 CET


Giacomo Cosenza:
>O siamo liberi con pochi, ma chiari principi, oppure vince il solito 
>divide et impera.

A dire il vero, questi pochi, chiari principi sul mondo delle
pubblicazioni scientifiche non ce li ho :-)

Ho delle conoscenze abbastanza chiare sul diritto d'autore nella
distribuzione di software, e delle opinioni fondate sul bene e sul male
in questo ambito, idee che però non chiamerei principi, perché non sono
sicuro che si possano applicare sempre e comunque.  Fuori del campo del
software ho conoscenze meno precise e idee molto più vaghe, figuriamoci
principi.

Per restare nel campo delle pubblicazioni scientifiche, è la norma
che gli autori di un articolo che viene pubblicato su una rivista
scientifica ne cedano tutti i diritti all'editore.  Buona parte degli
editori importanti del ramo ingegneristico (l'ambito che conosco),
concedono agli autori la possibilità di pubblicare gli articoli sul
proprio sito web personale, ma alcuni lo fanno solo su richiesta
scritta, e alcuni non lo permettono mai.

Per le pubblicazioni agli atti di congressi, invece, la norma è che non
venga richiesto trasferimento di copyright, e che l'autore sia libero
quindi di pubblicare l'articolo altrove.  Non in tutti i congressi
è così, ma è la prassi più diffusa, l'unica che avevo incontrato di
persona finora.  Immagino sia perché spesso gli autori ampliano ed
approfondiscono un articolo pubblicato in un congresso e lo propongono
successivamente ad una rivista, foro generalmente più prestigioso ma con
tempi di pubblicazione molto più lunghi.

Questo per inquadrare la situazione, sulla quale ho alcune opinioni su
cosa sia buono e cosa cattivo, ma sparse e incoerenti.

>> che rende pleonastico il trasferimento di diritti che mi è stato
>> richiesto, ma se loro si sentono più tutelati così...
>
>tutelati da cosa?

Dall'eventuale mia futura richiesta di rimuovere le copie da loro
pubblicate in assenza di una mia autorizzazione scritta e firmata a
farlo.  Lo so che non sta in piedi, ma scommetterei che è da questo che
si vogliono tutelare.

>> Ah, quello è facile :-) Come in tutti i congressi che io conosca, se
>> non ti iscrivi (e paghi l'iscrizione, ovviamente),
>
>non e' tanto ovvio che si debba pagare. o tu rappresenti un'azienda e 
>quell'evento e' una vetrina per la tua azienda, oppure sono i tuoi 
>contenuti che pagano per te.

Non so quali congressi tu frequenti, ma nel campo della ricerca di tipo
ingegneristico (telecomunicazioni, nel mio caso), gli autori (in pratica
le istituzioni di cui sono dipendenti o quelle che erogano i fondi
dei progetti di ricerca nel cui ambito sono scritti i lavori) pagano
come tutti gli altri intervenuti, ed è una regola a cui non conosco
eccezioni.  Pagano persino i presidenti delle varie sessioni, e se
vogliono partecipare al congresso pagano anche i revisori degli articoli
che sono stati sottoposti all'attenzione del comitato editoriale.

>> Il fatto è che avrei dovuto pretendere quesa cosa fin dall'inizio,
>> mentre invece ho solo fatto presente che la richiesta di trasferimento
>> di tutti i diritti era assurda e che per me era inaccettabile.
>
>si. e' vero. capita sempre cosi. pero' adesso ci puoi ripensare e 
>sentire gli altri autori.
...
>Ciao e spero di leggere il tuo articolo alemeno in cinque posti 
>differenti.

L'articolo è già presente sul mio sito web da diverso tempo (è
l'articolo-manifesto su software libero e ricerca che trovi ad
<http://fly.isti.cnr.it/sl/fs-and-research>).  Lo scopo di inviarlo al
congresso è di dargli una diffusione più ampia, cogliere l'occasione per
dargli una veste più curata, portarlo direttamente dentro l'ambiente
accademico cui è destinato, e vederlo pubblicato in forma stampata, per
stabilità temporale, maggiore autorevolezza e possibilità di citarlo in
modo standard.  Tutti questi scopi sono raggiunti senza che io debba
prendere una posizione contro le politiche dell'editore degli atti del
congresso, benché queste politiche mi sembrino al limite del ridicolo,
visto l'argomento del congresso.

Enrico Zini:
>Riflessioni e divagazioni dialettiche a parte, perché dici che
>pretendere che cambino il modulo anche per gli altri sia poco serio?

Mah, Giacomo Cosenza mi ha quasi convinto che questo sarebbe un problema
superabile.  Ma ridiscutere la cosa con voi mi ha aiutato a focalizzare
le argomentazioni che avevo già dibattuto per conto mio e mi ha fatto
alla fine arrivare alle stesse conclusioni: la procedura di richiesta
del copyright scelta dagli organizzatori del congresso è decisamente
inadeguata, al limite del ridicolo visto l'argomento del congresso, e
tuttavia la pubblicazione agli atti è funzionale ai miei scopi, e non va
contro nessun mio principio, anche perché non ho le idee molto chiare
su cosa sia buono e giusto nell'ambito delle pubblicazioni scientifiche.
Penso quindi che procederò con l'invio dell'articolo.



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