[Discussioni] [lungo] una mobilitazione contro i brevetti software
m.zammataro a senato.it
m.zammataro a senato.it
Gio 12 Maggio 2005 18:03:46 CEST
Carissmi, vi rimetto questa lettera del sen. Fiorello Cortiana
FIORELLO CORTIANA
12/05/2005 17.34
Per:
Cc: (ccr: MAURIZIO ZAMMATARO/GRUPPO/SENATO)
Oggetto: mobilitazione contro i brevetti software
Carissima, Carissimo,
Siamo ad un momento cruciale per chi , come me è convinto che l'ipotesi di
brevettare il puro sofware sia deliteria sul piano economico e sociale.
Oggi, alla prima discussione al Senato sulla mozione contro la
brevettabilità del software, firmata da 99 senatori di tutti gli
schieramenti politici, abbiamo posto il tema della libertà delle nostre
università, delle nostre imprese, dei nostri cittadini. Per questo ritengo
importante promuovere una vera e propria giornata di mobilitazione
nazionale su questo tema, in occasione della prossima discussione al
Senato, Martedi' 17 Maggio. Ho anche provveduto a inoltrare ai colleghi
una lettera che il presidente della Free Software Foundation ha inviato ai
parlamentari italiani in questa occasione, che vi allego.
Spero che con l'impegno di tutti nel far girare e sostenere questa
proposta di mobilitazione possiamo vincere questa importante battaglia.
Cordiali Saluti
Senatore Fiorello Cortiana
Delegato WSIS per il Senato della Repubblica
Si allegano la lettera aperta per la mobilitazione nazionale del 17 Maggio
e la lettera che Richard Stallman ha inviato ai parlamentari italiani.
Lettera aperta al mondo della rete
Una mobilitazione contro i brevetti software.
Sono ormai diversi mesi che un movimento ampio e variegato ha cominciato
ad approfondire una riflessione contro l'ipotesi di rendere brevettabile
il software: un mondo composto di imprese e singoli, fuori dagli steccati
di appartenenza e professione.
Sulla brevettabilità del software ci giochiamo il futuro degli alfabeti e
la loro libertà, la libertà di comunicare, condividere, informarci, come
conferma anche Richard Stallman nella lettera che ha inviato a tutti i
parlamentari italiani in questa occasione.
Siamo giunti ora, in Italia, ad un passaggio chiave: il Senato della
Repubblica sta discutendo e votando una mozione promossa da 99 senatori di
tutte le forze politiche contro la brevettabilità del software.
Ma noi vorremmo che questa discussione non avvenisse solo nel Palazzo, ma
nelle università, nelle imprese, nelle scuole, nelle Camere del Lavoro,
nelle Associazioni Imprenditoriali, in tutti quei luoghi di produzione di
conoscenza che, con la approvazione della direttiva europea per la
brevettabilità del software sarebbero meno liberi.
MARTEDI' 17 MAGGIO, mentre le Istituzioni discuteranno di questo tema,
sarebbe importante che, dal banchetto informativo, al convegno, dal
volantino alla discussione in aula, un mondo sensibile e nuovo dimostrasse
che inizia a profilarsi quel Quinto Stato pronto a difendere i propri
diritti e la propria libertà.
Sen. Fiorello Cortiana
Vi preghiamo di rendere note le iniziative programmate alla mail
f.cortiana a senato.it
Info-line 06/67063104
Lettera di Richard Stallman ai Parlamentari Italiani
Cari membri del Parlamento italiano,
Gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si
troveranno di fronte ad un grande pericolo se l?UE permetterà di
brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per
le idee contenute nei software che essi sviluppano e usano.
A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell?intero
programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del
software consentirebbe un monopolio sull?uso di tecniche generiche. Un
programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se
un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un
programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo.
( secondo uno studio svolto lo scorso anno il Kernel di Linux, la parte
centrale del programma linux, usato per il sistema operativo GNU,
infrangerebbe 283 brevetti USA)
Come sono queste tecniche? Consideriamo la ?progress bar?, la barra
progressiva che gradualmente passa dallo 0% al 100% mostrando sullo
schermo la realizzazione di una operazione, come l?apertura di una pagina
web o lo scaricamento di un documento. Questa tecnica è una piccola parte
contenuta in migliaia di programmi software che svolgono differenti
funzioni. Persino questa tecnica è stata brevettata all?Ufficio Europeo
dei Brevetti, insieme ad altre 50.000, a dispetto dello stesso trattato
costitutivo dell?Ufficio Europeo dei Brevetti. Se la Direttiva del Unione
Europea desse un valore legale a questi brevetti, gli sviluppatori e gli
utilizzatori di migliaia di programmi rischierebbero la minaccia di
incriminazioni.
Un programma è come un romanzo: una raccolta di dettagli che insieme
sviluppano molte idee. Immaginate cosa accadrebbe se ogni idea letteraria
venisse brevettata, per esempio ?una scena d?amore con una donna sul
balcone? o ?gli occhi blu di una persona che assomigliano al mare?.
Chiunque scrive un romanzo potrebbe violare diverse centinaia di brevetti;
se uno scrittore scrivesse con la preoccupazione di essere incriminato
difficilmente scriverebbe un buon romanzo. Non è questo il modo di
promuovere la scrittura né dei romanzi, e neanche dei programmi software.
