[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
simo
s a ssimo.org
Mer 5 Lug 2006 07:50:10 CEST
On Wed, 2006-07-05 at 02:17 +0200, Vittorio Bertola wrote:
> Sullo sbilanciamento, sono sulla lista nera anche dei lobbisti
> dell'industria... probabilmente vuol dire che dico troppe cose scomode
> :-) Oppure, più facilmente, che le posizioni opposte su questi temi sono
> talmente radicalizzate che nessun gruppo vuole ammettere anche la minima
> deviazione dalla posizione massima; peccato che in questo modo la guerra
> non avrà mai fine. (Interessante notare che è la stessa identica
> situazione di Bush contro Bin Laden; perchè in fondo, se il software
> libero fosse un dato assodato - come in realtà sta diventando - non ci
> sarebbe più bisogno nè della FSF nè della BSA. E allora, radicalizzare
> la guerra sempre di più è una scelta naturale, compiuta in questo caso
> in perfetta buona fede, per chi ha passato tutta la vita a rifiutare i
> compromessi e demonizzare l'avversario. Ma è una scelta produttiva per
> la collettività?)
Io non sono affatto convinto che il software libero sia stato finalmente
sdoganato, ne e' la prova il fatto che ci sono un sacco di leggi in
discussione che rischiano di spazzarlo via molto velocemente e contro le
quali si lotta con fatica non da ridere.
Qui non si tratta affatto di radicalizzare lo scontro ma di riuscire a
malapena a difendere quello che e' stato fatto fino adesso.
Quando il software libero sara' finalmente qualcosa di assodato e
sicuro, sono certo che lo scontro scemera' da se.
> Sulla questione GPLv3:
>
> >> A giudicare dalle flame che si vedono in giro, tutto mi sembra meno
> >> "consensus"...
> >
> > Questa è una battuta da bar Vittorio, pensavo stessimo discutendone
> > seriamente: vai a vedere il lavoro che fanno sui loro wiki, i
> > risultati ottenuti, parla con chi come Simo ci sta collaborando, e
> > poi discutiamo nel merito.
>
> Io non contesto il metodo, lo giudico per ora solo dai risultati; nei
> contesti che frequento io, dove pure si parla di software libero ma dal
> punto di vista dell'utilizzatore (ad esempio da chi si occupa di
> cooperazione nei paesi in via di sviluppo), questo accanimento contro i
> DRM raramente viene condiviso. Insomma, non credo che sia una battuta da
> bar (o una falsità) il dire che ci sono parti significative del mondo
> che, pur usando e sostenendo l'idea di software libero, dissentono dalla
> posizione di FSF* sui DRM; forse, semplicemente, non sono quelle che
> frequenti tu.
Se e' per questo il mondo del software libero stesso e' diviso su questo
punto, e la clausola in questione e' la piu' discussa. Io, come parte
del comitato A, ne ho fatto un'analisi abbastanza approfondita e secondo
me per come e' scritta e' inefficace e probabilmente piu' dannosa che
produttiva. Detto questo pero' condivido il fatto che il problema DRM (e
per essere precisi il problema "Tivoizzazione") e' un pericolo serio per
il software libero prima che per i contenuti, anzi diciamo che dei
contenuti la GPLv3 se ne frega abbastanza e giustamente. Poi di FUD ne
e' stato sparato tanto su questa proposta che non sto nemmeno piu' a
contarle le sparate che si fanno.
> simo:
> >>Detta così, mi pare "t'ho fregato 'na volta, hai messo la firmetta, mo'
> >>> so' cazzi tuoi". Certo che *legalmente* hai ragione, ma moralmente?
> >
> > Moralmente il Software Libero tutela prima gli utenti e poi gli autori.
> > Mi sembra il minimo che la modifica delle condizioni non sia applicabile
> > retroattivamente!
>
> Guarda che è FSF che sta modificando la licenza, mica l'autore... quello
> che io sostengo è che l'autore dovrebbe moralmente avere il diritto di
> rimanere con la versione vecchia della GPL, perchè quando (magari 10
> anni fa) ha scritto "v2 o versioni successive", non poteva comunque
> prevedere il problema dei DRM nè questa svolta.
