[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Dott. Giovanni Bonenti
gbonenti a missive.it
Mar 20 Giu 2006 09:47:03 CEST
On Tue, 20 Jun 2006 00:45:07 +0200
Vittorio Bertola <vb a bertola.eu.org> wrote:
> Antonio Russo ha scritto:
> > Tristezza è leggere messaggi come questo che non apportano nulla
> > alla discussione. Questo a mio avviso è un periodo fondamentale per
> > le persone che ci tengono alla diffusione del software libero
> > poiché è arrivato il momento di cambiare i vecchi schemi. Ogni
> > giorno sempre più persone si avvicinano al mondo del software
> > libero, sia come utenti, sviluppatori oppure come aziende che
> > cercano di fare business, e tutto ciò è un bene.
> > Le associazioni storiche non stano reagendo a questo cambiamento e
> > invece di aprirsi si chiudono sempre in se stesse.
>
> Ciao,
>
> forse questo non è il momento giusto per intervenire per una persona
> che come me essenzialmente lurka la lista, anche perchè
> inevitabilmente si parla anche di divergenze personali che non
> conosco più di tanto e in cui non voglio entrare.
>
> Volevo però esporre il punto di vista di una persona che si occupa da
> molti anni di politiche di Internet in una serie di sedi nazionali e
> internazionali, fino alle Nazioni Unite.
>
> In queste sedi purtroppo la comunità del software libero, e con essa
> una parte fondamentale dei principi e delle forze che hanno fatto
> sviluppare Internet, fanno molta fatica a partecipare. Questo perchè
> persino all'interno dei gruppi della società civile, magari popolati
> da persone meno tecniche ma che condividono certi ideali di
> diffusione della conoscenza e di difesa dei diritti degli individui
> che usano la rete, le associazioni del software libero hanno sempre
> costituito un mondo a parte; è risultato praticamente impossibile
> costruire un dialogo.
>
> Di fronte all'invito fatto ai massimi esponenti del movimento di
> partecipare e portare le proprie idee all'interno di alcuni processi
> delle Nazioni Unite, le risposte sono state del tipo "non potete
> parlare di proprietà intellettuale finchè non smettete di usare
> questo termine", o peggio ancora "non potete parlare di software
> libero, perchè non c'è nel vostro gruppo un rappresentante scelto e
> approvato da noi" (come se il concetto di software libero fosse (C)
> FSF).
>
Di fronte a queste argomentazioni la domanda sorge spontanea: esiste
una "comunità" del Software Libero? Se sì, che senso ha identificarsi
come un gruppo a parte? Se no, chi si è inventato questo concetto e
perchè lo diffonde?
Ciao :)
Giovanni
--
Dott. Giovanni Bonenti
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Linux user #209071
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"Onestamente, il Jazz sono più quelli che lo suonano che quelli che
l'ascoltano!" (Elio, 19 luglio 2005)
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