Le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente
dalle multinazionali dell?informatica. Esse vogliono la brevettabilità del
software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare
in Europa. Se l?Europa permetterà la brevettabilità del software le
multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo
sull?uso del software in Europa.
Molti legislatori non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di
software, così possono credere ai miti relativi all?efficacia dei brevetti
sul software. Per esempio il mito sulla protezione brevettuale
dell?intero disegno di un prodotto, se si dice che un programmatore può
ottenere un brevetto per ?proteggere il suo programma? questo potrebbe
avvalorare questo mito.
Poi c?è il mito che vuole che i brevetti possano ?proteggere? i ?piccoli
inventori? dalla competizione delle multinazionali. Se questo fosse vero
le multinazionali non sarebbero favorevoli alla brevettabilità del
software. Ogni multinazionale usa le sue migliaia di brevetti per mettere
ognuno nelle condizioni dello scambio le licenze. Così facendo il
programma innovativo di un piccolo inventore combinerebbe le sue poche
nuove idee brevettate con le centinaia (o migliaia) di idee ben
conosciute, alcune brevettate da IBM, alcune brevettate da Microsoft, ecc.
Poi loro si comporteranno con lui come se la questione dei brevetti non ci
fosse. C?è quindi il mito del vantaggio che le compagnie americane
avrebbero proprio perché gli USA riconoscono la brevettabilità del
software mentre l?Europa no. Se questo fosse vero, le compagnie
statunitensi ed il governo degli Stati Uniti non presserebbero l?Europa
per consentire la brevettabilità del software.
Al contrario l?Europa ora ha un vantaggio.
I brevetti degli Stati Uniti riguardano soltanto ciò che è fatto negli
Stati Uniti, ma ognuno può avere un brevetto statunitense. Le compagnie
europee possono avere brevetti statunitensi e attaccare gli sviluppatori
americani. Ma attualmente gli Americani non possono avere brevetti
software Europei e quindi attaccare gli Europei. Fino a che l?Europa
rifiuterà di brevettare il software, l?Europa avrà questo vantaggio,
Se l?Europa mantiene il suo vantaggio, con il rifiuto di brevettare
software, finalmente il mio paese può trovare necessario competere
cambiando la sua insensata politica. Per favore aiutate gli Stati Uniti a
salvarsi dai brevetti sul software, salvando innanzitutto voi stessi.
Con franchezza,
Richard Stallman
Presidente della Free Software Foundation
Membro della MacArthur Foundation
La lettera di Richard Stallman in versione originale
Dear Member of the Italian Parliament
Software developers and users in Europe face the danger if the EU allows
software techniques to be patented: danger of being sued for the ideas
included in the software they develope or use.
Unlike a copyright, which covers the details of an entire program but not
the ideas, a software patent is a state-imposed monopoly on use of a
general technique. A complex programs combines thousands of such
techniques. In a country that allows each of these techniques to be
patented, a complex program can infringe hundreds of patents at once.
(Linux, the kernel used with the GNU operating system, infringes 283
different US patents according to a study made last year.)
What are these techniques like? Consider the "progress bar", which fills
up gradually from 0% to 100% to show a program's progress in doing a
certain task. This technique is a small part of thousands of programs
that do many different jobs. It is also patented, according to the
European Patent Office--one of the 50,000 software patents that it has
illegally issued, defying the treaty that created it. If the European
Union Directive gives legal validity to these patents, the developers and
the users of those thousands of programs could all face threats of
lawsuits.
A program is like a novel: a large collection of details that together
implement many ideas. Imagine if each literary idea could be
patented--for instance, "A love scene with the woman on a balcony" or "a
person's blue eyes resemble the sea". Anyone writing a novel would then
infringe dozens or hundreds of patents; writing a novel you won't get sued
for would be harder than writing a good novel. This is not the way to
promote writing--not novels, and not software.
The pressure for software patents comes mainly from the computer
megacorporations. They want software patents because each has thousands
of them in the US, and wants to import them to Europe. If Europe allows
software patents, the megacorporations (most of them
foreign) will have a measure of control over software use in Europe.
Most legislators have never done software development, so they fall prey
to myths about what software patents do. For example, the myth that a
patent covers the entire design of a product--if you say that a software
developer could get a patent "to protect his program", you have made
appeal to this myth. I've explained the truth about this above.
Then there is the myth that patents can "protect" a "small inventor" from
competition by the megacorporations. If that were true, the
megacorporations would not be in favor of software patents. Each
megacorporation use its thousands of patents to make everyone else
cross-license. Typically the small inventor's innovative program will
combine his few new patented ideas with hundreds (or thousands) of
well-known ideas, some patented by IBM, some patented by Microsoft, etc.
The megacorporations will force him to cross-license. Then they will
compete with him just as if there were no patents.
Then there's the myth that US companies have an advantage while the US has
software patents and Europe does not. If that were true, US companies and
the US goverment would not be pressuring Europe to allow software patents.
The truth is the opposite: Europe has the advantage.
US patents restrict only what is done in the US, but anyone can get a US
patent. European companies can and do get US software patents, and attack
US software developers. But currently Americans can't get European
software patents and attack Europeans. As long as Europe rejects software
patents, Europe will have this advantage.
If Europe maintains its advantage, by rejecting software patents,
eventually my country may find it necessary to compete by changing its
foolish policy. Please help save the US from software patents, by saving
yourselves first.
Sincerely
Richard Stallman
President, Free Software Foundation
MacArthur Foundation Fellow
-------------- parte successiva --------------
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