[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Ven 14 Lug 2006 08:53:28 CEST
Alberto Cammozzo:
>> Mi chiedo se la stessa efficacia non si possa ottenere, invece
>> che non un "devi rilasciarmi le chiavi", con qualcosa del tipo:
>> "nessun codice coperto da GPLv3 o che vi si appoggi puo' essere
>> escluso a priori dall'esecuzione senza il consenso dell'utente."?
Simo Sorce:
>Questo e' un suggerimento veramente interessante, grazie Alberto.
A me non sembra molto meglio di quel che c'è :-(
Il problema dell'hardware che impedisce l'esecuzione di software
modificato a me pare molto più vasto e scivoloso, e può darsi che abbia
ragione Torvalds quando dice che questo è un problema di hardware, non
di software, e che non può essere risolto da una licenza software.
Se compro un apparecchio che fa girare i programmi purché abbiano la
chiave giusta (come fa il Tivo), non ho la possibilità di modificare il
software e farlo girare. Quindi la mia libertà di modificare il
software è azzoppata, nel ragionamento di chi ha pensato la norma
anti Tivo di GPLv3. Se tutti i dispositivi hardware cominciassero ad
adottare criteri di questo genere, non sarebbe più possibile modificare
il software per farlo girare su di essi, e il software libero rimarrebbe
solo un possibilità teorica.
Ma in pratica, il software può essere modificato solo su dispositivi
generici, come un PC, e ben di rado lo si può fare su dispositivi
specialistici, come un freno ABS, senza modifiche all'hardware. Il Tivo
sta nel mezzo, come nel mezzo sta un access point di cui sia
modificabile il firmware, o il mio videoregistratore DVD di cui si può
aggiornare il firmware.
Si dice: è giusto che il produttore si garantisca contro software mal
scritto, e che invalidi la garanzia in caso di manomissione del
software, ma non è giusto che impedisca tout court l'esecuzione. Ma
questi sono due estremi: dove sta la linea di separazione fra giusto e
ingiusto? E questa linea deve per licenza software (come nel caso di
GPLv3)? O non dovrebbe essere piuttosto materia di legislazione? O
come dice Torvalds, di mercato (se non ti piace non lo compri)?
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