[Discussioni] Software libero nelle scuole

Andrea Centomo centomoa a yahoo.it
Mer 25 Gen 2006 12:46:24 CET


--- Roberto Galoppini <galoppini a acmesolutions.it> ha
scritto: 

> Francesca Campora wrote:
> 
> <snip>
> 
> > soffermiamoci su questo puntum dolens anche
> difficile da spiegare:
> > le sperimentazioni possono essere micro, macro ed
> ovviamente tutto dipende
> > anche dai soldi, ciò lo sappiamo bene.
> > Se sono micro, ristrette ad un elite di insegnanti
> è probabile che
> > l'impatto subito non sarà enorme, non raggiungerà
> le sfere più basse (con
> > tutto il rispetto parlando) mentre le macro, che
> fanno partecipare più
> > scuole, (vedi ad esempio ENIS di ndire) avranno
> maggiore visibilità.
> > 
> > Questa è la partenza:
> > - la maggiore visibilità e diffusione.
> 
> Concordo pienamente.
> 
> > Si passa poi:
> > - alla "reale" trasferibilità e qui si mettono in
> gioco anche tutti quegli
> > insegnanti che hanno voglia di fare qualcosa di
> nuovo, di vedere che cosa
> > succede se si cambia. La trasferibilità che noi
> mettiamo su carta deve
> > fare i conti purtroppo con quanti in realtà si è
> nell'ordine di idee di
> > sacrificarsi.
> > 
> > Un cambiamento non porta sempre ad un
> miglioramento e la paura di cambiare
> > è strettamente collegata alla grande massa di
> lavoro in più che c'è da
> > fare. Non tutti ne hanno voglia o possono.
> 
> Su questo a livello locale credo che i progetti PON
> possano essere una 
> leva, capisco perfettamente che per l'insegnante si
> tratti, prima di 
> tutto, di lavoro extra.
> Ad esempio, come è stata superata la naturale
> ritrosia al sovraccarico 
> di lavoro in FUSS, dove sicuramente sono stati
> coinvolti insegnanti più 
> o meno desiderosi di imparare cose nuove?
> Come sta andando sul campo la diffusione di
> EduKnoppix?
> 
La distribuzione bene, nel senso che non oso pensare
quante migliaia di copie siano state distribuite,
anche da Indire.

Il problema che io noto è che insegnanti e studenti
fanno fatica 
a considerare il cd live uno strumento di lavoro.
Questo per diversi motivi, principalmente legati alla
"scomodità" e alla pigrizia.

La soluzione FUSS con coinvolgimento delle istituzioni
e migrazione radicale delle macchine (con assistenza)
è la
migliore e conduce a risultati ben superiori alla
strategia 
cd live. Quindi va sicuramente estesa. Il problema
grosso è
che per un'operazione come FUSS ci vuole un
investimento.

Non so se tutte le Regioni sono disposte a farlo:
tuttavia
l'analisi dei risultati FUSS è cruciale per convincere
i decision makers della bontà dell'esperienza. 

Andrea Centomo





	

	
		
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