[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)

Roberto Galoppini galoppini a acmesolutions.it
Lun 3 Lug 2006 20:51:20 CEST


Vittorio Bertola wrote:
> Ho capito, ma il mio problema è diverso: e se io voglio realizzare una
> "misura tecnologica efficace" e rilasciarla come software libero? Perchè
> non posso?
> Certo, posso rilasciarlo con GPL2 o con altre licenze, ma io qui ho un
> problema di principio: perchè un DRM non dovrebbe poter essere
> realizzato come software libero? Anzi, non sarebbe molto meglio
> realizzare e propugnare un DRM libero, in modo da essere certi che
> faccia solo le cose che tutti possono vedere, e non altre (spionaggio,
> violazione della privacy ecc.)?

Non è necessario che sia SL se lo scopo è (solo) quello di avere del
codice ispezionabile, come dimostrano le politiche di licensing
proprietario di aziende del settore.

> simo ha scritto:
> 
>> Letti questi commenti credo di capire e approvare perche' FSF/E abbia
>> sollevato eccezione nel fatto che tu la rappresentassi in qualche modo,
> 
> 
> Io non ho mai chiesto di rappresentare FSF*, ho solo proposto di
> collaborare sulla sostanza del lavoro, cosa che peraltro è avvenuta
> senza problemi con Stallman (non con Greve, ma forse solo per
> incomprensioni?). Separatamente, ho fatto notare che se l'ufficio di
> Kofi Annan per un gruppo di lavoro prende una persona come me e non
> Stallman o Greve è presumibilmente per via di un certo modo di porsi;
> poi naturalmente FSF* è libera di pensare che sbaglino le Nazioni Unite
> e che non ci sia bisogno di aggiustamenti.

 Sono dell'idea che le NU non sbaglino, ma come e forse più di altri
scelgano: una possibilità è che tu sia stato scelto per le posizioni
culturali che rappresenti, che possono senzaltro essere sinergiche con
quelle portate avanti dalla FSF*, ma non coincidenti. In altre parole le
motivazioni della scelta potrebbero essere riconducibili a differenze di
sostanza nelle istanze rappresentate, come nelle strategie, e non
semplicemente riconducibili a una questione di stile.


> Ad esempio, il trusted computing è uno dei maggiori pericoli che vedo in
> giro per i diritti degli individui, ma credo che vada regolato per bene,
> più che eliminato a priori.

 Questa ad esempio è una scelta di tipo strategico, ed io la penso come
Cerf a proposito di Internet, se vuoi un sottoinsieme dei possibili usi
di un computer:

   Internet is for everyone - but it won't be if Governments restrict
   access to it, so we must dedicate ourselves to keeping the network
   unrestricted, unfettered and unregulated.  We must have the freedom
   to speak and the freedom to hear.

>> Altra cosa che non riesco a capire e' perche' definisci che il processo
>> per costruire la GPLv3 faccia venire i brividi se visto da fuori, 
> 
> 
> Io mi riferivo alla mia interazione con Stallman del marzo scorso a
> Torino, in cui gli chiesi: ma se un autore che cinque anni fa, non
> immaginando che avreste fatto questa nuova versione, rilasciò il
> software come "GPL2 o successive", ora non volesse accettare la GPL3,
> voi gli permettereste di restare con la GPL2? La sua risposta è stata:
> no, legalmente non ha il diritto di farlo, la licenza non è cambiata
> nello spirito. Io avrei trovato più corretto che gli autori potessero
> decidere di modificare la propria scelta di licenza e rimanere con la
> GPL2, se non gli piaceva la GPL3. Certo, l'hanno scelto loro, ma non
> sono così convinto che lo spirito della licenza, da v2 a v3, non sia
> cambiato.

Ma quanto non riporti non attiene al processo.
Se dovessi dire sono stupito del livello di apertura che ha dimostrato
la FSF nel discutere i termini della licenza, ed una possibile
spiegazione potrebbe essere che sentono la responsabilità di una
(enorme) risorsa comune, ed hanno deciso di condividere il percorso per
creare il maggior consenso possibile (rough consesus).

Roberto



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