Quella clausola e' stata introdotta proprio perche' fosse possibile
aggiornare la licenza in caso di nuove minaccie impreviste senza che
fosse necessario chiedere ad ogni singolo autore (magari non piu'
rintracciabile) di ri-licenziare il codice.
> Non è che l'autore abbia
> rilasciato il software come libero e ora voglia renderlo
> retroattivamente proprietario; al contrario, potrebbe voler evitare che
> un terzo (FSF) modifichi arbitrariamente le condizioni di licenza per
> utilizzare il suo software (suo, non di FSF) all'interno di una "guerra
> santa contro i DRM" che magari l'autore non condivide (come non la
> condivide Torvalds, per citarne uno).
Ma il fatto che adottare questa clausola fosse un atto di fede nei
confronti di FSF e' sempre stato chiaro tanto che Linus Torvalds non
l'ha voluto fare e ha deciso di non rendere automatico l'upgrade a
successive licenze.
L'autore ha sempre avuto la possibilita' di non fidarsi e rimuovere la
clausola di upgrade automatico come ha fatto Torvalds, non vedo perche'
pestare ancora su questo tasto.
> Però c'è una persona che mi ha fatto una osservazione che mi fa pensare
> che potrei non aver capito bene la questione:
>
> Alberto Cammozzo:
> > Dare all'autore la facolta' di scegliere la versione della
> > licenza e poi all'utente, ferma restando la scelta dell'autore,
> > quella di scegliere se applicare le versioni successive ti
> > pare una poison pill?
>
> Premetto che magari scoprirò che sono stato anch'io vittima di FUD,
secondo me lo sei stato come tanti che hanno ascoltato le voci riportate
invece di leggersi il testo della licenza e sopratutto il fascicolo di
spiegazioni che lo accompagna.
> Ma a quel che ho capito, un
> software rilasciato sotto GPLv3 non può essere usato per realizzare un
> DRM, ma nemmeno per essere firmato in modo da essere certificato come
> autentico & non modificato (a meno che l'autore non fornisca le chiavi
> per poter firmare le modifiche). Corretto?
No sbagliato e falso.
La firma di un pacchetto non ne cambia il funzionamento per cui non e'
necessario rilasciare un bel niente. Cosi' come non e' necessario
rilasciare le proprie chiavi se GnuPg passa a GPLv3.
> Quello che tu dici è che la mia è una falsa preoccupazione, perchè se
> anche io autore ho scritto "GPLv2 o successive", un utente può
> certamente scegliere di applicare v3, ma un altro utente, che intenda
> usare il mio software per fare un DRM o per altre attività simili
> vietate dalla v3, può semplicemente dire "io applico v2, quindi posso
> farlo". Corretto?
Ovvio che si. Che cosa vorrebbe dire altrimenti "GPLv2 _o_ successive" ?
Certo e' che qualcuno puo' scegliere di rilasciare il tuo software
secondo GPLv3 o successive e dal quel momento in poi qualunque modifica
a quel "fork" non potra' essere piu' rilasciata secondo la GPLv2.
La GPLv2 e' incompatibile con la GPLv3, o meglio e' compatibile sono in
avanti e non indietro, altrimenti non avrebbe alcuna utilita' fare
nuove versioni.
> Se ho capito male io spiegami pure. La cosa che dici tu, a dire il vero,
> mi pare strana, vorrebbe dire che le misure della v3 sono di fatto
> inefficaci su tutta la base di software già rilasciata come "v2 o
> successiva", e non è quello che avevo capito. Ma ne sarei contento :-)
Non so perche' esserne contento visto che ancora la GPLv3 e' un draft e
non e' la licenza definitiva per cui darne un giudizio finale non ha
senso, comunque le attuali versioni rilasciate cone GPLv2 o successiva
sono ovviamente rilasciate semplicemente come GPLv2, nel momento in cui
gli sviluppatori decideranno di passare da GPLv2 a GPLv3 la licenza che
verra' applicata sara' la GPLv3 (o successive) e non sara' piu'
possibile usare le nuove versioni secondo la GPLv2.
