[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Andrea Russo
rastandy a salug.it
Mar 20 Giu 2006 22:29:52 CEST
Antonio Russo <antonio a antonio.homelinux.org> writes:
> Il giorno mar, 20/06/2006 alle 09.49 +0200, Francesco Potorti` ha
> scritto:
>
>> Finora non avevi fatto critiche, avevi solo chiesto informazioni, ma in
>> un modo che sembrava una punzecchiatura piuttosto che una richiesta, da
>> qui le reazioni al tuo primo messaggio.
>
> Non mi riferivo alle ultime domande su gnuvox ma alle altre critiche
> elevate su questa e su altre lista in varie occasioni.
>
>>
>> La FSFE è strutturata in maniera diversa, ma condivide con la FSF la
>> chiusura e la scarsa trasparenza dei processi decisionali. Queste
>> caratteristiche non sono secondo me un difetto di per sé, anzi diventano
>> ininfluenti rispetto a quanto l'associazione riesce a fare. Per
>> esempio, io ritengo che in Italia serva un'associazione chiusa accanto
>> ad una aperta. FSFEI e l'associazione software libero sarebbero i
>> candidati ideali per ricoprire questi due ruoli. Paradossalmente, però,
>> mentre di FSFEI, organizzazione chiusa, si sanno un sacco di cose (i
>> nomi dei soci, dei responsabili, il bilancio, le iniziative svolte e i
>> progetti futuri), dell'associazione software libero, organizzazione
>> aperta, non si sanno neanche i nomi dei soci.
>
> Sulla questione Assoli ha già risposto Paolo, io mi fermo su questa tua
> idea che trovo assai interessante come spunto per la discussione, tu
> dici che in Italia vedi bene due associazioni una aperta e una chiusa e
> guarda caso esistono già Assoli e FSFE, adesso io ti faccio un paio di
> domande:
>
> 1) Perché vedi bene *SOLO* due associazione e non tre ad esempio? Potrei
> fare un nome a caso come terzo candidato: ILS
Non so, ILS non mi convince molto, al (GNU/)LinuxDay 2005 ci volevano
escludere dall'evento nazionale perche' volevamo scrivere sui
manifesti GNU/LinuxDay invece di LinuxDay. Dopo che alcuni nella
nostra associazione (il Salento GNU/Linux Users Group) hanno spinto
affinche' si accontentasse ILS ci hanno fatto di nuovo problemi
perche' dicevano che il talk di Gianluca Guida (GNU Hurd hacker) sul
kernel Hurd violava il punto 1 delle loro linee guida, che cosi'
recita:
"Tra gli obiettivi sono esclusi la promozione di software
proprietario, di Software Libero non disponibile anche per Linux, di
altri sistemi operativi anche se distribuiti con una licenza libera."
> 2) Perché una deve essere chiusa e l'altra aperta? E se fossero tutti è
> due chiuse? o aperte?
3) e perche' non una socchiusa e l'altra semiaperta ? (scherzo dai :-)
> 3) Dell'associazione aperta potrebbe far parte chiunque giusto? Ma
> dall'associazione chiusa chi ne fa parte? Con quali criteri scegliamo
> gli "eletti"?
Sembra che tu stia ignorando il fatto (gia' sottolineato da Francesco
Potorti') che FSF e' piu' "chiusa" di FSFE. E, credo, nessuno possa
mettere in dubbio il suo operato.
Sono d'accordo con te quando chiedi trasparenza. Di FSF non si sa
come vengono spesi i soldi, non si conoscono nemmeno tutti i soci.
Eppure questo non ha impedito loro di essere molto trasparenti nei
loro intenti. Non c'e' posizione pubblicamente presa dalla FSF che
non sia stata spiegata nei dettagli. E questo e' stato fondamentale
per me nel valutare l'affidabilta' di FSF.
> Ma io vedendo le mail che sono arrivate in questa lista non direi che
> c'è sto grande consenso sui risultati di FSFE, una parte delle persone
> ritiene che il loro operato sia giusto e l'altra parte ritiene che non
> sia giusto. Chi ha ragione?
Beh, come dice una certa pubblicita' (brrr): "Get the facts!" :-P
Esempio pro FSFE: la recente campagna contro i brevetti sulle idee in
europa. Nessuno puo' venirmi a dire che FSF non abbia rivestito un
ruolo importante. E se non ricordo male i risultati si sono ottenuti
eccome.
> Galoppini in poche parole si chiede perché questo voler imporre un
> modello organizzativo ad un'altra associazione, io una mezza risposta ce
> l'ho, qua non si sta parlando del LUG di San Giacomo ma di una
> associazione europea che opera in 11 paesi e che volente o nolente,
> sfruttando in parte del nome FSF, creando strategie di marketing proprie
> in qualche modo rappresenta il mondo del software libero. Per dimostrare
> questa teoria basta fare un semplice esercizio provate a pensare cosa
> potrebbe succedere se in tv uscisse uno domani a dire: "questi di FSFE
> parlano tanto di libero accesso alla conoscenza ma poi all'interno..."
> Usciremo sicuramente tutti sputtanati, dalla prima all'ultima
> associazione e dal primo all'ultimo LUG, quindi FSFE non è la robetta di
> Greve e amici ma un'organizzazione che in un certo senso ci compete a
> tutti.
E qui ribadisco il fatto che ad FSF non ci si puo' iscrivere
"democraticamente" qualunque cosa questo significhi. Immagino che
anche li' sia una specie di meritocrazia, come per il progetto GNU.
> In più quello che io propongo non è mica un modello organizzativo ma
> l'adesione ad un valore piuttosto importante come quello della libera
> partecipazione democratica e l'uguaglianza di opportunità per chiunque
> voglia difendere i valori del software libero. Alla faccia del modello
> amministrativo.
Beh un conto e' la partecipazione democratica, l'ascolto delle
opinioni esterne e l'apertura al dialogo e alla discussione, un'altro
e' permettere a chiunque di prendere delle decisioni strategiche.
Ciao,
Andrea.
--
Per favore, non guardi cosi' fissamente quelle ragazzine. Vuole che tutti
si accorgano che siamo preti?
-- Stefano Benni, "La compagnia dei celestini"
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