[Discussioni] [Thomas Lord] [Gnu-arch-users] the way forward
Andrea Russo
rastandy a salug.it
Sab 17 Set 2005 12:13:50 CEST
Simo Sorce <simo a softwarelibero.it> writes:
> Ci sono riferimenti a normali pratiche di servizio.
> C'è una serie di notizie messe una in fila all'altra
> Manca il nesso logico che porta da questi fatti alle conclusioni di Tom
> Lord.
mah, io il nesso logico ce lo vedo.
> In sostanza Tom Lord mi sembra un paranoico radicale che vede malafede e
> pericoli in ogni dove e che alza i toni quando qualcuno tocca i suoi
> giocattoli (Arch).
wow che brutta impressione che ti ha fatto.
> In alcuni casi Tom Lord evidenzia possibili pericoli, che sono anche
> condivisibili, ma la sua paranoia lo porta a considerare le pratiche
> attuali come ad un piano elaborato di controllo sociale, cinismo, e
> malafede che secondo me non esistono perché in realtà si tratta quasi
> sempre di semplice stupidità/incapacità (Rasoio di Ockham).
spesso dove c'e' ignoranza, c'e' qualcuno che ci marcia sopra.
> Mi riferisco
> alla supposta bassa qualità del software libero e di come le
> distribuzioni GNU/Linux vogliano mantenere questa supposta bassa
> qualità. Non credo assolutamente che le distribuzioni puntino alla bassa
> qualità, nè che il codice sia di bassa qualità.
dipende da cosa intendi per qualita'. GNU Arch e' certo un ottimo
esempio di KISS e di "do more with less". Si puo' dire lostesso di svn
per esempio? Le intricate dipendenze tra componenti software e la
complessita' di alcuni progetti sono davvero necessarie? O ci sono
pratiche di ingegneria che permettono di ridurre questi problemi?
> Spala merda su RHN di cui si può benissimo fare a meno usando altri
> mille tool liberi e/o distribuzioni libere 100% compatibili (CentOS,
> White Box, ecc..), parla di lock-in obbligato dalle patch, fatto che
> cozza frontalmente con il plot della standardizzazione per gli ISV
> proprietari che notoriamente richiedono piattaforme software stabili
qui sono poco informato in effetti. MI dici che succede col mio
contratto di assistenza di Red Hat se comincio ad aggiornare con patch
di altre distro e ad aggiungere repository non ufficiali?
> In due parole mi sembra che lui sia molto, troppo al di fuori del
> settore per fare la critica che fa.
a me sembra uno sviluppatore di altissima qualita' con eseprienza
pluriennale.
> No, gli insegnati possono essere una buona o una cattiva guida, ma la
> qualità viene dalla dedizione, dalla volontà di dare il meglio, di non
> prendere scorciatoie, dallo _studio_ dell'esistente. Non si nasce
> imparati, ma non si può neanche pensare che le cose ce le metano in
> testa gli altri senza bisogno di faticare. Insomma ci vuole un bel po'
> di autocritica e confronto con gli altri.
il che non entra in contraddizione con cio' che ho detto, a parte il
"No" iniziale.
> La "colpa" è sempre tua anche se l'insegnante è pessimo, perché non te
> ne sai accorgere e/o non lo cambi.
non sono d'accordo, gli insegnanti mediocri, a mio avviso, fanno cosi'
tanti danni che istituirei un fondo per mandarli in pensione
prematuramente piuttosto che permettergli di far perdere tempo e
opportunita' ai loro studenti.
> Altrimenti gli autodidatti cosa sono? Tutti incapaci? Dilettanti? No, te
> lo assicuro, anzi.
e chi ha detto mai il contrario?
> Il campo del software ha questo gran vantaggio, di non richiedere quasi
> nient'altro che il tuo cervello. Gli investimenti in ingresso sono molto
> bassi e accessibili praticamente a tutti. Questo vuol dire che ci si
> trovano delle bestie, è vero, come in ogni campo, ma vuol anche dire che
> si può imparare tutto quello che serve da soli senza impedimenti di tipo
> economico/finanziario sociale politico ecc..
me ne rendo conto e sono estremamente grato al movimento del software
libero.
> È uno dei punti cruciali, il lock-in, in questo paper. Tu ti senti
> bloccato quando usi una distribuzione? Finora hai avuto veri grossi
> problemi a passare da una distribuzione all'altra?
> Io mai. Certo se non conosci per niente lo strumento che hai in mano
> puoi anche rimanere dipendente, ma la colpa è tua non certo di
> fantomatici bastoni tra le ruote che le distribuzioni metterebbero.
Non si tratta di non riuscire a cambiare distribuzione. Sono ben altri
i lock-in di cui parla Tom Lord.
Ciao,
Andrea.
--
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