> Le modifiche possibili alla GPL saranno vincolate, ma non sono
> irrilevanti, visto che ci sono parecchie persone che non sono d'accordo
> con esse.
Se e' per questo parecchie persone non sono proprio d'accordo con il
concetto di copyleft e quindi non apprezzano la GPL neanche la v2.
Io francamente ho trovato ben poche persone che usano la GPLv2 per
progetti seri e che sono contrarie alla GPLv3.
Certo ci sono commenti e richieste di chiarificazione o di sistemazione
di alcuni punti, e la FSF li sta prendendo in esame seriamente e sta
gia' producendo (o ci prova) soluzioni. Potremo vedere i primi risultati
del feedback gia' da fine mese quando uscira' il secondo draft, anche se
questo non cambiera' sostanzialmente la questione DRM che per ora che
rimane aperta e punto di discussione per FSF che vuole sentire piu'
opinioni in merito.
> In altre parole, FSF si arroga il diritto di apportare
> modifiche controverse, anche qualora l'autore originario del software
> sia esplicitamente contrario ad esse. Questo a me sembra, *verso gli
> sviluppatori*, lo stesso atteggiamento di Microsoft che stipendia
> programmatori per poi fare del software che distribuisce come le pare,
> con l'aggravante che Microsoft, almeno, ti ha pagato il lavoro.
FSF non si arroga niente, il diritto di cambiare i termini glielo hanno
affidato gli sviluppatori che hanno deciso di farsi tutelare da FSF nel
futuro optando per la dicitura "o successive". E' un potere di delega
volontario e unilaterale che e' sempre stato e sempre sara' in mano agli
autori.
> Contesto insomma l'atteggiamento "developer-unfriendly" secondo cui FSF
> saprebbe meglio dell'autore originario come, quando e a che scopo le
> condizioni di licenza del suo software debbono essere modificate, e in
> cui l'autore avrebbe sostanzialmente perso il controllo di tali
> condizioni avendo inserito (non si sa quanto coscientemente) la clausola
> "o qualsiasi versione successiva".
La maggior parte degli autori secondo me sa, sapeva, ed era d'accordo
nel mantenere la clausola "o successiva", il fatto che a te non piaccia
e l'hai scoperta solo ora non vuol dire che FSF diventi arrogante o che
gli sviluppatori siano degli incapaci che non sanno fare le proprie
scelte.
Comunque giusto per inciso, il software libero nasce per tutelare gli
utenti e la liberta' del software e non gli sviluppatori, visto che gli
autori hanno il coltello dalla parte del manico fin dall'inizio. E anche
questo e' un altro concetto ben noto e pubblicizzato da FSF fin da
sempre.
> Secondo me questa è una strada suicida perchè se il mio sistema
> operativo libero non potrà riprodurre i contenuti firmati disponibili in
> rete, non avrà un sistema di certificazione degli update contro virus e
> attacchi vari, e così via, la maggior parte degli utenti tornerà ad
> utilizzare Windows.
Sistema operativo libero != sistema 100% GPLv3
D'altra parte il problema non dipende dalla GPLv3, ma grazie al TC sara'
semplicemente impossibile fare software libero con qualunque licenza che
implementi sistemi DRM perche' tale software non sara' firmato dal
"produttore giusto"(TM) e quindi non sara' autorizzato dal chip fritz a
decodificare i contenuti...
La scelta non e' suicida ma piuttosto omicida da parte di chi vuole
raggiungere il monopolio perfetto, e una licenza non cambia
assolutamente nulla visto che si tratta di misure prettamente tecniche.
Lo scontro frontale lo stanno portando avanti altri, il software libero
si limita a flebili reazioni.
Affermi che il TC e' il pericolo e non ti rendi conto che lo e'
principalmente perche' e' l'unico meccanismo che puo' rendere efficaci i
DRM (intesi in accezione stretta come protezione dei contenuti
multimediali) e farlo e' l'unico obiettivo che hanno in mente tutte le
aziende che ci lavorano intorno.
Simo.
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