[Discussioni] Software libero nelle scuole

Francesca Campora abnormal a ecn.org
Mer 25 Gen 2006 07:45:21 CET


>
> --- Antonio Russo <antonio a antonio.homelinux.org> ha
> scritto:
>
>> Il 24 agosto scorso uscimmo con un comunicato stampa
>> che annunciava
>> l’adozione del software libero in 83 scuole italiane
>> della provincia di
>> Bolzano:
>> “Nei mesi di luglio ed agosto 2005, sono stati
>> aggiornati i sistemi
>> informatici di tutte le scuole in lingua italiana
>> della Provincia Autonoma
>> di Bolzano/Bozen, utilizzando il sistema operativo
>> libero FUSS-Soledad
>> GNU/Linux, una personalizzazione, realizzata da un
>> team di esperti per le
>> scuole altoatesine, della più conosciuta
>> distribuzione Debian GNU/Linux”
>> Questo comunicato fu ripreso da importanti media
>> esteri (soprattutto nel
>> mondo anglosassone) e ha fatto il giro del mondo. In
>> Italia, tranne alcune
>> eccezioni, la notizia è passata senza destare grande
>> interesse, quindi
>> ritengo utile al di là dell’orgoglio personale per
>> averci partecipato ad
>> un progetto del genere, ........................

Il Fuss è un grosso progetto e risorsa di esempio da cui partire per tanti.
Ciò che scriverò in questa mail è scritto da un'insegnante e si riferisce
in generale a tutte le esperienze in questo campo e non specificatamente
al Fuss che ammiro e conosco.

Stiamo parlando di Scuola. Ribadisco.

Ogni progetto, con un supporto tecnico ed ambienti tecnologici per
"percorsi educativi" ha bisogno di molto tempo per mostrare i suoi
risultati e parlo, di risultati educativo didattici, di percorsi
effettuati che devono essere documentati e fatti conoscere. Gli obiettivi
infatti che ci poniamo a scuola sono educativi.

"Fatti conoscere" e qui giungiamo al punto critico. In questi miei 8 anni 
 all'interno della comunità del software libero ho cercato di valutare il
mio percorso per trovare i punti sia di successo che di insuccesso per
quanto riguarda la diffusione di ambienti liberi nella scuola.
Faccio l'esempio pratico di quando scrivevo su una rivista che non era
dedicata esplicitamente al mondo della scuola.........Scrivevo ed avevo le
mie soddisfazioni...credevo di raggiungere, ricevevo molte mail ma,
pochissime da insegnanti, non arrivavo insomma a quel "bersaglio" che non
è quell' insegnante che già ha dimestichezza con le tecnologie e il SL (e
in Italia ce ne sono tanti).

Tutta questa pappardella punta a dire che bisogna raggiungere il mondo
della scuola attraverso i "suoi" canali di comunicazione ed un esempio
possono essere le riviste di didattica e raggiungerle è difficoltoso.
Ribadisco il concetto: a scuola ogni infrastruttura o ambiente tecnologico
ha l'obiettivo preciso di mutare dei comportamenti e di costruire
competenze e, ogni volta che andiamo a valutare quel percorso, ci viene
chiesto di valutarlo dal punto di vista del suo impatto educativo con
risultati tangibili.
L'esempio di Eduknoppix che ha raggiunto Indire che è un istituto di
ricerca istituzionale in campo educativo è quell'Esempio. Gli sforzi fatti
per inserire i software liberi, quali Tux Paint, Gcompris, DrGeo nella
banca dati Indire è un altro esempio. L'esempio dell'IRRE Lombardia che ha
utilizzato ILIAS ed ha parlato di software open source per le
sperimentazioni è un altro. L'Usr Abruzzo......e così via,ce ne sono
tantissimi.
La strada è sempre stata in salita...............e lo dimostrano i
progetti che il Miur ha comunque realizzato con IBM e con altri, li hanno
fatti direte voi, noi lo dicevamo da anni:) NOI....ma chi siamo noi?
Questi esempi sono facili da descrivere, ma complicati da realizzare
poiché  per raggiungere le istituzioni che contano per "tutti gli
insegnanti" "bisogna mediare" e presentare scritti e/o ricerche che
abbiano validità scientifica nel campo della didattica e soprattutto
bisogna avere molta pazienza:) Raggiungere gli istituti che sono punto di
riferimento per tutti gli insegnanti. Questo si riferisce alla diffusione
delle esperienze poi è ovvio che ciascuno di noi vive la sua soddisfazione
all'interno del suo gruppo classe e guardate che non è poco perché quello
sarebbe il nostro lavoro:) Chi è su questa lista sta facendo qualcosa di
più perché crede nell'educazione.
Ogni esperienza anche elevata dal punto di vista tecnologico deve trovare
il modo di....essere descritta per tutti ed attraverso i canali giusti.
Allora si che ci sarà il piccolo insegnante che ti scrive e ti chiede
informazioni, lo raggiungi, si fa amicizia e nascono nuove collaborazioni.
Di contro c'è la critica feroce che si scaglia contro chi non fa progetti
se non sono supportati e non gli daranno lustro. Parlo di molti insegnanti
ai quali se proponi un lavoro del quale poi non sono sicuri se ne parlerà
si tirano indietro. E' il business dell'autonomia scolastica, altro
discorso complesso che non si può affrontare in questa sede, ma che sta
sotto a tutto.
Ho cercato di essere il più breve possibile perchè le questioni qui sono
tante, il sottobosco della scuola pullula di questioni.......che sono
strettamente correlate a questo discorso.

un buon lavoro a tutti e spero di essermi spiegata bene:)

Francesca Campora






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